Ci speravano, ma non lo dicevano, per sana scaramanzia: ma nel GP degli USA è arrivata non solo una vittoria ma una doppietta Ferrari, con Charles Leclerc che ha preso il comando nel primo giro con una manovra perfetta e ha chiuso davanti a Carlos Sainz. Terzo Max Verstappen, dopo una battaglia intensa con Lando Norris nei giri conclusivi, con il pilota della McLaren che ha preso una penalità di 5 secondi, scivolando al quarto posto alle spalle del rivale al Titolo, che allunga quindi il vantaggio in classifica.
Al via il poleman Norris è partito bene, o almeno questa è stata l’impressione, ma è stato affiancato da Verstappen alla prima curva ed è andato largo, permettendo a Leclerc di passare entrambi e prendere il comando. Da quel momento il ferrarista ha viaggiato indisturbato per 56 giri, fino alla bandiera a scacchi, mentre Sainz ha tratto vantaggio da un undercut dopo il pitstop che l’ha portato in seconda posizione davanti a Verstappen, chiudendo a 8,5s dal compagno di squadra.
Nelle fasi finali, Norris ha passato Verstappen prendendo la terza posizione, dopo una serie di giri e di attacchi e manovre di difesa da trattenere il fiato, ma la manovra ha subito sollevato dubbi, perché il sorpasso era avvenuto fuori dai track limits. Per una volta la decisione dei commissari non si è fatta attendere e a Norris è stata data una penalità di 5 secondi per essere uscito di pista traendone vantaggio.
L’inglese è quindi passato dalla terza alla quarta posizione, restituendo a Verstappen il podio. Anche la McLaren ha le sue belle colpe perché, se avesse detto subito al suo pilota di restituire la posizione, almeno avrebbe potuto tentare di riguadagnarla in pista negli ultimi giri e non avrebbe avuto penalità. Episodio che fa discutere perché anche Verstappen era fuori dai track limits, come si vede dalle immagini dall’alto.
Quinto Oscar Piastri, seguito da George Russell, autore di una grande impresa, essendo partito dai box. Punti utili alla Red Bull anche da Sergio Perez, settimo, davanti alla Haas di Nico Hulkenberg. A chiudere la top 10 Liam Lawson, che conquista 2 punti al suo rientro sulla griglia, e Franco Colapinto, davvero impressionante sulla Williams. Undicesimo Kevin Magnussen, seguito dall’Alpine di Pierre Gasly e dalla Aston Martin di Fernando Alonso, 13°. Yuki Tsunoda ha chiuso 14° dopo aver perso terreno per un testacoda, seguito da Lance Stroll e Alex Albon, solo 16° nel suo 100° GP. A chiudere la classifica le Sauber di Valtteri Bottas e Zhou Guanyu, 17° e 19°, divise dall’Alpine di Esteban Ocon, che ha tolto il giro veloce a Colapinto. Unico ritiro quello di Lewis Hamilton, uscito di pista nel terzo giro e costretto ad abbandonare la sua Mercedes nella ghiaia.
A conclusione di un weekend che definiremmo perfetto, ricchissimo di azione in pista e sorprese, la classifica Piloti vede Verstappen a quota 354, con Norris a 297, Leclerc a 275, Piastri a 247 e Sainz a 215. Nel Costruttori McLaren a 544, seguita da Red Bull a 504, Ferrari a 496 e Mercedes a 344. Giusto il tempo per metabolizzare le prestazioni di Austin e fare i bagagli e si torna subito in pista il prossimo fine settimana, per il ventesimo round, il GP del Messico. In un campionato che non fa certo annoiare…
Ci restano un paio di dubbi: dopo la leggerezza commessa oggi al via e il confronto diretto col rivale al Titolo, siamo davvero convinti che Norris meriti di diventare campione quest’anno? E infine il vero giallo di Austin: che fine ha fatto Heroo, il trofeo Pirelli realizzato appositamente per il GP degli USA? Al suo posto ai primi tre è stato consegnato un ruotino, che gli stessi piloti hanno guardato perplessi e che sa tanto di una sostituzione last minute. Chissà, forse la prima impressione che abbiamo avuto non era sbagliata: a noi ricordava molto Topolino…
Barbara Premoli