Quello degli USA è stato uno dei migliori, se non addirittura il miglior gran premio della stagione con due piloti che tagliano il traguardo con un distacco sotto il secondo dopo 56 tornate. E’ stata una gara che si è giocata sui centesimi. In una parte della pista era la Mercedes la vettura più veloce, mentre nell’altra la Red Bull. Complimenti anche agli organizzatori che sono riusciti a portare in circuito, nelle tre giornate, 400.000 persone segnando il nuovo record.
Complimenti alla Red Bull che ha azzeccato tutte le strategie con Verstappen che ha dimostrato, ancora una volta, di voler conquistare a tutti i costi questo titolo. Gli screzi avuti con Hamilton lo hanno aiutato a crescere e maturare. Ancora una volta ha lavorato per portarsi a casa il miglior risultato possibile, la vittoria. L’ottimo lavoro in casa Red Bull è stato completato dal terzo posto di Perez, che da buon gregario non ha attaccato Verstappen al via chiudendo la gara davanti ad uno “spento” Valtteri Bottas. Si presenterà in Messico forte di questo risultato, oltre ad aver aiutato il team nella classifica costruttori.
Di buon auspicio anche il risultato in casa Ferrari, con Leclerc e Sainz che piazzano le loro vetture davanti ai diretti avversari della McLaren. Due punti preziosi anche per Tsunoda nella domenica che ha visto il ritiro del compagno di box Gasly, ma soprattutto di entrambe le Alpine, diretti avversari per il quinto posto. Si prospetta un finale di stagione incandescente con sfide giocate sui filo di pochi punti. L’ennesima strategia assurda di casa Alfa Romeo Racing nega a Giovinazzi la soddisfazione di conquistare la zona punti, in favare di Sebastian Vettel. Antonio aveva il passo per conquistare il punto, ma ancora una volta il team ha voluto privilegiare Raikkonen, che sul finale ha commesso un errore.
Gian Carlo Minardi