La F1 passa dall’Asia all’America, dall’Arabia Saudita agli Stati Uniti, a riprova di quanto questo sport sia assolutamente globale. Il GP di Miami è il primo dei tre che, come accade dal 2023, si svolgono negli States e si è aggiunto al calendario iridato soltanto pochi mesi dopo quello di Jeddah. La prima gara ospitata all’Hard Rock Stadium – sede delle partite dei Miami Dolphins, franchigia NFL, e di uno dei nove ATP Masters 1000 – risale infatti al 2022. Il GP di Miami sarà il secondo dei sei previsti durante la stagione a essere scandito dal formato Sprint.
Miami sarà anche il quarto Gran Premio dell’anno in cui il Pirelli Podium Cap sarà in edizione speciale. Il turchese e il rosa sono diventati il simbolo cromatico dell’Art Déco a Miami, incarnando lo spirito tropicale e solare della città ed è a questi colori che Denis Dekovic, designer autore della collezione 2025 dei Podium Cap realizzata da Pirelli Design, si è ispirato per questo appuntamento. Il cappellino è già in vendita sulla piattaforma di e-commerce dedicata.
La terna di mescole selezionata da Pirelli è la stessa utilizzata due settimane fa in Arabia Saudita: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. Così come avvenuto a Jeddah, anche in questo caso si tratta di uno step più morbido rispetto alla stagione precedente. Il tracciato costruito attorno allo stadio è caratterizzato da un asfalto molto liscio e sottopone i pneumatici a forze longitudinali e laterali medio-basse. Il degrado termico, anche in virtù di temperature prevedibilmente molto elevate – lo scorso anno si superarono sull’asfalto i 55 °C -, sarà un fattore determinante. L’asfalto è stato rifatto nel 2023 ed è soggetto, come accade nei tracciati che vengono allestiti ad hoc per un Gran Premio, ad un progressivo e significativo aumento dell’aderenza man mano che le vetture girano in pista: in quest’occasione, ci sono due serie di supporto come la F1 Academy e la Porsche Carrera Cup North America.
Il GP di Miami è tradizionalmente una gara su una singola sosta e così è stato anche lo scorso anno. Per il primo stint è stata preferita la Medium (15 piloti su 20) per poi passare alla Hard, con soltanto un paio di scelte a favore della Soft, che ha comunque mostrato un livello di degrado relativamente ridotto. Tutte e tre le mescole – allora C2, C3 e C4 – hanno avuto differenze di prestazione piuttosto contenute. Sulla strategia – non in termini di sosta ma di finestra per il pit-stop – hanno influito una prima VSC poi trasformatasi in neutralizzazione piena. Sarà interessante vedere se lo spostamento verso un tris di mescole più morbido potrà avere un impatto sulle strategie, aprendo eventualmente la porta alla doppia sosta.
Il tracciato disegnato attorno all’Hard Rock Stadium è lungo 5,412 chilometri da ripetere in gara 57 volte. Ricavato sfruttando aree di parcheggio, strade di servizio e anche arterie cittadine, è contraddistinto da 19 curve: sette a destra e dodici a sinistra. Pur essendo localizzato in una zona priva di rilievi altimetrici, sono stati creati alcuni dislivelli: i più rilevanti sono fra la curva 13 e la 16, dove il tracciato passa sotto a dei cavalcavia su un terreno irregolare e percorre una corsia di decelerazione della Florida’s Turnpike. Così come a Jeddah, anche a Miami ci sono tre zone DRS al termine delle quali – le staccate delle curve 1, 11 e 17 – ci sono le migliori opportunità di sorpasso della pista. Si possono raggiungere velocità di punta molto elevate sfruttando scia e DRS: nel 2024 Lance Stroll (Aston Martin) in gara arrivò a 355 km/h.
Nelle tre precedenti edizioni ci sono stati due vincitori: Max Verstappen ha dato alla Red Bull il successo nel 2022 e nel 2023, Lando Norris ha ottenuto qui con la McLaren la sua prima vittoria in Formula 1. Tre invece i piloti in pole position: Charles Leclerc con la Ferrari nell’edizione inaugurale, Sergio Perez (Red Bull) nel 2023 e il suo compagno di squadra Verstappen lo scorso anno: mai finora l’autore del miglior tempo in qualifica è riuscito a vincere la gara, finendo sempre al secondo posto. Oltre ai quattro piloti già menzionati, solamente altri due – gli spagnoli Fernando Alonso e Carlos Sainz – sono riusciti a salire sul podio, entrambi in terza posizione.
Il GP di Miami sarà l’ottantesimo appuntamento valido per il Campionato del Mondo Piloti ospitato negli Stati Uniti d’America da quando è stata istituita questa competizione, nel 1950. Gli USA supereranno così la Germania e la Gran Bretagna e si installano solitari al secondo posto nella classifica delle nazioni che hanno ospitato più Gran Premi: soltanto l’Italia ne ha organizzati un numero maggiore (107).
Sono state finora undici le sedi di gara negli Stati Uniti: Austin (12 Gran Premi), Dallas (1), Detroit (7), Indianapolis (19), Las Vegas (4), Long Beach (8), Miami (3), Phoenix (3), Riverside (1), Sebring (1) e Watkins Glen (20). Curiosamente, i due piloti che hanno vinto più Gran Premi negli USA saranno ancora in pista questo fine settimana a Miami: Lewis Hamilton e Max Verstappen guidano la classifica con sei successi ciascuno. Fra le squadre, la vittoria di Leclerc ad Austin lo scorso anno ha permesso alla Ferrari di diventare la squadra più vincente negli USA con 14 primi posti.