Max Verstappen ha vinto per la terza volta consecutiva il GP d’Olanda e ha eguagliato il primato di successi di fila (nove), finora detenuto da Sebastian Vettel, che lo aveva stabilito nel 2013 anch’egli al volante di una Red Bull. Per Verstappen quella di oggi è la 46° vittoria della carriera mentre il numero di piazzamenti sul podio è salito a 90.
Sono state le condizioni meteo il fattore determinante per lo svolgimento della gara. Partiti tutti su gomme da asciutto – soltanto Hamilton aveva scelto la Medium mentre gli altri avevano optato per la Soft – già dal primo giro la pioggia ha fatto la sua comparsa convincendo progressivamente quasi ogni pilota a tornare ai box per montare un set di intermedie. Peraltro, qualche coraggioso pilota – i due della Williams, Hulkenberg, Bottas e Piastri – hanno preferito rimanere sulla scelta iniziale, confidando in una breve durata dello scroscio. Effettivamente, dopo una decina di tornate la pista è diventata di nuovo praticabile per le slick, tanto che dopo una dozzina di giri tutti erano di nuovo con pneumatici da asciutto. In queste condizioni, con temperature molto fresche, la Soft è stata chiaramente la mescola migliore ed è stata utilizzata il più a lungo possibile, come evidenziano i 50 giri percorsi con lo stesso set da Tsunoda e i 44 completati da Albon.
Un solo pilota, una volta ritrovatosi nelle retrovie, ha optato per le Hard al momento della safety-car determinata dall’uscita di pista di Sargeant, vale a dire Russell. Il pilota della Mercedes avrebbe probabilmente completato la corsa su quel set di C1 se la pioggia non avesse voluto provare a rimescolare nuovamente le carte con uno scroscio ancora più forte di quello inizio gara. Nuovamente tutti i piloti hanno cominciato a rientrare ai box e qualcuno, visto che l’intensità della pioggia aumentava velocemente, ha addirittura provato l’azzardo delle gomme da bagnato estremo, come hanno fatto prima Ocon e poi i due piloti della Red Bull. La bandiera rossa provocata dall’uscita di pista di Zhou ha impedito la possibilità di verificare come si sarebbero comportate le wet in quelle condizioni mentre l’ultima fase dopo la ripartenza ha ancora una volta evidenziato come le intermedie possano essere utilizzate anche con tanta acqua in pista e su un asfalto con 20°C di temperatura.
Mario Isola, direttore motorsport: “È stata una gara molto spettacolare, caratterizzata dal continuo alternarsi delle condizioni meteo e dalla conseguente difficoltà di squadre e piloti nella scelta della gomma da utilizzare e dal momento in cui effettuare i pit-stop. Dal punto di vista strettamente tecnico, al di là della considerazione cromatica relativa al fatto che tutti e cinque i colori delle nostre gomme sono comparsi in pista, vanno evidenziati due aspetti.
Come anticipato durante il fine settimana, le temperature fresche hanno favorito l’utilizzo della Soft, chiaramente la gomma migliore sull’asciutto e in grado addirittura di poter essere gestita pure con acqua in pista, come hanno dimostrato i piloti che hanno scelto di non rientrare ai box nei primissimi giri quando è iniziato a piovere. La mescola più penalizzata è stata la Hard ma il lungo stint di Russell – che, prevedibilmente, avrebbe provato a rimanere in pista fino alla bandiera a scacchi se non fosse tornata la pioggia – dimostra che non era una gomma totalmente inadatta anche in queste condizioni. Il secondo punto da sottolineare riguarda la intermedia, che una volta di più ha confermato di essere competitiva sia con poca che con tanta acqua in pista. Infine, vorrei fare una serie di complimenti: a Max Verstappen per la sua nona vittoria consecutiva, al pubblico di Zandvoort che ha offerto ancora una volta uno spettacolo straordinario sulle tribune con un entusiasmo contagioso a dispetto delle condizioni meteorologiche, a Fernando Alonso che è tornato sul podio come faceva con regolarità ad inizio stagione, sognando a un certo punto addirittura la vittoria, e a Pierre Gasly, cui serviva davvero un bel risultato”.