Secondo quanto dichiarato dal CEO Stefano Domenicali, la F1 non ritornerà più in Russia. Il Paese, che aveva ospitato un GP annuale a Sochi e aveva in programma di spostarlo a San Pietroburgo, è stata eliminata dal calendario 2022 come parte delle sanzioni per la guerra contro l’Ucraina. “Ho sempre pensato che non bisognerebbe mai dire mai“, ha detto Domenicali a Sport Bild quando gli è stato chiesto delle possibilità di un ritorno della Russia. “Ma in questo caso posso garantirvi con certezza che non negozieremo più con loro. Non ci saranno più gare in Russia“. A proposito di queste dichiarazioni, il portavoce del promoter russo Alexey Titov ha detto all’agenzia di stampa Tass: “La situazione attuale nel mondo del motorsport è estremamente politicizzata. Le parole di Domenicali vanno considerate tenendo conto di questo aspetto. Quello che ha detto ha una forte connotazione politica che non ha niente a che vedere con il vero spirito dello sport. Il futuro dei nostri rapporti oggi è davvero incerto. Terremo conto della posizione di Domenicali nei nostri futuri lavori“, ha concluso Titov, che rappresenta il promoter Rosgonki, rivelando anche che la F1 deve ancora restituire i pagamenti fatti per il GP di Russia cancellato: “Questo debito esiste, è confermato e la nostra posizione è immutata. Ci aspettiamo un rimborso indipendentemente dall’attuale posizione della FOM rispetto allo svolgimento di gare nella Federazione Russa“.