Luca Marini e Marco Bezzecchi tagliano il traguardo della Sprint del sabato in Indonesia al secondo e terzo posto. Entrambi al rientro alle gare dopo la frattura della clavicola (Marini la sinistra e Bezzecchi la destra) e il successivo intervento chirurgico, vanno oltre il dolore e centrano il podio (il secondo doppio podio nella Sprint del sabato dopo il GP d’Argentina). Scattato dalla pole position, in sella alla Ducati Desmosedici GP, con il nuovo record del tracciato, Luca prende subito il ritmo del gruppo in lotta per la vittoria. Forte di un ottimo passo nel finale, conquista il secondo posto e sale a 144 punti nella generale (P8 complessiva – P2 tra i Team con 416 punti). Grande rimonta dalla terza fila – P9 – per Marco che conferma il terzo posto in Campionato con 272 punti. Dopo una sessione di qualifica complicata da una caduta, ritrova il ritmo dei più forti.
Luca Marini: “Una grande Sprint e una bella pole position, sono felice. Ho dato il massimo, ho cercato di non perdere l’occasione, nonostante il dolore. Ho avuto fastidio in frenata e poi nelle curve a sinistra. Non è stato facile, ma partire davanti e fare la gara con i primi, mi ha aiutato sicuramente. Per il GP avrò il long lap e poi da gestire la gomma dietro, ma non molliamo e ci proviamo comunque. Nel finale mi sentivo bene, Jorge ha iniziato a perdere qualcosa in performance, sono tornato sotto, ma ho perso per un attimo il posteriore e ho dovuto recuperare. Non mi lamento e mi godo questo momento. Domani sarà una gara diversa e probabilmente più complicata”.
Marco Bezzecchi: “Sono molto felice, non posso dire altro. Sabato scorso ho dormito in ospedale aspettando l’intervento e oggi invece sono sul podio della Sprint. Non lo avrei mai detto e non sarebbe stato possibile senza il supporto di tutta la squadra, dell’equipe del Dottor Porcellini, del mio allenatore Carlo, del nostro fisioterapista Christian e di tutta la mia famiglia. Il sorpasso su Maverick è stato emozionante. Ho chiuso gli occhi perché al primo tentativo non sono riuscito a chiudere bene con il manubrio, avevo troppo dolore, e sono andato lungo. La gara è stata dura, soprattutto nel finale: al via, i primi 6 giri direi, mi sentivo bene, come non fosse successo nulla. Poi ho iniziato ad avere male alla spalla, ma anche al collo e alla schiena. Adesso dobbiamo riposare e guardare i dati. Sceglierò la stessa gomma degli altri domani, metterò tutto il mio racing spirit, ma se fosse la M potrebbe aiutarmi perché è molto meno fisica. Dovrò ammetterlo, scherzo ovviamente, ma lo champagne sul podio è un ottimo antidolorifico!”.