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[tab title=”Un anno di Formula 1″]
Un anno di Formula 1: il film del 2016
Ventuno GP, dal 30 marzo al 27 novembre, il Campionato più lungo nella storia della F1, combattuto fino all’ultimo metro e vinto da Nico Rosberg, al termine del duello in casa, durato 8 mesi dall’Australia ad Abu Dhabi, con il compagno di squadra Lewis Hamilton, vinto per 5 punti di vantaggio (385 a 380). Un risultato su cui hanno inciso sicuramente la sua concentrazione e la determinazione a diventare Campione, ma anche una macchina perfetta e i problemi di affidabilità dell’inglese, con tre motori ko. Ma chi pensava che tutto fosse finito dopo la bandiera a scacchi di Abu Dhabi si sbagliava… Il Mondiale 2016 non sarà ricordato tanto per lo strapotere Mercedes o per la Red Bull seconda davanti alla Ferrari, ma perché cinque giorni dopo aver conquistato il Titolo Nico Rosberg ha annunciato il ritiro dalla F1.
A 31 anni e 5 mesi, dopo 206 GP e 11 stagioni, 34 anni dopo il successo di papà Keke. Una decisione che ha stupito tutti e che ha portato il caos in Mercedes e nel mercato-piloti. Con 9 vittorie, 16 podii e un solo ritiro, non si può certo dire che Rosberg non abbia meritato il Titolo, ma tutti avrebbero voluto vederlo in azione nel 2017, anno di grandi cambiamenti. Il ritiro quando si è al top è difficile da comprendere e a molti ha dato l’idea della fuga, perché è strano che un neo-Campione, che guida la macchina più forte del mondo, decida di mollare tutto, dichiarandosi sfinito da una stagione stressante e desideroso di passare più tempo in famiglia, con moglie e figlia. Può restare incomprensibile come un obiettivo e la razionalità possano essere più forti della passione, come si possa essere sazi anziché avere più fame, ma la mente umana è insondabile, si sa, persino quella dei piloti – pardon, Campioni – di Formula 1!
Ha partecipato ai festeggiamenti a Brackley, ha pubblicato un post su Facebook, poi è arrivato il comunicato e via… mollando la patata bollente alla Mercedes e soprattutto a Toto Wolff: chi affiancherà Lewis Hamilton nel 2017? Lo sapremo a fine gennaio-inizi febbraio, anche se tutto sembra andare nella direzione di Valtteri Bottas. Scombussolando tutti i piani, con Stroll che rischia il sedile che credeva ormai suo e Felipe Massa che potrebbe cambiare idea sul ritiro, perché la Williams ha bisogno di un pilota esperto in una stagione di rivoluzioni. Quindi, per ora, l’unico vero “dimissionario” è Jenson Button… oltre al Campione del Mondo, ovviamente!
Cosa resterà di questo 2016? Max Verstappen, passato dalla Toro Rosso alla Red Bull in maggio e subito vincitore in Spagna, a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni, 7 podii e 5° in classifica. Uno che fa discutere, il giovane olandese, per le sue manovre al limite. Ma che nel 2016 ci ha fatto fare un salto nel passato, con sorpassi mozzafiato e gare magistrali anche sul bagnato, portando molti a paragonarlo a Senna.
Nell’anno in cui la Ferrari ha deluso, chiudendo senza partenze in prima fila né vittorie, il team rivelazione è stato la Force India. Alla nona stagione in F1, ha chiuso al 4° posto, proprio alle spalle della Scuderia, con 173 punti. Settima nel 2012, 6° nel 2013 e 2014 e 5° nel 2015, la squadra indiana continua quindi a progredire. Anche se deve molto alla stagione no della Williams.
Il GP della stagione? Per noi il Brasile, con partenza dietro la safety car causa diluvio, due interruzioni, quattro uscite di pista (Grosjean nel giro di formazione) e gli 11 sorpassi di Max Verstappen negli ultimi giri, che l’hanno portato sul podio coi due piloti Mercedes. Il “momento caldo“? Dopo i quattro successi di Rosberg, in Spagna, i due piloti Mercedes partono in prima fila, ma alla curva 4 contatto e doppio ritiro. Il sorpasso più bello? Brasile, giro 32, sotto la pioggia Verstappen che è terzo attacca Nico Rosberg all’esterno della curva 3. Il segreto? L’esperienza sui kart, ha detto dopo tranquillo.
Per ora riviviamo questo 2016, nell’attesa delle grandi novità che vedremo in pista nel 2017… ma avremo modo e tempo di parlarne e di seguire nel frattempo tutti i movimenti, di piloti e tecnici, mai come quest’anno al centro del mercato. E chissà come sarà questa nuova F1 con monoposto completamente diverse e coi nuovi pneumatici in dimensioni 2017 che abbiamo già visto in azione nei test… La photogallery è dedicata a Nico Rosberg: calcolatore o ultimo dei romantici, va comunque ammirato, perché lasciare da Campioni richiede coraggio e consapevolezza e gli auguriamo ogni bene. Bu0na lettura e, ovviamente, un sereno (e rombante) anno nuovo a tutti!
Barbara Premoli – collaborazione di Alessio Morgese
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[tab title=”Tutti i numeri del 2016″]
Tutti i numeri della stagione 2016
I record
Non ce ne vogliano Nico Rosberg e Lewis Hamilton, ma l’uomo dei record 2016 per noi è Max Verstappen che, trionfando in Spagna a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni è diventato il più giovane vincitore in F1, battendo il record che fino ad allora era di Sebastian Vettel (21 anni, 2 mesi e 11 giorni quando vinse il GP d’Italia a Monza 2008 con la Scuderia Toro Rosso).
Nella stessa gara a Barcellona Verstappen è diventato il più giovane a stare al comando di un GP e a finire sul podio. E i record sono proseguiti nel corso della stagione: in Belgio è diventato il più giovane a qualificarsi in prima fila, mentre in Brasile il più giovane a fare un giro veloce. Senza dimenticare che è il primo olandese a vincere in F1.
Anche Lewis Hamilton ha battuto una serie di record nel 2016. Con 53 successi, è diventato il secondo pilota più vincente nella storia della F1, superando Alain Prost a 51. Davanti a lui adesso c’è solo Michael Schumacher, a quota 91.
Hamilton è diventato anche il terzo pilota nella storia, dopo Schumacher e Prost, a raggiungere i 100 podii (ha chiuso la stagione a 104, con Prost a 106 e Schumacher a 155). In Austria, Hamilton ha conquistato la 250° vittoria per la Gran Bretagna – prima nazione ad arrivare a questo record. A Spa è diventato il primo pilota nella storia a conquistare tre podii dopo essere partito dalla 20° posizione o oltre. E in Brasile ha vinto sul 24° circuito diverso – un record che nessun altro pilota può vantare.
Un altro record per la Gran Bretagna grazie a Jenson Button, che nel 2016 ha raggiunto le 300 partenze. Solo altri due piloti ci sono riusciti – Schumacher 306 (una in più del totale di Button a fine stagione) e Rubens Barrichello, 322.
Hamilton ha chiuso l’anno con un record che non avrebbe voluto: nessun altro pilota nella storia ha vinto 10 GP in una sola stagione senza diventare Campione (il record precedente era di 7 GP).
Con le 9 vittorie di Nico Rosberg, la Mercedes ha chiuso la stagione con 19 successi – un nuovo record stagionale, il precedente era sempre della Mercedes, 16 successi nel 2014 e 2015.
Nico Rosberg ha seguito le orme del papà Keke diventando Campione, proprio come accaduto a Graham e Damon Hill, che insieme vantano tre Titoli (1962, 1968 e 1996).
I piloti
Più vittorie: 10 – Lewis Hamilton; 9 – Nico Rosberg; 1 – Max Verstappen, Daniel Ricciardo
Più pole: 12 – Lewis Hamilton (11 nel 2015); 8 – Nico Rosberg; 1 – Daniel Ricciardo
Più podii: 17 – Lewis Hamilton; 16 – Nico Rosberg; 8 – Daniel Ricciardo; 7 – Max Verstappen, Sebastian Vettel; 4 – Kimi Raikkonen; 2 – Sergio Perez; 1 – Daniil Kvyat, Valtteri Bottas
Più giri: 566 – Lewis Hamilton; 489 – Nico Rosberg; 90 – Sebastian Vettel; 74 – Daniel Ricciardo; 42 – Max Verstappen; 7 – Kimi Raikkonen
Partenze in prima fila: 20 – Nico Rosberg; 15 – Lewis Hamilton; 4 – Daniel Ricciardo; 1 – Valtteri Bottas, Nico Hulkenberg, Max Verstappen
Distanza totale percorsa in gara (tutti i piloti insieme): 123,536 km – circa tre volte la circonferenza della terra
Più giri completati: Daniel Ricciardo (1267); Sergio Perez (1260); Nico Rosberg (1202)
Meno giri completati (solo piloti che hanno disputato l’intera stagione): Jolyon Palmer (961); Daniil Kvyat (969); Romain Grosjean (1030)
Più sorpassi: 78 – Max Verstappen; 61 – Daniel Ricciardo; 56 – Sergio Perez; 52 – Fernando Alonso; 49 – Valtteri Bottas
Totale sorpassi: 866, quattro in meno del record 2012
Miglior record tra compagni di squadra: Carlos Sainz batte Daniil Kvyat 9-2 in gara, 11-6 in qualifica, 42 punti a 4 durante il loro periodo alla Toro Rosso.
Il successo finale di Rosberg fa sì che Sir Stirling Moss riconquisti il suo record per aver vinto più gare (16) senza diventare Campione.
I team
A parte il record di vittorie (19) e pole (20) e il terzo Titolo Costruttori consecutivo, la Mercedes registra anche 35 partenze in prima fila su 42 possibili (l’83%). Cinque prime file per la Red Bull, una a testa per Williams e Force India.
La Mercedes ha superato la Red Bull per numero di vittorie. In totale le Frecce d’Argento adesso ne hanno 64 in totale, se si includono anche quelli degli anni 50, contro i 52 della Red Bull, diventando il quinto miglior team di tutti i tempi.
La Red Bull è in testa per giri percorsi in gara, 2.404 – 16 più della Mercedes. La Renault è ultima, con 2.038.
Nel 2016 la McLaren ha raggiunto le 801 partenze. Unico team ad aver superato prima le 800 gare la Ferrari (929).
Ottimo debutto in F1 per la Haas – il bottino finale di 29 punti è il migliore mai fatto in una stagione in questo secolo. E’ anche il primo team a fare punti al debutto dopo la Toyota nel 2002 e il primo americano a fare punti dal 1986.
Più podii: 33 – Mercedes; 16 – Red Bull; 11 – Ferrari; 2 – Force India; 1 – Williams
Fuori dalla pista, il team più veloce è stato la Williams: pitstop più veloce in 14 delle 21 gare (alle loro spalle Red Bull e Mercedes con 3 a testa). La Williams ha anche fatto un pitstop in 1″92 a Baku, eguagliando il record non ufficiale della Red Bull.
Williams in testa anche per le velocità nel 2016: Valtteri Bottas ha fatto un incredibile (e quasi record) 372,5 km/h sul rettilineo del Messico.
Le gare
La Cina ha registrato un nuovo record con 128 sorpassi in una sola gara (precedente Brasile 2012).
Gara più lunga: Brasile, 3h 01m 01.335s.
Gara più corta: Italia, 1h 17m 28.089s.
Numero di vittorie dalla pole: 13 su 21 (62%)
Vittoria dalla posizione più arretrata in griglia: 4° (Max Verstappen in Spagna e Daniel Ricciardo in Malesia)
Vittoria con maggior margine: 37.776s (Nico Rosberg su Sebastian Vettel, Cina)
Vittoria con minor margine: 0.439s (Lewis Hamilton su Nico Rosberg, Abu Dhabi)
Più cambi al comando: 8 (Spagna)
Più leader diversi: 5 (Austria) – Nico Rosberg, Lewis Hamilton, Max Verstappen, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
Le classifiche finali
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[tab title=”Ferrari”]
Ferrari: dagli errori si impara
Un anno non facile il 2016 per la Scuderia Ferrari, chiuso al terzo posto nel Costruttori. I cambiamenti del nuovo corso proseguono, ovviamente i tifosi sperano che il 2017 veda finalmente il ritorno al successo e alla competitività. Ma ecco il punto sul 2016 della Scuderia.
“Nessuno si aspettava che la stagione 2016 di Formula 1 sarebbe stata facile, per la Scuderia Ferrari. Non è mai una passeggiata, e per quanti progressi si possano fare, bisogna poi sempre metterli in relazione a quelli della concorrenza. Di passi avanti, al secondo anno di una nuova era, ne sono stati fatti tanti. Sono tutti documentabili e sarebbe inutile, certo, dire che sono stati sufficienti a raggiungere gli obiettivi. Ma sarebbe anche clamorosamente sbagliato confrontare questo 2016 con le peggiori annate di Maranello. Tutto va messo in conto, anche le penalizzazioni, di qualsiasi natura, che tante volte hanno negato un podio o un risultato anche più grosso.
La SF16-H era un progetto ardito. Frutto di una squadra ancora giovane, di una struttura rinnovata in corsa. Non sempre ha risposto alle aspettative, ma non certo per colpa di chi la guidava, dall’abitacolo e ai box. Kimi e Seb hanno lottato, hanno risposto con i fatti, con duelli e rimonte, a chi in maniera frettolosa li aveva già archiviati.
In più di un’occasione, spesso a suon di partenze brucianti, la Rossa ha spaventato anche gli avversari più titolati. Chi l’ha vissuta da dentro, questa stagione travagliata, sa che la voglia di combattere non è mai venuta meno. Le corse sono una proiezione, un condensato della vita. Dagli errori si impara, per riemergere più forti e determinati di prima. Si vive anche di soddisfazioni che a volte sfuggono alle statistiche. Ma non a chi sa, perché lo vive tutti i giorni, cosa significa “fare squadra”.
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[tab title=”Minardi: il pagellone”]
Minardi: il pagellone 2016
Mercedes – 10 con lode vincere 19 dei 21 gran premi in calendario è il risultato di una supremazia assoluta, indiscutibile e incondizionata. Spagna e Malesia sono sfuggite solo per due errori
Red Bull – 9 nonostante una partenza lenta, sono riusciti a risalire la classifica fino a conquistare la seconda posizione, rendendosi autori di una manovra nuova per questo ambiente, con la promozione di Verstappen ai danni di Kvyat, ripagata col successo dell’olandese in terra spagnola. Max è diventato anche il pilota più giovane a vincere una corsa in F1. Record che difficilmente potrà essere infranto. Hanno battuto Maranello anche sul fronte dei piloti, col terzo posto di Ricciardo alle spalle di Rosberg e Hamilton
Ferrari – 6,5 dopo il secondo posto del 2015 ci si aspettava di più. Nessuna vittoria, nessuna partenza in prima fila, terzo posto nel mondiale costruttori alle spalle della Red Bull e un bottino di 11 podi. Un po’ poco per la Ferrari. Speriamo che il terzo posto conquistato da Vettel ad Abu Dhabi possa essere di buon auspicio per un 2017 più intrigante anche sul fronte dello spettacolo
Force India – 9 sono decisamente loro la vera sorpresa di questo campionato. Perez e Hulkenberg, supportati da una buona macchina, sono riusciti a raggiungere un risultato incredibile per un team che non dispone certo di grandi risorse economiche. Quarto posto (173 punti) davanti alla Williams, i primi dopo i top team. Il settimo posto assoluto di Perez è la conferma dell’ottima stagione. Anno dopo anno sono riusciti a crescere fino a raggiungere questo inaspettato risultato, nonostante i grandi problemi di management ed economici
Williams – 6,5 ha svolto il suo compitino chiudendo la stagione col quinto posto che garantisce un buon rientro economico. Massa fino alla fine ha reso la vita difficile a Bottas, che il prossimo anno potrebbe andare in Mercedes al posto di Rosberg oppure, restando in Williams, vedersela con Stroll, che si è imposto nei vari campionati in cui ha corso e che deve dimostrare di meritarsi questo sedile così importante. Sempre ammesso che avrà il sedile
McLaren – 6 rispetto al disastroso 2015 sono riusciti a fare un buon passo avanti. Dopo tutti i cambiamenti all’interno del team il prossimo anno sarà determinante. Speriamo che le nuove regole possano contribuire a far rialzare la china sia al team sia alla Honda per ricostruire quel connubio storico che ha regalato tanti successi
Toro Rosso – 6 chiudono la stagione col settimo posto, anche se all’inizio le ambizioni erano diverse. Hanno certamente pagato il dazio di una power-unit datata, come si è visto soprattutto in qualifica, nonostante un buon telaio. Il team ha il potenziale giusto per lottare per il quinto posto
Renault – 5 stagione incolore. E’ stato un anno transitorio in attesa di un 2017 più solido anche grazie al contributo che potrà portare Nico Hulkenberg
Sauber – con un colpo di reni e grazie alle condizioni avverse brasiliane, sono riusciti a salvare la stagione “strappando” punti e soldi importanti alla Manor che si appresta a un ennesimo passaggio di quote. A Hinwil arriveranno nuovi tecnici oltre a nuovi capitali che potrebbero riscattare un anno difficile, supportati anche dalla Power-Unit Ferrari 2016.
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[tab title=”Minardi: la mia Formula 1″]
Minardi: ecco la mia Formula 1
Ancora pochi giorni e poi ci lasceremo alle spalle un altro anno. Una stagione sportiva conclusa con la notizia-choc legata al ritiro di Nico Rosberg a poche ore dalla conquista del suo primo Titolo mondiale, ma anche dalla promozione di Antonio Giovinazzi – fresco vice-campione GP2 – nel ruolo di terzo pilota della Ferrari. Nel 2017 un pilota italiano tornerà in F1 passando per i box di Maranello.
Una stagione scivolata via in mezzo all’ennesimo dominio targato Mercedes che per il terzo anno consecutivo ha fatto suoi i Titoli Costruttori e Piloti inanellando la bellezza di 51 vittorie su 59 GP. Una Mercedes che ora dovrà risolvere un grattacapo non di poco conto, dovendo scegliere il pilota da affiancare a Lewis Hamilton, autore di dichiarazioni forti contro il proprio team. Si parla insistentemente del finlandese Valtteri Bottas, col rientro-lampo in Williams di Felipe Massa al fianco del debuttante Lance Stroll.
Una stagione che ha saputo regalarci momenti carichi di adrenalina durante i GP di Montecarlo, Brasile e Yas Marina. Una stagione non facile per i tifosi Ferrari, che non ha conquistato né vittorie né partenze in prima fila e che si è vista sopravanzare anche dalla Red Bull, protagonista di un’importante rimonta spinta dal baby Verstappen, nella classifica Costruttori chiusa solamente al terzo posto.
Ci apprestiamo a entrare in un 2017 che ci consegnerà importanti novità sul fronte dei regolamenti, col ritorno delle gomme larghe, la libertà nella progettazione e ricerca dei motori e vetture con un’aerodinamica più impegnativa. Sarà importante creare le basi per ricostruire la F1 e riavvicinare gli appassionati. Sarà un anno decisivo per capire i progetti della Liberty Media. A tal proposito ritengo che ci siano diversi fronti su cui intervenire e non vedo nel budget-cap (è stato riproposto) la strada più concreta.
– Mi piacerebbe rivedere giornate dedicate ai test collettivi per riavvicinare gli appassionati, scappati sia per disinteresse sia per questioni economiche. Invece di spendere sui simulatori, si dovrebbe ritornare in pista.
– Ridurre il numero del personale all’interno del team. Bisognerebbe proibire i remote-team, squadre di ingegneri al lavoro dal quartier generale in contemporanea all’azione in pista oltre ad avere una ventina di ingegneri. Di contro libererei lo sviluppo dei motori e delle monoposto, senza porre limite.
– Pitstop con solo 8 meccanici. Diventerebbero più spettacolari per il pubblico e televisivamente parlando. Le macchine sarebbero più visibili, così come gli sponsor che oggi spariscono in una nuvola di 28-30 persone. Sarebbe intrigante per le strategie, oltre a toccare la voce dei costi. Insomma, ci aspetta una stagione ricca di incognite, con la speranza che possa regalarci una maggiore battaglia per la prima posizione e una Ferrari competitiva in grado di lottare per la vittoria.
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[tab title=”Brembo”]
Brembo: protagonista in F1 dal 1975
Uno dei più significativi, secondo i tecnici Brembo, è la decelerazione che la monoposto e il pilota al suo interno subiscono a ogni staccata, detta forza G. Il numero dei G rappresenta l’accelerazione che moltiplicata per la massa del pilota dà come risultante la forza a cui esso è sottoposto. Così, per esempio, con una decelerazione di 4G (quattro volte quella di gravità) il pilota prova su se stesso una forza peso quadrupla rispetto a quella che sente da fermo.
La forza G cui è sottoposto il corpo del pilota in frenata è amplificata dal grip e dal carico aerodinamico. A parità di performance di frenata, infatti, maggior carico e condizioni di maggior grip contribuiranno ad accrescere la forza G cui è sottoposto il pilota. Per questo motivo le staccate con maggior forza G sono riscontrabili prevalentemente all’interno di circuiti con carico aerodinamico medio-alto.
D’altra parte anche nei circuiti in cui si raggiungono velocità elevatissime, nonostante un carico aerodinamico minimo, la forza G presenta valori alti, proprio per la violenza di alcune staccate e la forte riduzione della velocità. Considerando l’intero campionato 2016 sono una trentina le curve contraddistinte da una decelerazione G negativa non inferiore a 5, cui se ne aggiungono una cinquantina a partire dai 4G. Al contrario, sono solo una dozzina le curve in cui i piloti sono sottoposti a meno di 1,5G.
In assoluto, la più impegnativa è la Prima Variante di Monza, cioè la prima chicane dopo il traguardo del tracciato, a cui i piloti arrivano a circa 350 km/h subendo una decelerazione prossima ai 6G. In seconda posizione, la curva 12 di Austin. Alle loro spalle, con valori pressoché simili, le curve Louis Chiron (la 13) di Montreal, l’Eau Rouge di Spa, la Elf (la 1) di Barcellona e ancora Monza con l’Ascari.
Il campionato di F1 è da sempre il banco di prova privilegiato per le principali innovazioni tecniche nel settore motoristico. Dal 1975 a oggi, Brembo ha conquistato ben 21 campionati piloti e 25 campionati costruttori, equipaggiando con i suoi impianti freno d’avanguardia le monoposto più veloci e prestigiose del mondo, dalle Ferrari alle McLaren-Honda. I nomi dei piloti che hanno corso con Brembo hanno fatto la storia della F1: tra gli altri, Michael Schumacher, Ayrton Senna e Niki Lauda.
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[tab title=”Pirelli”]
Pirelli: tutti i dati 2016 e le novità 2017
“È stata una stagione incredibile sia in pista sia fuori. Pirelli ha introdotto una mescola completamente nuova – l’ultrasoft – oltre ai nuovi regolamenti che hanno permesso ai team di utilizzare tre mescole, scelte in anticipo, a ogni weekend di gara. Questa soluzione strategica extra si è dimostrata un highlight dell’anno e ha migliorato ulteriormente lo spettacolo. Questa è stata anche l’ultima stagione dei pneumatici con un livello di degrado deliberatamente elevato, dato che dal prossimo anno verrà adottata una nuova filosofia in linea con le ultime direttive introdotte in Formula 1. Allo stesso tempo, dall’estate in poi, abbiamo effettuato i test in vista del prossimo anno, utilizzando prototipi in dimensioni 2016 e poi, da agosto, pneumatici in misura 2017 su monoposto muletto adattate, per un totale complessivo di 24 giorni di test. In conseguenza di questo aspetto, e del calendario più lungo mai visto, abbiamo completato una maggior distanza, e a livelli di performance più elevati, rispetto a quanto si sia mai visto prima nella storia della Formula 1”.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli
PNEUMATICI
- Numero totale di pneumatici forniti nel 2016: 42.792
- Di questi, 38.112 a disposizione nei fine settimana di gara e 4.680 nelle sessioni di test
- Su 42.792 pneumatici, 28.188 slick e 14.604 da bagnato (intermediate/rain)
- Numero totale di pneumatici effettivamente utilizzati nei fine settimana di gara: 15.652, di cui 13.844 slick e 1.808 da bagnato
- Numero totale di pneumatici riciclati: tutti
- Maggior numero di km percorsi con ciascuna mescola (no test):
Hard: 759 km (Daniel Ricciardo, Red Bull)
Medium: 3.597 km (Valtteri Bottas, Williams)
Soft: 6.566 km (Sergio Perez, Force India)
Supersoft: 4.598 km (Valtteri Bottas, Williams)
Ultrasoft: 2.052 km (Nico Rosberg, Mercedes)
Intermediate: 444 km (Jenson Button, McLaren)
Wet: 523 km (Lewis Hamilton, Mercedes)
PIT STOP
- Numero totale di pit stop: 933 (di cui 4 drive-through, 1 stop and go)
- Media di pit stop per gara: 44,4, di cui 2,01 per pilota
- Maggior numero di pit stop in una gara: 66 nel Gran Premio di Cina
- Minor numero di pit stop in una gara: 26 in Russia
SORPASSI
- Numero totale di manovre di sorpasso: 866 (*), con una media di 41,2 sorpassi per gara
- Maggior numero di sorpassi in una gara asciutta: 128 in Cina (**)
- Maggior numero di sorpassi in una gara bagnata: 64 in Brasile
- Minor numero di sorpassi in una gara asciutta: 10 in Ungheria
- Pilota autore di più sorpassi: 78, Max Verstappen (**)
- Pilota autore di più sorpassi in un GP: 18, Lewis Hamilton in Cina
- Pilota meno sorpassato: Sebastian Vettel, 1 volta (da Max Verstappen in Brasile, 66° giro, 5^ posizione)
- Pilota autore di più sorpassi al via: Fernando Alonso, 41 posizioni guadagnate nel corso del primo giro
- Team che ha effettuato più sorpassi: Red Bull, 136 (**) (61 Ricciardo, 60 Verstappen, 15 Kvyat)
- Team che ha subìto meno sorpassi: Mercedes, 7 (4 Rosberg, 3 Hamilton)
(*) Criterio di calcolo dei sorpassi: si è calcolato ogni cambiamento di posizione effettuato durante i giri lanciati (escluso quindi il primo giro) e mantenuto fino alla linea del traguardo. Sono esclusi i cambiamenti di posizione dovuti a forti problemi meccanici o a doppiaggi/sdoppiaggi.
(**) Si tratta del valore più elevato dal 1983 (primo anno da cui sono disponibili i dati).
CIRCUITI E GARE
- Gara più lunga dell’anno: Gran Premio del Brasile, 3 ore, 01 minuti e 01,335 secondi
- Gara più breve dell’anno: Gran Premio d’Italia, 1 ora, 17 minuti, e 28,089 secondi
- Gara più veloce dell’anno: Gran Premio d’Italia, media oraria del vincitore (Nico Rosberg), 237,558 km/h
- Velocità massima raggiunta in un GP dai pneumatici Pirelli P Zero Formula Uno: 372,5 km/h, Valtteri Bottas nel Gran Premio del Messico (*)
- Maggior numero di giri veloci: Lewis Hamilton, 15 (3 in gara e 12 in qualifica)
- Maggior numero totale di giri in testa: 566 (Lewis Hamilton)
(*) Nuovo record in una sessione ufficiale nella storia della F.1 (in precedenza: 370,1 km/h, Kimi Raikkonen, GP d’Italia 2005)
TEST CON PNEUMATICI LARGHI 2017
- Numero di prototipi testati: 96
- Larghezza del battistrada 2017 rispetto al 2016: +25%
- Piloti coinvolti nei test con pneumatici 2017: 11 di cui 4 Ferrari, 4 Red Bull e 3 Mercedes
- Giornate di test di sviluppo per i pneumatici 2017: 24
- Giri totali effettuati nelle giornate di test: 2.613
- Chilometri totali percorsi da tutti i piloti: 12.148 km
- Circuiti sui quali si sono svolti i testi: 5 (Abu Dhabi, Barcellona, Fiorano, Mugello, Paul Ricard)
- Team coinvolti nei test 2017: 3 (Ferrari, Mercedes, Red Bull)
CHILOMETRI PERCORSI CON PNEUMATICI LARGHI
- Pascal Wehrlein (Mercedes): 3.248
- Pierre Gasly (Red Bull): 2.494
- Sebastian Vettel (Ferrari): 2.228
- Sébastien Buemi (Red Bull): 1.190
- Kimi Raikkonen (Ferrari): 1.054
- Max Verstappen (Red Bull): 517
- Esteban Gutiérrez (Ferrari): 480
- Antonio Fuoco (Ferrari): 478
- Nico Rosberg (Mercedes): 209
- Daniel Ricciardo (Red Bull): 200
- Lewis Hamilton (Mercedes): 50
PIRELLI IN FORMULA UNO (dal 1950 al 2016)
- Gare: 320
- Vittorie: 161
- Pole position: 164
- Podi: 490
- Giri più veloci: 168
- Titoli Piloti: 11
- Titoli Costruttori: 6
ALTRI NUMERI INTERESSANTI
- Numero totale di piloti (compresi i terzi piloti e giovani piloti) che hanno guidato vetture di Formula Uno equipaggiate con pneumatici Pirelli dal 2010: 102
- Chilometri totali coperti da tutte le mescole P Zero nel 2016 (test, prove, qualifiche e gare): 384.705 km (esclusi i pneumatici prototipo utilizzati durante le prove)
- Così divisi per mescola: Hard 14.236; Medium 99.447; Soft 133.988; Supersoft 86.014; Ultrasoft 31.647; Intermediate 8.278; Wet 11.095
- Distanza percorsa nel 2016 in fase di test (tranne i fine settimana dei GP): 61.772 km, di cui oltre 12.000 con pneumatici in versione 2017
- Distanza percorsa nel 2016 in gara (GP): 123.534 km
- Numero di giri veloci (qualifiche e gara) da parte del campione del mondo 2016: 14 (6 in gara e 8 in qualifica)
- La velocità media più bassa con cui è stata vinta una gara nel 2016 (gara asciutta): 159.992 km/h (Nico Rosberg, GP Singapore)
- Temperatura dell’asfalto più bassa registrata durante una gara (solo domenica): 15°C in Canada
- Temperatura dell’asfalto più bassa registrata durante un weekend di gara: 13°C in Messico
- Temperatura dell’asfalto più alta registrata durante una gara (solo domenica): 59°C in Malesia
- Temperatura dell’asfalto più elevata registrata durante un weekend di gara: 61°C in Malesia
- Temperatura ambientale più bassa registrata durante una gara (solo domenica): 11°C in Canada
- Temperatura ambientale più bassa registrata durante un weekend di gara: 11°C in Canada
- Temperatura ambientale più alta registrata durante una gara (solo domenica): 37°C in Malesia
- Temperatura ambientale più alta registrata durante un weekend di gara: 37°C in Malesia.
IL TEAM PIRELLI FORMULA 1 E I SUOI OSPITI
- Numero di componenti (in media) che partecipano ad ogni gara: 60
- Numero di nazionalità diverse all’interno del team Pirelli Formula Uno: 9
- Numero totale di lingue parlate dal team Pirelli Formula Uno: 10
- Numero totale di comunicati stampa prodotti dal team Pirelli Formula Uno: 234
- Numero di infografiche pubblicate: 210
- Numero di tweet F1 inviati dall’account @PirelliSport in tutta la stagione 2016: 2.100
- Numero totale di block-notes Pirelli distribuiti all’interno del paddock: 2.550
- Ospiti: 5.600
- Numero totale di cappellini “Podio Pirelli” venduti: 15.000
HOSPITALITY PIRELLI 2016
- Numero totale di pasti serviti nell’Hospitality Pirelli (compresi i test): 15.600
- Litri di acqua consumati nell’Hospitality Pirelli: 10.200
- Chilogrammi di pasta cucinata dallo chef Pirelli: 900
- Numero di pizze cotte dallo chef Pirelli: 420
- Numero di diverse ricette di dessert preparati nell’Hospitality Pirelli: 50
- Numero di dessert mangiati nell’Hospitality Pirelli: 7.500
- Numero di caffè serviti: circa 30.000
- Litri d’olio di oliva consumati in tutta la stagione: 500
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Sparco: nel segno della sicurezza
Il focus di Sparco è da sempre la sicurezza e nel 2016 ha fornito i team McLaren-Honda e Manor Racing. La differenza tra una vittoria e una sconfitta è molto spesso racchiusa in pochi decimi di secondo, per questo ogni componente dell’equipaggiamento di una vettura e di un pilota deve essere curato in ogni minimo dettaglio alla ricerca della massima PRESTAZIONE e SICUREZZA.
Troppi ancora gli incidenti e le morti che toccano il mondo delle corse e che ci fanno capire quanto purtroppo il rischio resti sempre presente nelle gare. Nonostante i progressi fatti finora in termini di sicurezza, abbiamo il dovere di migliorarci costantemente. La continua ricerca di tecnologie e di nuovi materiali per la realizzazione di prodotti sempre più performanti e sempre più protettivi sono una delle missioni di Sparco.
Un pilota o un team danno per scontato che un prodotto sia sicuro ma non tutti sanno che: i prodotti Sparco, come quelli di altri produttori, nascono seguendo i severi standard del FIA Institute (ovvero un istituto della FIA) che certifica se un prodotto è idoneo a essere immesso nel mercato. Per quello americano i prodotti sono sottoposti a ulteriori test da parte del SFI (SEMA Foundation, inc.) che rilascia la relativa omologa. Campionati come Nascar o Dragster richiedono la certificazione SFI. Entrambe le organizzazioni dettano le regole che ogni team deve rispettare per poter partecipare ai campionati e sono sempre loro a fornire ai produttori le normative cui attenersi per sviluppare e produrre prodotti conformi ai loro standard. In particolare la normativa regola gli standard minimi dei materiali per la protezione dal fuoco.
Secondo gli standard FIA le tute, ad esempio, devono resistere minimo 11 secondi al fuoco in conformità alla UNI EN ISO9151. I gradi ai quali la tuta viene esposta sono 800. Il test verifica che in caso di incidente prima che il calore passi attraverso la struttura della tuta, composta da uno strato esterno e uno o più strati interni, la differenza di temperatura non deve essere superiore ai 24 gradi centigradi in meno di 11 secondi. La FIA non impone limiti superiori.
Il peso di una tuta ignifuga Sparco varia a seconda del modello si parte da 1,3 kg della tuta X-Light (3 strati), agli 800 gr della Superleggera (3 strati) fino ai 700 gr (peso totale) della Extrema RS-10 monostrato. Le tute vanno tutte omologate e il numero (che corrisponde in pratica al nome della tuta), viene registrato nella lista FIA. Il numero di omologa deve essere ricamato, obbligatoriamente, sul retro del colletto.
La tecnologia di Sparco non è solo per i campioni di F1. Sparco nel 2010 mette in pista anche una linea di sedili, gli ADV, realizzati in totale aderenza alle nuove normative della FIA per la protezione dei piloti che nello stesso anno “salvano” la vita di Latvala che durante il Rally del Portogallo esce indenne dalla sua Ford WRC dopo ben 31 ribaltamenti consecutivi cadendo da un dirupo. Oggi Sparco può offrire un sedile sicuro e resistente che risponde ai severi requisiti della normativa FIA 8862 che nasce inizialmente per le vetture WRC. Il sedile deve essere capace di resistere a impatti fino a 70G di decelerazione. Questo è dato dal lavoro congiunto della scocca e dei materiali ad assorbimento energetico che vengono utilizzati per la sellatura e omologati per la protezione testa dei piloti F1. A completamento del sedile viene impiegato un rivestimento di tessuto ignifugo per garantire la sicurezza del pilota in caso di incendio.
La normativa FIA 8862-2009 prevede test di trazione con 3 pistoni che tirano lateralmente la scocca puntando su testa, spalle e gambe; viene poi effettuato lo stesso tipo di prova sullo schienale in prossimità delle medesime aree; successivamente si simula lo schiacciamento dei lati verso l’interno. Complessivamente la resistenza è pari a circa a 3 tonnellate, è come se un sedile venisse pressato da tre utilitarie messe una sopra l’altra e il telaio deve restare inalterato. Il sedile ADV-ELITE è l’evoluzione del già famoso ADV-SCX. Il design ricercato della scocca non ha solo una funzione estetica ma nasce dalla necessità di creare una struttura resistente dal peso contenuto. La X, visibile sul retro, è un importante elemento strutturale che conferisce al sedile una resistenza agli impatti senza pari. L’utilizzo del carbonio, di derivazione aeronautica, ha permesso di ridurre lo spessore delle pareti della scocca conferendo al sedile ADV-ELITE un’abitabilità migliore nella zona delle gambe. L’ergonomia è un altro punto importante per Sparco il sedile ADV-ELITE è stato progettato per garantire il miglior comfort di guida. Sono state riviste la zona reni, il contenimento spalle e il DTC calcolati in modo da avvolgere completamente il pilota. Infatti, il sistema DTC è stato chiuso verso l’interno per offrire al casco un appoggio migliore in curva così da limitare l’affaticamento dei muscoli del collo del pilota in gara, questa operazione ha contestualmente aumentato lo spazio tra scocca e roll-bar. Il sedile ADV-ELITE è stato sviluppato per essere posizionato negli abitacoli più piccoli come vetture GT o WRC di nuova generazione.
Tute e sedili sono solo alcuni esempi perché diversi sono i prodotti a catalogo Sparco omologati FIA come l’underwear, i caschi, le scarpe e i guanti o tutti quei componenti e accessori come cinture, estintori roll-bar ecc che, montati CORRETTAMENTE su una vettura da corsa, permettono di salvare la vita di un pilota. I tempi per testare e ottenere l’omologa di un nuovo prodotto sono di circa 4/5 mesi… se tutto va bene al primo colpo. Questo dà l’idea della complessità del lavoro dietro a ogni prodotto che esce dalla sede Sparco di Volpiano, alle porte di Torino.
Ultima curiosità: negli ultimi 3 anni la FIA ha richiesto l’inserimento di un ologramma per alcune famiglie di prodotto che ne certificano l’originalità, perché purtroppo il problema della contraffazione sta diventando sempre più serio e importante, creando danni economici ma, soprattutto, mettendo a rischio la vita di chi, consapevolmente o meno, acquista prodotti che non hanno la garanzia di sicurezza per cui Sparco si batte, investe e lavora da sempre.
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