Prime qualifiche della stagione e prima pole per la Mercedes e per Lewis Hamilton, l’uomo più veloce del sabato qui a Melbourne visto che col successo di oggi conquista la 4° pole all’Albert Park, staccando Mika Hakkinen, Michael Schumacher e Sebastian Vettel, tutti a quota 3.
MOST POLE POSITIONS AT MELBOURNE: 3 M Hakkinen 3 M Schumacher 3 S Vettel 3 L Hamilton #AusGP #Quali #F1DownUnder pic.twitter.com/r7znhnjoqm
— Formula 1 (@F1) 14 Marzo 2015
Accanto a lui domani, staccato di quasi 6 decimi, il compagno di squadra Nico Rosberg, mentre in seconda fila scatteranno la Williams di Felipe Massa e la SF15-T di Sebastian Vettel, con Kimi Raikkonen a completare la top 5.
Hamilton ha fatto la pole provvisoria nel primo run, 1.26.419, mentre Rosberg ha commesso un errore andando largo alla penultima curva e ha dovuto abortire il giro. Nel secondo tentativo, l’inglese si è migliorato ulteriormente, chiudendo a 1.26.327 e siglando col risultato più importante questo sabato. Ha fatto buon viso a cattivo gioco dandogli il cinque Nico Rosberg, chiaramente deluso, che nel suo unico run in Q3 ha perso troppo nel primo settore, non riuscendo a recuperare.
Terza, con un colpo di reni finale, la Williams di Felipe Massa, che ha beffato la Ferrari di Vettel di 0.039s proprio nel secondo tentativo, quando ormai sembrava che la Rossa fosse sì dietro alle Mercedes ma potesse stare davanti al team di Sir Frank. Importante anche il 5° tempo di Kimi Raikkonen, che ha ammesso un errore e la delusione per un terzo posto realistico. Sesta la FW37 di Valtteri Bottas: un problemi ai freni nel Q3 gli ha fatto perdere tempo prezioso e ha chiuso a oltre 3 decimi dal compagno di squadra.
Recupero sul filo di lana per la Red Bull Racing grazie al 7° posto dell’eroe di casa Daniel Ricciardo, davanti alla sorpresa di queste qualifiche, la Toro Rosso del rookie Carlos Sainz, e alle Lotus E23s di Romain Grosjean e Pastor Maldonado, che chiudono la top 10.
Staccata di meno di un decimo la Sauber di Felipe Nasr, 11°, un posto tutto sommato positivo, considerando anche il clima di questo weekend per il team elvetico. Delusissimo invece Max Verstappen, che nel Q2 ha lamentato un fastidio nell’abitacolo della sua STR10 e ha commesso un errore alla curva 5, chiudendo solo 12°. Palliativo, aver messo dietro la Red Bull di Daniil Kvyat, 13°, a 2 decimi dalle Force India VJM08 di Nico Hulkenberg e Sergio Perez, divisi da un solo millesimo.
Assente come da previsioni la Manor, nonostante le dichiarazioni di John Booth secondo il quale sarebbero stati in pista, per cui in Q1 sono stati solo tre gli eliminati: la Sauber di Marcus Ericsson e le McLaren-Honda di Jenson Button e Kevin Magnussen: situazione surreale quella del team di Woking, con le MP4-30 che prendono 4″ dalle Mercedes. E il volto di Ron Dennis ai box mentre guarda i monitor dei tempi dice tutto e anche molto di più…
Viene spontaneo immaginarsi Alonso davanti alla TV… di sicuro oggi non ha perso niente e, fossimo in lui, un pensierino a una fuga o a un’amnesia tattica a questo punto ce lo faremmo, specie dopo aver visto oggi la Ferrari, che non è nata così in due mesi, ma è frutto di un anno e mezzo di lavoro. Una SF15-T competitiva, specie sul passo gara, non vicina alla Mercedes ma alla Williams sì. Al punto da far dire ai piloti che un podio domani è possibile, con Maurizio Arrivabene cauto, come sempre, pronto a smorzare i toni ma, subito dopo, ad aggiungere “bisogna essere aggressivi, rischiare di più”, segno che ci crede anche lui…
Hamilton a parte, che oggi si porta a casa la 39° pole in carriera, il pilota del giorno è Carlos Sainz, 20 anni, debuttante, anche lui figlio d’arte (e di che padre!) ma molto low profile e decisamente meno “spinto” dai media e dall’entourage e che, zitto zitto, arriva in Q3 e stacca l’8° tempo, alle spalle di Daniel Ricciardo e mettendosi dietro Max Verstappen e soprattutto il pilota “promosso” in RBR, Daniil Kvyat (che ha pure un principio d’incendio sulla power unit quando è ai box): tra due settimane o un mese chissà cosa accadrà, ma oggi il dato di fatto è la Toro Rosso (team satellite ma made in Faenza, non dimentichiamolo) molto competitiva, al punto da mettere in ombra la “Casa madre”.
P.S.: una considerazione frivola, per una volta concedetecela: Jenson, con quei baffi non ti si può guardare! Sarà mica per quello che la McLaren-Honda si rifiuta di andare?!! Ron, fai qualcosa, riporta un po’ d’ordine in casa…
Barbara Premoli
2015_01_AUS_F1_Q0_Timing_QualifyingSessionPreliminaryClassification_V01-1