Era il 16 dicembre 2014 quando dalla Ferrari arrivava un comunicato: “L’ufficio stampa viene affidato ad Alberto Antonini, giornalista da molto tempo impegnato in Formula 1 come collaboratore di quotidiani e periodici e commentatore TV prima di Rai e poi di Sky Italia. A lui faranno capo le attività anche di un nuovo gruppo digital dedicato alla Scuderia“. Fu un’emozione enorme, lo chiamai subito e rispose al volo, nonostante chissà quanti impegni e chiamate. Alberto oggi non c’è più. Dicono. Perché per me è ancora impossibile crederlo. Quanto anni insieme, quante trasferte, quanta amicizia vera, mai cambiata, neppure dopo il suo nuovo ruolo, che in me all’inizio creava imbarazzo, non sapevo se potevo continuare ad abbracciarlo, a parlare delle nostre vite, dei suoi gatti, della sua Barbara (ricordo quando mi disse la prima volta di lei, che si chiamava come me e poi ridendo “ma non ha il tuo brutto carattere!“). Quando gli dissi “Ma adesso che sei in Ferrari cosa cambia tra noi?”, la risposta fu immediata e col suo solito sorriso: “Noi siamo amici, non cambierà mai niente tra noi“. In giro per il mondo, all’inizio le mie paure, la scoperta di un ambiente e di un mondo nuovi, fatto di tanti finti amici pronti a tirarti uno sgambetto appena potevano, Lui sempre vero. Il lavoro e poi, fuori dalla sala stampa, il tempo per stare insieme, confrontarci, discutere col nostro gruppo, di ridere, parlare, bere una birra prima di andare a dormire e ritrovarci la mattina dopo nel paddock. Eravamo giovani e felici. Uno dei pochi colleghi mai gelosi delle proprie informazioni, ma pronti a insegnare, condividere, spiegare, anche cose delicate, perché ci conoscevamo, sapevamo che tra noi qualunque segreto sarebbe rimasto tale.
Io voglio bene ad Alberto e da sempre. Ho ancora una splendida foto di gruppo nel paddock dopo una una cena McLaren, ma oggi ho scelto queste foto a Monza 2016, con Massimo Rivola: siamo belli, felici, amici, abbracciati, VERI. Siamo e saremo sempre così. Oggi Massimo sta vivendo il mio stesso sgomento e vuoto: gli ho chiesto se potevo usare la nostra foto insieme e ovviamente è stato un sì. Alberto, il mio controllore segreto ai tempi di F1 Racing fino al giorno in cui mi svelò tutto ridendo, dicendo che aveva smesso, che l’aveva detto a Matt perché a controllarmi perdeva tempo. Alberto, mi hai dato tanto, mi hai insegnato lezioni preziose nel lavoro e soprattutto nella vita. So che questo abbraccio non finirà mai, perché gli amici veri sono per sempre, anche quando ti fanno piangere. Ti voglio bene e continua ad abbracciare me e Massimo come quel sabato.
Barbara