Sergio Perez sarà a Miami per il GP di Formula 1 che si corre questo fine settimana. In apparenza, non c’è nulla di particolarmente significativo in tutto questo, dato che l’ex-pilota della Red Bull possiede una casa nella città che coniuga influenze latinoamericane e americane. Ma questo fine settimana, sabato, si terrà anche un “evento da tappeto rosso” organizzato da Cadillac, il team che dal 2026 entrerà in F1. La Casa automobilistica ha reso noto che l’evento al Queen Miami Beach, dove è prevista la presentazione della livrea della Cadillac F1, sarà “il fulcro culturale del weekend del Gran Premio“, a cui parteciperanno le star di Hollywood.
Nonostante sia stato estromesso dalla Red Bull per le scarse prestazioni alla fine della scorsa stagione, le azioni di Perez sono nuovamente salite, dato che anche i suoi successori, Liam Lawson e Yuki Tsunoda, faticano a reggere il confronto con Max Verstappen. Il 35enne messicano rimane legato al miliardario Carlos Slim e ai suoi brand, tra cui Telmex, mentre il quotidiano Osterreich afferma che Perez ha anche ottenuto la sponsorizzazione da Heineken. Lo stesso quotidiano austriaco sostiene che, a parte l’evento di sabato, i dirigenti della Cadillac e della General Motors saranno presenti nel paddock della F1 per tutto il fine settimana. Perez è stato più volte accostato a un sedile in Cadillac, così come piloti del calibro di Valtteri Bottas, Guanyu Zhou e persino Mick Schumacher. In tedesco non sarà a Miami ma, nonostante abbia abbandonato il ruolo di pilota di riserva Mercedes, non ha rinunciato all’idea della Formula 1. “Rappresenta ancora una parte importante della mia carriera“, ha affermato. “Se avrò un’altra occasione, la coglierò“. L’ex boss del team Racing Bulls, Franz Tost, ha dichiarato: “Spero che non sia troppo tardi per Mick. Con la giusta preparazione, sarebbe un’ottima scelta per Cadillac“. Anche l’ex boss della F1 Bernie Ecclestone è tra coloro che non escludono un possibile ritorno di Mick Schumacher: “Se Michael fosse stato al suo fianco, Mick oggi sarebbe ancora lì in pista a guidare. Il nome Schumacher ha un enorme fascino negli Stati Uniti, ancora più che in Europa. La F1 potrebbe ancora trarre vantaggio da questo nome“.