Se ne è andato un altro pilota che ha scritto la storia della F1 e del motorsport: Jean-Pierre Jabouille è mancato oggi, 2 febbraio, all’età di 80 anni. Nato a Parigi il 1° ottobre 1942, vincitore del Titolo di Formula 2 nel 1976, partecipò a 49 GP di F1 tra il 1975 e il 1981, debuttando nel GP di Francia del 1975 al volante della Tyrrell. Ma Jabouille sarà sempre legato indissolubilmente a Renault, con cui disputò la maggior parte dei GP. Nel 1979 grazie a lui arrivò la prima vittoria del team francese in F1, nel GP di Francia a Digione.
La vittoria fu non solo un momento storico per Renault, ma anche la prima per un motore turbo. Jabouille scattò dalla pole – la prima delle tre in carriera – accanto al compagno di squadra René Arnoux e andò a vincere con 14 secondi di vantaggio nella gara nota soprattutto per l’emozionante battaglia per il secondo posto nelle fasi finali tra Arnoux e Gilles Villeneuve, con quei ruota a ruota e quei sorpassi fino alla bandiera a scacchi che sono uno dei capitoli più memorabili nella storia della F1. Jabouille conquistò la sua seconda e ultima vittoria un anno dopo, nel GP d’Austria. Purtroppo una serie di problemi di affidabilità gli impedirono di avere più successo in F1, arrivando al traguardo solo in 10 dei GP disputati. Una frattura alla gamba nel GP del Canada mise fine alla sua carriera. Dopo essersi ritirato nel GP di Spagna 1981 al volante della Talbot, lasciò la F1.
Con i marchi francesi Alpine, Renault, Matra e Peugeot, tra il 1968 e il 1993 Jabouille disputò anche 13 edizioni della 24 Ore di Le Mans, salendo quattro volte sul podio. Il ritiro dalle corse proprio dopo Le Mans 1993, in cui arrivò terzo con i compagni di squadra Philippe Alliot e Mauro Baldi nella gara che vide la storica tripletta per Peugeot Sport con l’iconica Peugeot 905. Nel 1993 Jabouille sostituì Jean Todt alla direzione di Peugeot Sport (quando Todt andò in Ferrari) e fu fondamentale per l’ingresso del Costruttore in F1 come fornitore di motori ma, nonostante diversi podii con McLaren nel 1994, l’anno seguente Jabouille fu sostituito. In seguito per lui solo delle gare con le sportscar in Francia. Oggi ci lascia un pilota e un uomo che avrebbe meritato di più, che forse non ha goduto delle attenzioni che meritava. Pensiamoci ogni volta che rivedremo il duello Arnoux-Villeneuve: mentre loro si scannavano, lui tagliava il traguardo. Con 14 secondi di vantaggio. Adieu Jean-Pierre.
Barbara Premoli