Si corre questo weekend a Monza il GP d’Italia, l’unica gara italiana del Mondiale dopo la cancellazione di quella di Imola a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna in primavera. Si gareggia sull’autodromo che ha ospitato più Gran Premi iridati nella storia, ma soprattutto davanti ai tifosi italiani che anche in questa stagione verranno numerosi a sostenere la Scuderia. Carlos Sainz, Charles Leclerc e tutta la squadra hanno bisogno del supporto degli appassionati e vogliono ricambiarli con una prova di carattere, massimizzando il potenziale di una SF-23 che fin qui in questa stagione si è dimostrata una vettura non facile da guidare ma che su certe piste ha saputo essere seconda forza alle spalle del team che sta dominando il campionato.
Tempio della velocità. Quello di Monza rimane l’ultimo circuito superveloce ancora in calendario tra quelli storici del motorsport dopo le modifiche apportate negli anni a piste come Hockenheim, Silverstone e Ӧsterreichring, e per questo è noto anche come “tempio della velocità”. Propone un’alternanza di curve veloci e lunghi rettifili, con chicane che rallentano il ritmo e sottopongono piloti e vetture a brusche frenate. È il caso della prima variante in cui nel breve volgere di 150 metri la velocità scende da 340 a 80 km/h, ma anche della chicane della Roggia. La curva più celebre è la Parabolica, dal 2021 dedicata a Michele Alboreto, un grande e velocissimo tornante che immette sul traguardo per la cui percorrenza sono fondamentali trazione ed efficienza della vettura.
Messa a punto. A livello aerodinamico le monoposto avranno una configurazione a basso carico, funzionale a massimizzare la velocità sui rettilinei. Nonostante questo, occorre curare nei minimi dettagli la messa a punto perché per ottenere il massimo a Monza occorre un set-up che permetta di poter sorpassare senza penalizzare eccessivamente la trazione, fondamentale in uscita dalle chicane. Due le zone DRS: sul rettilineo principale e tra la seconda curva di Lesmo e la variante Ascari. I giri da percorrere sono 53, pari a 306,72 km.
L’abbraccio dei tifosi e le celebrazioni. Per la Scuderia c’è la marcia in più rappresentata dalla marea di sostenitori che arriverà sulle tribune dell’Autodromo Nazionale. Per celebrare con loro il DNA sportivo di Ferrari questo weekend la livrea delle SF-23 avrà un tocco di giallo che rimanda alla 499P che ha vinto la 24 Ore di Le Mans quest’anno con James Calado, Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi. Proprio la vettura regina in Francia, insieme alla 296 GT3 e alla F2003-GA, sarà visibile nella Fan Zone dell’Autodromo. Anche Carlos e Charles indosseranno tute e caschi speciali per l’occasione. Questa dopotutto è una pista speciale per la Scuderia che qui ha vinto 19 volte nelle gare valide per il Mondiale in Formula 1, la prima con Alberto Ascari nel 1951, l’ultima nel 2019 con Charles Leclerc. Ricorrono anche i 35 anni della “doppietta voluta dal cielo” del 1988, ovvero l’1-2 firmato da Gerhard Berger e Michele Alboreto che si materializzò quando, a due giri dal termine, il leader della corsa Ayrton Senna, con la McLaren, venne coinvolto in un incidente dal doppiato Jean-Louis Schlesser. In quell’incredibile episodio qualcuno volle vedere una volontà superiore, e pensò ad Enzo Ferrari, scomparso poche settimane prima. Fino a quel momento McLaren aveva vinto tutte le corse disputate nella stagione. Quella vettura – la F1-87/88C -, solitamente al Museo Ferrari di Maranello, in questi giorni è visibile a Monza in piazza Trento e Trieste nell’ambito del “Fuori GP”.
Frédéric Vasseur – Team Principal: “Attendevamo con impazienza di correre qui a Monza, la nostra unica gara di casa dopo la cancellazione di quella di Imola, e finalmente ci siamo. Per tutta la squadra scendere in pista davanti ai tifosi è un incentivo a mettere l’anima in tutto quello che facciamo: c’è la volontà di ripagare chi ci sostiene sempre – sia quando le cose vanno bene che, soprattutto, quando vanno male – e vogliamo offrire un bello spettacolo e una prestazione di carattere. Per me si tratta del primo Gran Premio d’Italia in questo ruolo con la Scuderia, per cui l’emozione è ancora maggiore. Per centrare l’obiettivo che ci siamo prefissati, tuttavia, dobbiamo mettere da parte il lato emotivo e concentrarci sulla preparazione della migliore esecuzione possibile del weekend, dal primo giro del turno iniziale di prove libere all’ultima tornata della corsa. Abbiamo visto in Belgio che, su certi tipi di piste, la SF-23 sa essere competitiva. Noi dobbiamo essere perfetti: Charles e Carlos sono due tra i piloti più forti del mondo ed è nostro dovere metterli in condizione di far valere il loro talento. Alle spalle della Red Bull i valori sono estremamente ravvicinati e ogni dettaglio potrà fare la differenza. Mettiamocela tutta!”.