Oscar Piastri è stato il più veloce nella prima giornata del GP di Spagna. Il pilota australiano della McLaren non solo è stato l’unico a scendere sotto il muro dell’1’13” (1’12”760 il suo miglior tempo, mezzo secondo in meno dell’1’13”264 di Hamilton lo scorso anno nella tornata più rapida del venerdì) ma è anche stato il più veloce in ognuno dei tre settori. Anche nella prima sessione c’è stata una McLaren in cima alla classifica, con Lando Norris autore di un miglior tempo di 1’13”718.
Già nella prima sessione su 18 delle 20 vetture scese in pista sono state montate le C1: le sole eccezioni sono state la Aston Martin numero 18, affidata a Lance Stroll e l’Alpine numero 43, guidata da Franco Colapinto. Anche i piloti di Mercedes e Williams – Kimi Antonelli e George Russell per la prima, Carlos Sainz e Victor Martins (sostituto di Alex Albon in FP1) – si sono differenziati, scegliendo di usare un set di Medium e uno di Hard. Tutto il resto del lotto ha usato la combinazione Hard-Soft.
In FP2 anche Colapinto e Stroll hanno smarcato l’impiego della Hard, completando il quadro: tutti avranno infatti a disposizione solamente un set di C1 per il prosieguo del fine settimana. A questo proposito, da notare che sia Williams che Mercedes potranno contare da domani mattina soltanto su un treno di Medium e uno di Hard.
SIMONE BERRA – PIRELLI CHIEF ENGINEER: “Il GP di Spagna è sempre un appuntamento molto interessante dal punto di vista tecnico, viste le sfide che pone a piloti, vetture e gomme. Questa edizione non fa eccezione e, per quanto riguarda il nostro prodotto, ci conferma quanto questo tracciato sia un banco di prova assolutamente probante, anche alla luce delle temperature piuttosto elevate.
Abbiamo visto le squadre lavorare su tutte e tre le mescole, con tutti i piloti che hanno usato almeno un set di Hard tenendosene uno solo per la gara. Le differenze di prestazione fra le mescole sembrano essere in linea con le previsioni: fra nove decimi e un secondo fra Hard e Medium e sei/sette decimi fra Medium e Soft. Molto utili i dati raccolti nei long run, in particolare da parte della Mercedes che li ha allungati, sia sulla Soft che sulla Medium, più di quanto non accada normalmente.
Su un asfalto molto abrasivo la gestione del degrado termico dell’asse posteriore sarà uno dei punti critici domenica. Per cercare di proteggere le gomme posteriori le squadre dovranno lavorare con grande attenzione sul bilanciamento, con il rischio di aumentare lo stress su quelle anteriori, in particolare su quella sinistra. In uno scenario come questo, nel caso si vogliano allungare molto gli stint c’è da tenere nella dovuta considerazione il tema dell’usura, con un occhio più attento sempre sull’anteriore sinistra, qui sollecitata in maniera importante.
La pista si è evoluta significativamente – un secondo fra la prima e la seconda sessione – e l’incremento delle prestazioni delle vetture si è visto già oggi, con un miglior tempo inferiore di mezzo secondo rispetto al 2024.
Guardando già a domenica, è abbastanza facile ipotizzare che avremo uno scenario simile alla scorsa edizione, con Medium e Soft protagoniste di una gara basata su due soste”.