Era l’ultimo baluardo, l’ultima certezza, nel mondo del motorsport moderno. Di cosa parlo? Del ponte Dunlop a Le Mans. Invece no, dal 2026 anche la sua storia verrà cancellata e si chiamerà ponte Goodyear. Non è poi così poetico, lasciatemelo dire. Pagare per vedere cammello si dice, o in questo caso, per farsi vedere. Nel caso della Goodyear, posto migliore non poteva scegliere tra l’altro. Però non sarà più la stessa cosa.
Ho dei bellissimi ricordi del ponte Dunlop durante le mie tre presenze da tifoso alla 24 Ore. Mi ricordo che con gli amici verso le 6 del mattino ci si trovava lì, assieme a un amico commissario che si faceva mettere il turno apposito per non mancare a quel rito, per prendere un caffe. Un caffè che resuscitava dalla notte fredda della 24 Ore e ti dava lo sprint per arrivare alla bandiera a scacchi.
Era per noi anche il momento per fare un punto della gara, per ascoltare le macchine che riprendevano calore accarezzate dalle prime luci dell’alba. Era passata la difficile notte, ora ad attendere uomini e mezzi c’era da portare a casa la sopravvivenza fino a fine gara e noi dovevamo restare belli svegli. Il sole che saliva col ponte Dunlop di lato, una sicurezza, un amico di tante gare viste in TV o in foto sfogliate nei giornali. Ora se ne va, e con esso un pezzo del nostro cuore di appassionati. Grazie per le emozioni, lì con gli amici, un semplice caffè, i nostri eroi in pista, per sempre vivo nei nostri ricordi.





























