Che la Mercedes fosse su un altro pianeta lo avevamo già capito da diverso tempo e da alcuni anni, ma in questo fine settimana in Stiria hanno dato prova di una supremazia incredibile, sia sul bagnato sia con l’asciutto. In qualifica Lewis Hamilton si è reso protagonista di un giro stratosferico, lasciando Max Verstappen a oltre 1”2 e il compagno a 1”4 a dimostrazione che oltre al DAS c’è dell’altro. Sono sempre più convinto che stiano sviluppando le ruote posteriori sterzanti.
In gara si sono confermati con un Hamilton perfetto che ha dominato la gara dall’inizio alla fine, seguito dalla rimonta di Bottas, che chiude davanti alle Red Bull di Verstappen e Albon. Quest’ultimo, per buona parte della gara, ha girato su tempi molto alti rispetto al compagno, svegliandosi solamente nella parte finale in occasione della lotta con Perez. Più di così Verstappen, purtroppo, non può fare.
Alle spalle di Mercedes e Red Bull stiamo assistendo a un positivo compattamento delle forze in campo con McLaren, Racing Point, Renault e AlphaTauri che ci stanno regalando dei finali di GP entusiasmanti, così come si era evidenziato nei test invernali. Ancora un plauso a Lando Norris che porta a casa un quinto posto molto importante per lui ma anche per la sua squadra. Sono certo che questi ragazzi ci faranno vivere delle belle corse.
Capitolo a parte lo merita la Ferrari che ha vissuto un fine settimana nero. In questa occasione, sia la vettura sia i piloti non sono stati all’altezza delle aspettative. Leclerc ha commesso un errore da dilettante: è passato dalle stelle alle stalle in una sola settimana. Molto probabilmente una parte di nervosismo è dovuto anche alla poca competitività della vettura. La situazione però è molto grave, come evidenziano anche i risultati in casa Haas e Alfa Romeo Racing, fuori dalla zona punti. Le novità introdotte in Austria non hanno evidenziato un grande passo avanti anche se manca all’appello la prova della corsa, terminata troppo presto. Tra una settimana si torna in pista, in Ungheria. E questi ritmi serrati non sono di aiuto per chi deve rincorrere.
Gian Carlo Minardi