Imola ha regalato una gara che definire ricca d’azione è poco, vinta in modo perfetto da Max Verstappen, davanti a Lewis Hamilton e a Lando Norris, al meritatissimo secondo podio in carriera. Detto così sembra tutto facile e lineare, vero? Ma sono stati 63 giri pieni di colpi di scena e in scivolata libera!
Una gara iniziata con la pioggia e che ha richiesto di montare le intermedie, interrotta a metà da una bandiera rossa per un bruttissimo incidente tra Valtteri Bottas e George Russell, fortunatamente senza conseguenze fisiche per i piloti. E una gara che ha visto uno dei rarissimi errori del 7 volte campione, uscito alla Tosa, poi tornato in pista e autore di una grande rimonta che l’ha portato fino al secondo posto e a mantenere, anche se per un solo punto, la leadership in classifica. Il titolo di pilota del giorno se lo gioca con un grandissimo Lando Norris, da 7° a 3° con una McLaren davvero competitiva.
Partito dalla pole, Hamilton è stato subito attaccato e superato in modo duro ma corretto da Verstappen, che scattava dalla terza piazzola. L’inglese ha preso brevemente il comando quando Verstappen si è fermato per passare dalle intermedie alle medie nel giro 27, ma quando è stato il momento del suo pitstop nel giro successivo è tornato in pista alle spalle dell’olandese della Red Bull. Tutto tranquillo, sembrava, fino al brivido nel giro 31, quando è finito nella ghiaia alla Tosa, mettendo la retro e tornando in pista in ottava posizione.
Subito dopo l’incidente tra Bottas e Russell al Tamburello, causato da un errore del pilota Williams che ha gettato via dei punti potenziali per la Williams, scatenando anche la reazione del finlandese, dopo una pacca sul casco evidentemente fuori luogo e sicuramente preceduta da parole che noi non abbiamo sentito. A causa della montagna di detriti (un plauso ai commissari di Imola, perché sono stati velocissimi nonostante la quantità di pezzi in pista), è stata data bandiera rossa e alla ripartenza Hamilton ha iniziato la rimonta, che l’ha visto 5° nel giro 43, 4° nel giro 50 e terzo – alle spese di Leclerc – nel giro 55.
Restava solo Norris, passato all’esterno nel giro 60 dei 63 previsti. Intanto davanti, mai inquadrato dalle telecamere, Verstappen viaggiava indisturbato verso l’11° vittoria in carriera, con un margine di 20 secondi alla bandiera a scacchi. Ottima prestazione per la Ferrari, con Leclerc e Sainz quarto e quinto al traguardo, nonostante diversi momenti da brivido ed escursioni fuori pista, specie dello spagnolo, che in alcuni momenti sembrava voler emulare le imprese nel rally del padre. Sesta la McLaren di Daniel Ricciardo, che è riuscito a tenere dietro l’Aston Martin di Lance Stroll e l’AlphaTauri di Pierre Gasly, la cui scelta di partire con le wet non ha pagato. Punti per l’Alfa Romeo Racing con Kimi Raikkonen che, partito 16°, ha chiuso 9°, e a chiudere la zona punti Esteban Ocon, che ha dato il primo punto della stagione all’Alpine, seguito da Fernando Alonso.
Che cosa ci lascia Imola? La certezza che, su un circuito vero e soprattutto bagnato, i veri piloti emergono, tirano fuori la grinta, sfiorando il limite. Così come emergono anche le loro debolezze. In alcuni momenti ci passavano davanti le immagini di Senna, Schumacher, Hakkinen, Alboreto, Andretti, Lauda, Hunt e ci veniva da piangere. Praticamente oggi non c’è stato nessuno che non abbia fatto un giro fuori pista… il problema è che sui videogame e i simulatori la cosa è diversa. Così come è diverso avere vie di fuga in ghiaia rispetto a correre sui tilkodromi… E Imola ci lascia anche il sogno, la speranza, che nel 2022 avrà il suo posto regolare – e non da rimpiazzo causa pandemia – nel calendario di F1, col pubblico a riempire le tribune e a far esplodere la Rivazza, come ai bei tempi. Ultima cosa: che campionato ci aspetta, ragazzi! Finalmente non è un monopolio, da quanto non accadeva?
Barbara Premoli
DECISIONI DOPO GARA E CAMBIO CLASSIFICA