Una nuova avventura in terra araba attende la leggenda delle corse e due volte campione di F1 Fernando Alonso che, nel gennaio 2020, correrà la Dakar. Dal suo ultimo gran premio ad Abu Dhabi 2018, Alonso ha aggiunto diversi Titoli nelle sportscars, e adesso si prepara a prendere parte per la prima volta al celebre Dakar Rally con Toyota Gazoo Racing. Si tratta dell’ultimo di una serie di obiettivi per lo spagnolo, che ha conquistato un Titolo nel World Endurance Championship, due vittorie alla 24 Ore di Le Mans e una alla 24 Ore di Daytona. Accanto al connazionale Marc Coma, a sua volta un veterano della Dakar su due ruote, Alonso farà quello che nessun altro pilota al mondo sta facendo al momento, ovvero provare più forme possibili del motorsport per entrare nella storia. Ovviamente, il Dakar Rally non è per deboli di cuore e anche i piloti più competenti di rally cross-country possono – e regolarmente accade – scivolare nelle condizioni più impegnative al mondo. Non sarà un compito facile, neppure per chi ha un talento naturale e lavora duro come Alonso.
Cosa aspetta Alonso nella durissima Dakar
L’evento è molto lontano da quello delle origini in Africa, quindi il cosidetto “Dakar” Rally potrebbe essere leggermente fuoriviante. Dopo un periodo in Sud America, l’evento si sposta in Arabia Saudita per la prima volta nel 2019, ma le sfide uniche per team, macchine e pneumatici restano le stesse. Vaste zone di dune di sabbia e strade sterrate caratterizzano la Dakar ovunque si svolga, cosa che può trarre in inganno persino i piloti e I motociclisti più esperti. Forature, guasti meccanici, incidenti e semplicemente perdersi sono sempre una possibilità se non si è cauti. E in effetti anche se si è cauti. E le tappe sono brutali, spesso lunghe cinque o sei ore di seguito, cosa che richiede livelli di concentrazione e forza di volontà impensabili, oltre a preparazione fisica e resistenza al caldo.
Cosa ha fatto Alonso finora
Pensando a tutto questo, non sorprende che Alonso abbia affrontato una quantità di test consistente, non solo per abituarsi al terreno che lui e Coma dovranno affrontare, ma anche per prendere la mano con la sua macchina. TGR schiererà l’ultimo pick-up Hilux mosso dal V8 5,0 litri – la cui attuale versione stradale è disponibile a 27.000 sterline – presentato prima dell’evento dello scorso anno –vinto dal pluricampione della Dakar Nasser Al-Attiyah e dal suo navigatore Mathieu Baumel. Alonso ha già testato l’Hilux in Namibia e Polonia, e nella prima destinazione ha potuto saggiare dune di sabbia ondulate e tratti di ghiaia che incontrerà in Arabia Saudita, mentre in Polonia ha girato su piste di sabbia e terreni irregolari realizzati appositamente. In più, Alonso ha già assaporato il successo, che potrebbe essere un buon biglietto da visita per la Dakar che correrà a gennaio, anche perché il primo podio dello spagnolo nel Rally Raid è arrivato proprio in Arabia Saudita a novembre. Alonso e Coma sono arrivati terzi in classifica generale, a soli 16 minuti dal vincitore – e pilota abituale della Dakar – Yazeed Al Rajhi. Un risultato particolarmente promettente nonostante alcuni problemi di navigazione nel giorno finale e una foratura. Basta parlare con il boss TGR Dakar Glyn Hall, per capire che Alonso ha fatto una notevole impressione, nonostante sia un rookie assoluto sullo sterrato. “Il progresso di Fernando è stato incredibile,” dice Hall. “E’ chiaro che ha un’enorme quantità di talento, che mette a buon uso.”
Il test finale
Giudicare cosa farà Alonso nella vera Dakar a gennaio è non solo impossibile ma anche irrilevante. Il fatto che conta è che Alonso, nonostante la sua bravura in circuito, abbia scelto di mettersi alla prova in un ambito completamente diverso del motorsport solo per l’amore di spingere i propri limiti in termini di capacità fisica e, come lui stesso ha detto, “diventare un pilota persino migliore”. Alonso avrà obiettivi per ciò che vuole ottenere nell’evento, ma l’aspetto che conta in tutto questo è che Alonso continua a farsi un nome oltre la Formula 1. Molto probabile che sia destinato a diventare il pilota più versatile di tutti i tempi.
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