Senza giri di parole, Jacques Villeneuve è un personaggio che o lo si ama oppure difficilmente si tollera. Le sue uscite a volte sono condivisibili, altre meno, altre proprio no. Ma il Jacques-pensiero è libero e mai banale. In un’epoca in cui la banalità nel Circus iridato la fa da padrona, non è poco. Jacques è sempre stato borderline e si è sempre distinto per la sua ecletticità ed eccentricità. Vi ricordate le tute di taglia superiore che indossava per stare più comodo? I capelli ossigenati? Gli occhiali da studente nerd che nascondevano un cagnaccio dalla velocità che stupì il mondo almeno fino alla vittoria del Mondiale del 1997?
Anche il suo casco non passò e non passa certo inosservato. E’ ancora ben presente nella mente degli appassionati che non ci metterebbero nulla a disegnarlo anche oggi, dopo qualche anno in cui Jacques è uscito dal radar delle corse più in vista. La V di Villeneuve rosa spicca distintamente tra il blu della calotta e il giallo, verde e rosso della mentoniera. Il design non è mai mutato nel corso della carriera (iniziò coi colori del padre) e i colori riprendono quelli di una maglia che la madre Joann indossava spesso ai gran premi.
E’ un’occasione da non perdere quella che trovate in edicola, con la riproduzione del casco del 1997 in scala 1:5 della Spark ed edita da Centauria per la serie “I caschi dei più grandi piloti di sempre”. Da non perdere perché nella stessa collana è uscito anche quello del padre Gilles e si possono mettere insieme in una bella teca da esposizione. Nota non marginale, entrambi i modelli hanno in aggiunta le decals degli sponsor di birra e tabacco.
Riccardo Turcato