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[tab title=”Un anno di Formula 1″]
Un anno di Formula 1: il film del 2021
Se ogni volta quando termina la stagione di F1 proviamo un gran vuoto, quest’anno ancora di più, dopo la lunga corsa da marzo a dicembre e la sfida fino all’ultimo metro tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Una stagione di 22 weekend che ha messo a dura prova gli uomini e le donne dei team e in cui la F1 ha dovuto fronteggiare di nuovo i problemi della pandemia.
Sarà difficile dimenticare Abu Dhabi, Lewis e Max che arrivano a pari punti alla gara finale e l’olandese della Red Bull Racing che conquista il suo primo Titolo. Meritatissimo, anche se sarebbe stato bello poter proclamare due vincitori. Perché ci hanno messo l’anima, ci hanno creduto, si sono scontrati, sono stati protagonisti di duelli duri e, seppur caratterialmente tanto diversi tra loro, hanno mostrato tutta la loro capacità e ci hanno regalato uno spettacolo cui non assistevamo da anni. Quello che nel 2022 invece non vorremmo più vedere sono gli strascichi e le polemiche, gli appelli, ma soprattutto decisioni alquanto discutibili da parte della direzione gara. Lo ripetiamo da anni: la cosa ideale sarebbe avere sempre lo stesso collegio di commissari e probabilmente si eviterebbero decisioni altalenanti e che hanno sollevato più volte aspre critiche nel corso della stagione. A parte la decisione della safety car ad Abu Dhabi, che ha deciso il Titolo, resterà negli annali lo scandalo del GP del Belgio, con solo due giri percorsi – e, contrariamente a quanto assicurato dagli organizzatori, nei giorni scorsi si è saputo che il pubblico non sarà rimborsato.
A noi di questo 2021 resteranno dei flash impressi nella mente: l’immagine choc della Red Bull di Verstappen sopra la Mercedes di Hamilton a Monza, un vero miracolo dell’Halo e dei progressi in termini di sicurezza voluti dalla FIA; quelle di padri e figli – Sebastian Vettel che percorre a piedi la pista di Monza con papà Norbert, Anthony Hamilton che abbraccia Lewis e Jos Verstappen in ginocchio davanti a Max, appena scesi dalle loro monoposto ad Abu Dhabi. Ma anche rivedere Alonso e Vettel sul podio. E la famiglia Raikkonen che esce dal paddock al termine del 349° e ultimo GP di Kimi, pilota e uomo unico, oltre a ultimo campione Ferrari, che ci mancherà. A proposito di Ferrari, il terzo posto nel Costruttori era l’obiettivo a inizio stagione ed è stato raggiunto, ma i tifosi vogliono di più, aspettano da troppo tempo una Rossa vincente e Sainz e Leclerc meritano di mostrare le loro potenzialità al volante di una monoposto competitiva. E’ stato l’anno in cui Hamilton è entrato nella storia della F1 conquistando 100 pole e 100 vittorie, rispettivamente in Spagna e in Russia, chiudendo a quota 103. Ma anche quello del discusso format F1 Sprint a Silverstone, Monza e Interlagos, che non ha convinto del tutto, né il pubblico né i protagonisti. E del cambio alla presidenza FIA. con Jean Todt che lascia il posto Mohammed Bin Sulayem.
Nel 2022 si cambia: sarà l’anno della rivoluzione regolamentare, dei pneumatici da 18 pollici, di una F1 diversa, a partire dall’estetica delle monoposto. E poi il walzer dei piloti: Valtteri Bottas in Alfa Romeo Racing al fianco del primo cinese in F1, Guanyu Zhou, con George Russell ad affiancare Hamilton sulla Mercedes e il ritorno di Alex Albon alla Williams. E il pensiero corre subito a Sir Frank, ai suoi occhi sempre luminosi e sorridenti, alle tante occasioni in cui ci ha regalato il suo tempo e i suoi racconti. E agli amici che questo 2021 ci ha tolto, da Adrian Campos a Ferdinando Minardi, da Riccardo Benvenuti a Fausto Gresini. Colonne del motorsport e compagni di tanti momenti di vita che sarà impossibile dimenticare, proprio come questo Campionato.
Barbara Premoli
BAHRAIN
Bahrain: Verstappen in pole davanti alle Mercedes. Leclerc quarto
IMOLA
A Imola la 99° pole di Hamilton, davanti a Perez, Verstappen e Leclerc
Verstappen, Hamilton, Norris e le Ferrari: che gara a Imola!
PORTOGALLO
In Portogallo pole di Bottas, poi Hamilton e Verstappen. Ferrari 5° e 8°
Hamilton, Verstappen, Bottas sul podio di Portimao. Ferrari 6° e 11°
SPAGNA
In Spagna Hamilton a quota 100 pole. Poi Verstappen, Bottas e Leclerc
Gran colpo di Hamilton in Spagna, davanti a Verstappen, Bottas e Leclerc
MONACO
Monaco: pole col botto di Leclerc davanti a Verstappen e Bottas
AZERBAIJAN
Baku: alla fiera delle bandiere rosse, pole di Leclerc davanti a Hamilton e Verstappen
Perez, Vettel e Gasly sul podio di Baku. Con colpi di scena a non finire
FRANCIA
Prima pole Red Bull in Francia, con Verstappen davanti alle Mercedes
Francia: Verstappen batte Hamilton e allunga in classifica. Ferrari incomprensibile
STIRIA
Verstappen ci ha preso gusto: pole anche in Stiria, davanti alle Mercedes
Stiria: Mercedes damigelle di Verstappen e Red Bull imprendibili
AUSTRIA
Austria: pole di Verstappen. Poi Norris e Perez. Ferrari out nel Q2
Verstappen-bis in Austria davanti a Bottas e Norris. Poi Hamilton e Sainz
GRAN BRETAGNA
Verstappen vince la F1 Sprint conquistando la pole davanti alle Mercedes
Gran Bretagna: gran gara di Hamilton e Leclerc. Ma resta tanta amarezza…
UNGHERIA
Ottava pole di Hamilton in Ungheria davanti a Bottas e Verstappen
Ocon, Vettel e Hamilton. Poi Sainz e Alonso. La noia non abita in Ungheria!
Ungheria: Vettel squalificato. Ma il suo weekend resterà nella storia
BELGIO
Belgio: pole di Verstappen, magico Russell e Hamilton. Ferrari out nel Q2
OLANDA
Pole per Verstappen nel GP di casa. Hamilton a 38 millesimi. Ferrari in terza fila
Verstappen re d’Olanda davanti a Hamilton e Bottas. Tutti gli altri doppiati
ITALIA
Bottas, Hamilton e Verstappen nelle qualifiche a Monza. Ferrari 7° e 8°
Monza: Bottas vince la F1 Sprint, ma la prima fila è Verstappen-Ricciardo
Monza: super doppietta McLaren e rimonta Bottas. Nuovo incidente Verstappen-Hamilton
RUSSIA
In Russia prima pole di Norris, davanti a Sainz e Russell. Hamilton 4°
TURCHIA
Turchia: Hamilton più veloce, ma in pole ci sarà Bottas. Poi Verstappen e Leclerc
In Turchia prima vittoria 2021 di Bottas. Poi le Red Bull, Leclerc e Hamilton
USA
USA 2021: un giro sensazionale e Verstappen soffia la pole a Hamilton
Austin: Verstappen e Red Bull impeccabili. La Mercedes accusa il colpo. Leclerc 4°
MESSICO
In Messico prima fila Bottas-Hamilton. Verstappen 3°. Ferrari solo 6° e 8°
Verstappen stravince in Messico e allunga su Hamilton, che resiste a Perez
BRASILE
Brasile: pole di Hamilton davanti a Verstappen. Ferrari sesta e settima
Brasile: a Bottas, Verstappen, Sainz la corona della F1 Sprint. Grande Hamilton, da ultimo a 5°
Brasile: Hamilton batte Verstappen in pista e in un vero GP di F1!
QATAR
Qatar: prima fila Hamilton-Verstappen, divisi da quasi mezzo secondo
ARABIA SAUDITA
Arabia: Hamilton-Bottas, con Verstappen che getta la pole contro il muro
Follia in Arabia: Hamilton batte Verstappen, i due a pari punti. Direzione gara scandalosa
ABU DHABI
Ad Abu Dhabi vantaggio Verstappen, in pole davanti a Hamilton
Ad Abu Dhabi vittoria e Titolo per Verstappen. Ma Mercedes fa ricorso
La Ferrari chiude il Mondiale col terzo posto di Sainz e nel Costruttori
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[tab title=”Numeri & classifiche”]
Le statistiche del 2021
Il Campionato Piloti
Il Campionato Costruttori
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[tab title=”Team per team”]
I protagonisti del 2021
Un’altra stagione di F1 va in archivio. Il 2021 verrà sicuramente ricordato per molteplici fattori e sarà una stagione che farà parlare e discutere anche in futuro. E’ l’anno in cui la F1 ha navigato in giro per il mondo in piena pandemia riuscendo nell’impresa titanica di terminare 22 gran premi. Ci sono mancati causa Covid Melbourne in Australia, Montreal in Canada e Suzuka in Giappone, ma sono tornate altre location storiche saltate nel 2020 e abbiamo visto far capolino nel Mondiale piste come Jeddah e Losail. Da italiani siamo orgogliosi di aver ospitato due GP in due piste diverse, Imola e Monza, ma soprattutto averle riviste confermate per il 2022. Il rientrante GP d’Olanda è stato un successo di pubblico e il nuovo layout di Zandvoort è stato una bellissima sorpresa.
Ma ci sono state anche nubi scure sul Mondiale. Nere, nerissime a Spa, con la schifezza assoluta di una gara corsa per due giri dietro alla safety car che non solo ha inciso con i punti sulla corsa all’iride mondiale, ma ha lasciato gli spettatori paganti senza il rimborso. Hanno visto due giri? Hanno visto i piloti festeggiare sul podio? Per la F1 deve essere stato giusto così. Sarebbe bello che il prossimo anno le tribune fossero lasciate vuote dagli appassionati ma sappiamo che non succederà. Che dire poi delle gare sprint? Qualifiche al venerdì. Mini gara al sabato pomeriggio che non decreta il vincitore ma il poleman… un’assurdità fatta per racimolare soldi dalle TV, mica per lo spettacolo visto che è stato pari a zero.
Il 2021 è l’anno anche in cui la direzione gara ci ha lasciati con molti dubbi e poche certezze. E’ andato via via a scemare quel rapporto di fiducia tra chi guarda e chi decide. Il baratro è stato toccato col finale di Abu Dhabi. Baratro dal quale difficilmente se ne uscirà bene. Ci vorranno tempo e decisioni giuste gara dopo gara dopo gara in futuro. Masi resterà nel 2022? O il nuovo presidente della FIA lo farà accomodare in panchina?
Il Mondiale deciso all’ultimo giro. Tralasciamo dubbi sulle decisioni di Masi di cui si è già tanto scritto e parlato. Certo che ha inciso sul risultato finale come mai prima d’ora, ma dobbiamo festeggiare il nuovo campione del mondo Max Verstappen che ha battuto Lewis Hamilton in una stagione di rara intensità agonistica fuori e dentro la pista. Vissuto tra i cordoli e nei box dai comandanti Horner e Wolff.
MAX VERSTAPPEN vs LEWIS HAMILTON – RED BULL RACING vs MERCEDES
Max Verstappen coglie finalmente il suo primo Mondiale al crepuscolo dei regolamenti attuali e all’alba della rivoluzione tecnica del 2022. Nessuno sa chi avrà la macchina vincente il prossimo anno. Quindi l’olandese ha sfruttato nell’anno giusto l’occasione di una vettura al top della forma durante tutta la stagione e lui è sempre stato concentrato, cinico, furbo e ficcante come mai visto prima. Con Honda ancora coinvolta e che raccoglie un Mondiale come non succedeva dai tempi di Senna, che saluta il grande Circus lasciando la gestione motori per i prossimi anni direttamente al team taurino. I giapponesi se ne vanno proprio quando i loro sforzi cominciavano a dare i frutti sperati.
Max ha avuto in Perez una spalla più solida rispetto a Lewis con Bottas. Bottas, al passo d’addio con la Casa delle stella a tre punte, spesso non ha reso quanto nelle stagioni precedenti, non incidendo in certi momenti del Mondiale, come invece fatto dal messicano in Red Bull. Anche se alla fine Bottas è arrivato davanti a Perez in classifica, lo abbiamo visto spesso molle nelle difese come in Francia, oppure mai ficcante come Perez dietro a Lewis in Messico o nell’ultima gara con quella difesa estrema sull’inglese per fargli perdere tempo prezioso. Lewis, ha lottato come un leone tenendo un Mondiale aperto fino alla fine quando invece sembrava che, con la Mercedes di quest’anno, non potesse sperare in tanto. Brasile su tutti, verrà ricordato come un weekend storico, ma tutta la lotta con Max, in alcune occasioni oltre il limite da entrambe le parti, ci ha fatto spesso sussultare come non capitava da tempo.
Mercedes vince il Costruttori ma la sensazione è che la monoposto migliore sia stata proprio la Red Bull di Newey. In qualifica la Red Bull con Verstappen è stata spettacolare da vedere. Hamilton ci ha messo molto del suo per far arrivare la Mercedes in lizza per il Titolo fino all’ultima gara. Spesso anche in disaccordo con il proprio muretto, la sensazione che abbia dovuto scavare a fondo per trovare energie e forza che forse nemmeno lui sapeva di avere. Avrà il dente avvelenato nel 2022 per via del finale di Abu Dhabi.
FERRARI vs McLAREN vs ALPINE
Dietro a Red Bull e Mercedes, non il vuoto, ma sicuramente un Mondiale diverso. Con Ferrari terza ma che chiude ancora un anno senza vittorie, a differenza di McLaren e Alpine. La sorpresa a Maranello è stato Carlos Sainz a fine anno davanti a Charles Leclerc. Sorpresa fino a un certo punto. Chi ha seguito Carlos in McLaren sa benissimo quanto sia solido, consistente e sbagli poco. In qualifica non avrà l’estro e la velocità di Leclerc, ma il monegasco sa che in gara anche lui dovrà alzare il suo livello nei confronti del compagno di squadra. Ferrari arrivata terza approfittando anche di una McLaren che per buona parte del campionato ha corso a una sola punta con Lando Norris, che si è caricato sulle spalle parte del quarto posto Costruttori conquistato. E’ vero che Ricciardo ha riportato il team al successo a Monza, ma è altrettanto vero che ci si aspettava di più da lui e che ha sofferto il cambio di scuderia oltre ogni aspettativa. Però la McLaren è tornata al successo, e poteva bissare la vittoria in Russia, e la Ferrari no, e questo ai tifosi lascia sicuramente l’amaro in bocca. Amaro amplificato anche dalla vittoria della Alpine in Ungheria con Ocon. Il team francese infatti, anch’esso tornato al successo dopo anni bui in questo 2021, ha via via consolidato lo status di inseguitore di Ferrari e McLaren con performance solide verso fine stagione. Anche il rientrante Alonso ha riassaporato il podio in Qatar.
ALPHATAURI vs ASTON MARTIN
AlphaTauri ha sorpreso in molte gare permettendo al duo Gasly e Tsunoda di mettersi in luce. Il giapponese, che riporta il Sol Levante in F1, ha finito il suo anno di ambientamento e ora ci si aspetta che metta insieme tutte le esperienze vissute sul campo quest’anno per sostenere il suo talento. Gasly, senza la pressione del team Red Bull che lavora in una sola direzione, invece sta dimostrandosi pilota veloce, solido, interessante e che potrebbe fare gola nel prossimo giro di mercato piloti. Riportarlo in Red Bull a fare il secondo di Max? Non pensiamo gli farebbe bene alla carriera. A differenza di Perez infatti, da anni ormai nel Circus, non ha tempo per fare da spalla all’olandese e sarebbe sicuramente sprecato. Aston Martin dietro ad AlphaTauri è stata una grande delusione. Con il podio di Vettel in Azerbaijan si è cominciato a pensare che il team inglese potesse cavalcare l’onda lunga iniziata da Force India come team in grado di approfittare di passi falsi di Mercedes e Red Bull, invece non ha mai lottato seriamente con Ferrari, McLaren e Alpine.
WILLIAMS
La Williams ha mostrato segnali di ripresa. Con Russell è tornata ad assaporare lo champagne del podio, anche se in quell’ignobile GP del Belgio. Con Capito al comando, sembra che il team inglese possa pian piano tornare a lottare se non per i primi posti ma costantemente per i punti. Dipenderà molto dai piloti. La perdita di un talento come Russell si farà sentire enormemente.
ALFA ROMEO RACING vs HAAS
Che dire di Alfa Romeo Sauber e Haas? Che forse sono i team che più di tutti speravano che il Mondiale finisse il prima possibile. Non ci aspettavamo nulla da loro e loro non ci hanno dato nulla in cambio. La Haas non ha nemmeno sviluppato la monoposto durante l’anno. Mick Schumacher ha sbattuto molto, forse troppo, ma ha dimostrato che può benissimo stare tra i piloti in griglia. Anche lui dal prossimo anno avrà bisogno di mettere assieme weekend senza errori per non avere la nomea di incline all’incidente. Ma il ragazzo pare concentrato, serio, e con la testa sulle spalle. La monoposto non ha aiutato di certo né lui né Mazepin. Il Bad Boy della F1. Che dire. Grazie a lui c’è la Haas e scusate se è poco. E’ lo stesso discorso per Latifi in Williams. Non sono comunque piloti peggiori di altri visti in stagioni passate.
Tornando all’Alfa, possiamo dire che forse non è stato gestito al meglio il licenziamento di Giovinazzi e alcune decisioni sulle strategia in gara nei suoi confronti, ma la F1 è così. Il libro cuore mica lo leggono. Kimi Raikkonen invece saluta la compagnia e se ne va. L’ultimo campione del mondo Ferrari. Mancherà più ai tifosi. La sensazione che a lui invece di tifosi e F1 non mancherà nulla. Ma Kimi è sempre stato così.
CIAO FRANK
Le ultime righe invece le dedichiamo a Sir Frank Williams. La speranza è che, da ovunque sia ora, possa vedere il suo team continuare anche nei prossimi anni, come è successo per Bruce McLaren o Enzo Ferrari.
Riccardo Turcato
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[tab title=”Minardi: il punto sulla stagione”]
Minardi: risultato finale corretto. E spartizione dei Titoli
Max Verstappen Campione del Mondo. E’ questo il verdetto che ci ha consegnato la pista di Abu Dhabi. Un risultato arrivato all’ultimo giro dell’ultimo gran premio di una stagione esaltante. Trovo che il risultato finale sia corretto, senza nulla togliere a Lewis Hamilton e alla Mercedes che, comunque, può festeggiare l’ottavo titolo Costruttori consecutivo.
Abbiamo assistito a una delle stagioni più belle degli ultimi anni. L’unica nota che stona è la mancata uniformità nelle decisioni da parte dei commissari. Anche oggi il direttore di gara è stato tra i protagonisti, in particolare modo al primo giro con la bellissima staccata di Verstappen e la successiva manovra di Hamilton che ha giocato molto di abilità. Quando si prendono certe decisioni bisogna ricordarsi che siamo di fronte a tracciati con vie di fuga ampie, ma su un tracciato storico Lewis avrebbe concluso in anticipo la sua corsa. Detto questo sono decisamente favorevole a lasciare maggiore libertà ai piloti, purché ci sia uniformità nell’intera stagione.
Quando ormai sembrava tutto perso per Verstappen, l’incidente di Latifi e l’ingresso della safety car hanno rimescolato le carte. L’errore di Nicholas credo sia stato causato da una foratura o da un cedimento in seguito al precedente contatto con la Haas di Schumacher. Gli è scappato il posteriore. A quel punto la Red Bull ha giocato il tutto per tutto, richiamando il suo pilota ai box per montargli la mescola rossa. Operazione che non ha eseguito invece la Mercedes. Il resto ce l’ha messo il pilota con un altro bel soprasso. Sia Red Bull sia Mercedes ci hanno regalato una sfida incredibile lunga 22 GP ed entrambi avrebbero meritato la corona e trovo corretta la “spartizione” dei titoli piloti e costruttori.
Col terzo posto ad Abu Dhabi Carlos Sainz chiude la sua prima stagione in Ferrari al quinto posto assoluto, davanti a Charles Leclerc. Un risultato che non mi stupisce. A parità di mescole lo spagnolo ha sfruttato meglio la gomma. Ora tocca alla Ferrari mettere a disposizione di questi due ragazzi una vettura in grado di raggiungere risultati importanti poiché, insieme, sono in grado di lottare per il Costruttori.
Gian Carlo Minardi
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[tab title=”Brembo”]
Brembo: dominio nel motorsport 2021, con ben 62 Titoli vinti
Leader mondiale negli impianti frenanti, Brembo celebra nel migliore dei modi la conclusione del 60° anniversario dalla sua fondazione, confermandola propria supremazia tecnologica nel motorsport grazie a 62 Titoli mondiali ottenuti nelle principali competizioni racing – a due e a quattro ruote – nel 2021. Ennesimo record per l’azienda bergamasca: in 47 anni di presenza globale nelle diverse competizioni Motorsport, il gruppo non aveva mai conquistato così tanti successi come avvenuto nel 2021, per un numero totale di oltre 500 titoli mondiali conquistati nel tempo.
Una lunga esperienza nel mondo del racing che si conferma un formidabile laboratorio per Brembo, in cui vengono testate le soluzioni tecnologiche più innovative, che vengono poi trasferite su veicoli stradali. Un approccio in linea con la mission di Brembo di diventare un autorevole Solution Provider al fianco dei grandi produttori di auto e moto per fornire soluzioni all’avanguardia e sostenibili che garantiscano la migliore esperienza di guida.
Titoli motorsport che comprendono anche gli importanti traguardi ottenuti con Marchesini e AP Racing – marchi che fanno parte del gruppo dal 2000 – e con altri due marchi recentemente acquisiti dal gruppo bergamasco: si possono contare infatti vittorie con SBS Friction, leader nello sviluppo, produzione e vendita di pastiglie freno aftermarket e materiali d’attrito per motociclette, scooter, ATV/UTV, auto speciali e applicazioni industriali e con J.Juan, leader nello sviluppo e produzione di tubi freno in treccia metallica e componenti di sistemi frenanti per il settore delle motociclette.
In Formula 1 tutti i 22 GP disputati nella stagione attuale sono stati vinti da vetture fornite di componenti del gruppo Brembo. L’azienda bergamasca può vantare vittorie in 463 Gran Premi su 807 che si sono disputati dal 1975 – anno di esordio nel campionato – a oggi, per un totale di 27 campionati del mondo piloti e 31 campionati del mondo costruttori vinti con i principali team.
Continua il dominio assoluto anche in MotoGP, a cui si aggiungono nuovi successi in Moto2, Moto3 e World Superbike (anche con Marchesini). Superate le 500 vittorie nella classe regina (classe 500 e MotoGP): per la sesta stagione consecutiva Brembo ha fornito tutti i piloti – quest’anno ben 30 – che hanno corso almeno una gara in MotoGP, affidandosi agli elevati livelli di performance e sicurezza garantiti dai componenti Brembo.
La serie vincente inizia nel 1995: da quell’anno infatti tutti i GP sono stati vinti da moto equipaggiate con freni dell’azienda bergamasca. Infine, dal 2002 – anno di introduzione della MotoGP – tutti i 347 GP disputati sono stati vinti da moto con impianti Brembo – aggiungendosi quindi ai primi 185 GP vinti dal 1976 al 2001 in classe 500) – per un totale che supera le 500 vittorie in oltre 45 anni nella classe regina. Brembo può dunque vantare il successo in 33 campionati del mondo piloti e 34 campionati del mondo costruttori vinti con i principali team di MotoGP.
Il 2021 si conferma un anno vincente anche nel motorsport elettrico. Terza stagione consecutiva per Brembo come fornitore esclusivo di tutte le 24 monoposto full electric Gen2 del campionato FIA Formula E e terzo campionato consecutivo corso da Brembo nel campionato FIM MotoE World Cup accanto alle 18 Ego Corsa di Energica Motor Company.
Oltre ai già citati campionati di Formula 1, Formula E, MotoGP, Moto2, Moto3, MotoE, e WSBK, è doveroso ricordare anche i campionati GT, NASCAR, IndyCar, Enduro, MXGP, EWC, WEC, IMSA, Formula 2, Formula 3, Trial, WTCR, WRC e tanti altri ancora, per un totale di oltre 500 titoli mondiali vinti dal 1975 a oggi nelle diverse categorie.
Brembo: nuovo assetto societario. Bombassei lascia il ruolo di presidente a Tiraboschi
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[tab title=”Petronas”]
Petronas e Team Mercedes-AMG F1: ottavo Titolo consecutivo
2021: strong rivals, enthralling battles and winning the Constructors’ with @MercedesAMGF1 for the 8th year in a row 🏆
Relive the action as we prepare to take on the hardest competition you could come up against: yourself#WeLivePerformance #TheEnergyWithin #OutRaceYourself pic.twitter.com/QDYpsYDuxB
— PETRONAS Motorsports (@PET_Motorsports) December 17, 2021
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[tab title=”Pirelli”]
Nel 2021 si chiude l’epoca dei pneumatici da 13 pollici
Quello che si è corso sul circuito di Yas Marina è stato l’ultimo GP nella storia della F1 in cui le monoposto hanno utilizzato pneumatici da 13 pollici: dopo oltre mezzo secolo infatti, si avvicina quella rivoluzione tecnologica in cui a giocare un ruolo chiave saranno proprio i nuovi 18 pollici Pirelli. Per celebrare il cambio della guardia, tutti i pneumatici slick utilizzati in quest’ultimo appuntamento di stagione hanno riportato sul fianco la scritta Next year I turn 18″ a sottolineare questa “crescita” della dimensione del cerchio, un modo per salutare le coperture attuali e dare il benvenuto a quelle del futuro.
Pirelli ha provato per la prima volta i 18 pollici su una monoposto di Formula 1 nel 2014, durante un test a Silverstone con Charles Pic, pilota di riserva del Lotus F1 Team. Inizialmente i nuovi pneumatici avrebbero dovuto essere utilizzati a partire dal 2021 come parte di un pacchetto di nuove regole tecniche, ma il passaggio è stato poi posticipato al 2022 a causa della pandemia di COVID-19. Nel frattempo, Pirelli li ha utilizzati con successo in Formula 2 dalla stagione 2020 e ha effettuato un totale di 36 giornate di test con le vetture di Formula 1, opportunamente modificate per poter montare la nuova misura.
I 13 pollici hanno accompagnato quasi tutta la storia del Mondiale, a partire dagli anni 60, anche se all’epoca, e per il decennio successivo, c’è stata molta libertà normativa sulla dimensione dei cerchi. Poi, negli anni 80, questa è diventata definitivamente la misura di riferimento. Pirelli utilizza per la prima volta pneumatici da 13 pollici nel GP di San Marino del 1981, equipaggiando il team Toleman dei piloti Brian Henton e Derek Warwick: poi, nella stessa stagione e negli anni successivi altri team li sceglieranno per equipaggiare le loro vetture. La prima vittoria arriva nel GP di Francia del 1985 grazie a Nelson Piquet su Brabham-BMW. Nel 1989, due anni dopo la nascita del nome P Zero, Pirelli realizza poi una nuova generazione di pneumatici da 13 pollici che verranno utilizzati fino al 1991, prima dell’attuale ritorno nel Mondiale nel 2011 con il ruolo di Global Tyre Partner. Sebastian Vettel su Red Bull sarà il primo pilota a conquistare il titolo iridato con i Pirelli da 13 pollici. Da quando l’azienda della Bicocca è rientrata nel Campionato Mondiale come fornitore unico, sono stati prodotti circa 400.000 pneumatici da 13 pollici negli stabilimenti di Izmit, in Turchia, e di Slatina, in Romania.
MARIO ISOLA, RESPONSABILE F1 e CAR RACING: “Il fine settimana di Abu Dhabi ha segnato una svolta epocale nella storia della Formula 1 con il definitivo addio ai 13 pollici, che per decenni hanno accompagnato la massima competizione motoristica mondiale. E Pirelli è protagonista di questa tappa storica così come lo è stata fin dall’inizio del Mondiale nel 1950. Siamo orgogliosi di quanto fatto in questi anni. Abbiamo sempre puntato sull’innovazione così da essere un partner di valore per il Campionato. Lo abbiamo fatto quando, nel 2011, abbiamo accettato la prima sfida tecnica che ci è stata posta, ovvero quella di produrre pneumatici che garantissero un elevato degrado. Ma anche nel 2014, quando abbiamo progettato quelli per le prime auto ibride, o ancora nel 2017, quando siamo passati a coperture molto più larghe disegnate per la generazione di auto più veloci mai vista prima in questo sport. Ora, grazie a quello che è il più significativo cambiamento regolamentare da decenni, affrontiamo questa rivoluzione con pneumatici completamente nuovi e più simili a quelli utilizzati quotidianamente dagli automobilisti di tutto il mondo. Avremo così la possibilità di trasferire al meglio tutte le tecnologie derivanti dalla Formula 1 nel nostro prodotto stradale. Ringraziamo i 13 pollici per le emozioni che ci hanno regalato in questi anni e non vediamo l’ora di iniziare una nuova era con i 18”.
Test positivi per i nuovi pneumatici da 18″. Prossimo step sulle monoposto 2022
PIRELLI IN FORMULA UNO (dal 1950 al 2021)
- Gare: 401
- Vittorie: 242
- Pole position: 245
- Podi: 613
- Giri più veloci: 249
- Titoli Piloti: 15
- Titoli Costruttori: 10
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