Né lui né lei si immaginano che di lì a qualche anno, nel 1952, la modella diventata intanto famosa avrebbe portato quegli scatti fotografici in una pubblicità dell’azienda italiana Pirelli. Perchè quel costumino rosa –non sappiamo se poi lo tolse – è fatto di un magico tessuto elastico, il Lastex, ottenuto filando fibre di caucciù. Lo produce la Pirelli-Revere, “società italoamericana del filo elastico”: nel corso degli anni 50 il Lastex conquista tutte le ragazze di tutte le spiagge del mondo.
Una di loro veste una muta da sub, ha un pugnale fissato alla gamba, sta per calarsi la maschera subacquea sul viso. Via, verso le profondità sottomarine, con sguardo sempre serio e intenso. E allora ci torna in mente un’altra maschera subacquea Pirelli di tanti anni prima – era il 1949 – e un altro sguardo altrettanto intenso, quello di Ingrid Bergman. “Il miracolo della pesca subacquea” è il titolo dell’articolo della Rivista Pirelli n°3/1949: nel mare di Stromboli, il regista Rossellini porta Ingrid con sè in fondo al mare. Lei chiude gli occhi mentre indossa la maschera: “è come il paesaggio incantato delle mie fiabe nordiche”, dirà riemergendo.
Riemergendo, non ricordi di fiabe nordiche ma un polpo poco disposto a farsi cacciare per Ian Fleming, creatore dell’agente segreto 007 in “Octopussy” del 1966: «Sai cosa ti dico?» disse il maggiore Dexter Smythe al polpo. «Oggi, se ce la faccio, avrai un pranzetto coi fiocchi.» Aveva parlato a voce alta, e la maschera Pirelli si era appannata. Posò i piedi sul fondo sabbioso, vicino alla nera sporgenza dello scoglio, e si raddrizzò. L’acqua gli arrivava alle ascelle. Si tolse la maschera, ci sputò dentro, sparse la saliva sul vetro e lo risciacquò. Poi si passò la cinghietta della maschera dietro la testa e si immerse di nuovo. D’accordo. Niente di femminile in questo finale. A meno che il polpo…
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