Oscar Piastri vince anche il GP di Miami, il terzo consecutivo, il quarto su sei gare e il sesto in carriera, allungando in campionato in una domenica che vede anche l’ennesima doppietta schiacciante della McLaren, con il secondo posto di Lando Norris. Max Verstappen ha preso il comando dalla pole e la lotta con Norris ha visto l’inglese andare largo e perdere posizioni a favore di Antonelli e Piastri. Quando Piastri ha passato la Mercedes ha iniziato a mettere sotto pressione l’olandese della Red Bull, fino al sorpasso. Poco dopo è stata la volta di Norris, con le McLaren che da quel momento hanno costruito un vantaggio incredibile, basti pensare che George Russell, terzo alla bandiera a scacchi, ha chiuso a oltre 37 secondi da Piastri.
Quarto Verstappen, che anche oggi ha confermato la tradizione che chi parte in pole a Miami non vince la gara. Ottimo quinto posto per Alex Albon sulla Williams, davanti alla Mercedes di Kimi Antonelli. Settima e ottava le Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, occupati più a discutere via radio col team che non a guidare nelle fasi finali della gara, con Hamilton che ha passato il compagno di squadra dopo un’accesa bagarre prima che dal muretto arrivasse l’ordine di scambiare le posizioni. Risultati e punti pochi, ma tensione crescente, cosa che non fa sicuramente bene.
E nel post-gara ai microfoni di Sky Sport F1 Leclerc ha espresso molto chiaramente il suo stato: “Ho corso con tantissima frustrazione. Ci sono cose di cui sarà meglio parlare con il team, ma è una domenica molto difficile. Ho aperto la radio il meno possibile, ero molto arrabbiato. Stiamo estraendo il massimo dalla macchina, ma questo weekend non c’era potenziale e dobbiamo capire come mai. Non siamo abbastanza veloci. Quanto credo in questa macchina? Io ci credo sempre, ma è difficile essere positivo. Ce la metterò tutta, ma bisogna migliorare la macchina perché non ci siamo“.
Hamilton è riuscito a mantenere l’ottava piazza resistendo a un attacco finale da parte di Carlos Sainz, nono dopo l’incidente che sarà investigato dopo la gara, con l’ultimo punto alla Red Bull di Yuki Tsunoda. A seguire Isack Hadjar, Esteban Ocon, Pierre Gasly (anche lui dovrà andare dai commissari per una possibile infrazione in regime di bandiere gialle). Nico Hulkenberg ha chiuso in 14° posizione, con le Aston Martin di Fernando Alonso e Lance Stroll ultimi classificati. Quattro i ritiri: Liam Lawson (costretto a rientrare ai box), Gabriel Bortoleto e Ollie Bearman fermi in pista per problemi meccanici (e conseguenti VSC) e Jack Doohan, fuori al primi giro dopo un contatto con Lawson.
Una rapida occhiata alle classifiche dà il quadro della situazione, al termine di 57 giri in cui le monoposto di Woking hanno fatto gara a sé: Piastri sempre più leader a quota 131, Norris 115, Verstappen 99, Russell 93, Leclerc 53, Antonelli 48, Hamilton 41. Nel Costruttori, McLaren a 246 punti, seguita dalla Mercedes a 141, dalla Red Bull a 105, dalla Ferrari a 94 e dalla Williams a 37.
Barbara Premoli