Da Monaco all’Azerbaijian, da un tracciato cittadino all’altro, ma le caratteristiche delle due piste e anche le tradizioni sono differenti. È la quinta edizione del GP Azerbaigian ma la sesta gara a Baku perché nel 2016 si corse il GP Europa. Il tracciato azero rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni: in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico alla pista di Montreal, dove si correrà fra una settimana. Il layout prevede 4 curve iniziali a 90 gradi in cui i freni sono soggetti a grandi sollecitazioni e le successive dal disegno variabile, dove l’impegno richiesto ai freni cambia di continuo.
Oltre alle pinze in lega d’alluminio e ai dischi in carbonio, Brembo fornisce ai team anche le pastiglie, anch’esse in carbonio: ogni team ne consuma complessivamente fino a 600 a stagione. Esistono almeno 2 varianti di materiale e altrettante per geometria per un totale di 4 combinazioni possibili, sia per i freni anteriori che posteriori. Ogni team adotta poi una pastiglia dal design dedicato che si sposa perfettamente con la geometria della pinza Brembo utilizzata. La lunghezza di ciascuna pastiglia è compresa tra i 160 e i 190 mm e l’area è tra i 50 e i 90 cm2, mentre il peso varia dai 150 ai 300 grammi. Il coefficiente d’attrito è intorno a 0,5 e la temperatura d’esercizio è la stessa dei dischi, avendo entrambi conducibilità molto elevata, essendo a contatto diretto e composti da materiali simili.
Grazie all’esperienza maturata in 47 anni di F1 e alla collaborazione con le Case automobilistiche, Brembo realizza una gamma di pastiglie per le auto stradali che assicurano la massima sicurezza in frenata. Tra queste figurano le pastiglie Sport/HP2000, progettate e testate per un uso prevalentemente stradale sportivo. Si tratta di un prodotto destinato ad automobilisti con ambizioni sportive o che desiderano valorizzare la loro vettura. Le pastiglie Sport/HP2000 offrono ottime prestazioni anche senza preriscaldamento e a basse velocità, grazie a uno specifico materiale che assicura un attrito costante in tutto l’intervallo di temperatura. Scopri di più su queste pastiglie Brembo.
Complice una lunghezza di 6 km e 10 frenate, i freni sono in funzione per 20 secondi e mezzo al giro: sembrano tanti ma è solo il 20% dell’intera gara, a fronte del 21% del GP Monaco e del 22% del GP Singapore. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 60 tonnellate. In 8 delle 10 frenate infatti il carico supera il quintale e in 3 punti è superiore a 130 kg. Tre sono anche le curve in cui gli spazi di frenata sono in triplice cifra, ma nessuna di queste è compresa tra la curva 4 e la curva 14, complici velocità inferiori a 300 km/h raggiunte in questa parte del tracciato azero.
Delle 10 frenate del Baku City Circuit 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e soltanto una è light. La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva: le monoposto vi arrivano a 344 km/h e in 2 secondi e mezzo scendono a 109 km/h. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 136 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 4,4 g, percorrendo nel frattempo 137 metri.
E nei videogiochi?
Per effettuare perfettamente la prima frenata dopo il traguardo, nel videogioco Formula 1 è indispensabile non farsi prendere dall’ansia perché il rettilineo che lo precede è lunghissimo. È consigliabile stare il più a destra possibile, mettendo tre quarti della monoposto oltre la linea bianca che delimita la pista. Alla comparsa del cartello dei 100 metri si frena, scalando fino alla terza marcia. Poi ci si avvicina al cordolo interno, evitando di toccarlo e si allarga la traiettoria, andando a mettere le ruote di destra sul cordolo in uscita.