Robert Shwartzman, pilota cresciuto nella FDA e in questa stagione Test Driver della Scuderia, ad Austin è all’esordio in una sessione ufficiale. Per lui sarà anche la prima volta al volante della F1-75, scenderà in pista nella prima sessione di prove libere al volante della vettura di Leclerc che avrà il numero 39.
Ci puoi raccontare da dove viene la tua passione per il motorsport e come sei entrato in contatto con la Scuderia Ferrari?
“Sono appassionato di corse e di auto in genere fin da quando ero molto piccolo. Quando mio padre vide quanto ero attratto dai motori mi fece provare un kart, avevo quattro anni. Fu amore a prima vista: cominciai a partecipare a qualche corsa e all’età di sei anni ci siamo trasferiti in Italia, il paese nel quale si svolgevano le competizioni di kart più importanti. Dall’età di nove anni l’Italia è diventata il mio paese, lì ho frequentato le scuole e ho continuato a gareggiare. Alla fine del 2017 sono stato chiamato dalla Ferrari e nel 2018 sono diventato un allievo della Ferrari Driver Academy. All’interno del programma di Maranello riservato ai giovani ho corso in Formula 3 e Formula 2 e alla fine della scorsa stagione sono stato nominato Test Driver della Scuderia”.
Per la prima volta in 46 anni la Scuderia schiererà tre piloti in un weekend di gara. Come hai lavorato quest’anno e come ti senti alla viglia dell’esordio in una sessione ufficiale di Formula 1?
“Il 2022 per me è stato un anno molto diverso dagli altri perché fin dall’inizio il programma prevedeva che non avrei gareggiato in nessun campionato. Sono infatti stato arruolato a tempo pieno dalla Scuderia, per la quale ho fatto molto lavoro al simulatore, e devo dire che sono molto orgoglioso di essere stato utile alla squadra in questa stagione. L’esperienza fatta quest’anno mi ha permesso di imparare davvero tanto e credo mi abbia aiutato a diventare un pilota più completo. Debuttare in una sessione ufficiale di Formula 1 come pilota della Scuderia Ferrari è un grande onore per me, e sapere di essere il primo dopo così tanti anni rende l’idea di quanto speciale sia quello che mi appresto a fare venerdì. Ovviamente sono molto carico e anche estremamente curioso di guidare la F1-75 per la prima volta così da poter confrontare le sensazioni al simulatore con quelle della pista reale”.
Quali sono le caratteristiche del Circuit of the Americas e come ti sei preparato per una pista sulla quale non hai mai guidato prima?
“Il tracciato di Austin è tra i più interessanti di tutto il campionato ed è anche piuttosto impegnativo. Non ho mai avuto occasione di girare là ma mi sono preparato al massimo al simulatore. Ha tratti con curvoni veloci che si alternato ad altri più guidati. C’è anche una curva 1 molto particolare. Non vedo l’ora di calarmi in abitacolo”.