Secondo Alessandro Benetton le continue difficoltà della Ferrari sono radicate nella leadership, con la frustrazione che ha raggiunto nuovi picchi a Singapore. La Ferrari ha vissuto un altro weekend negativo, con Fernando Alonso – ex-pilota della Scuderia – che si è sfogato ripetutamente via radio dopo il contatto con Lewis Hamilton: “Non ci posso credere!“, ha urlato più volte mentre la SF-25 di Hamilton usciva ripetutamente dai track limits a causa dei problemi ai freni. “Non si può guidare così. Ieri nessun rispetto per la bandiera rossa. Oggi pensano di avere la pista tutta per loro“. Post-gara Hamilton è stato penalizzato, ma Frederic Vasseur ha minimizzato la tensione: “Tutto andava bene dal punto di vista della sicurezza. Abbiamo adattato il nostro ritmo di conseguenza. Lewis non è impazzito nell’ultimo giro. Era 30 secondi più lento. Quindi, dal punto di vista della sicurezza, era dalla parte giusta della barricata“.
Ma i riflettori restano puntati sui problemi di prestazioni della Ferrari. Charles Leclerc ha ammesso che il morale è basso. “Abbiamo preso 15 secondi da Mercedes negli ultimi giri che non sono rappresentativi, ma ho dovuto gestire i freni per tutta la gara e non è il massimo. Tutti devono gestirli su una pista così, ma noi forse era esagerato. E’ stata una gara molto difficile, dal primo all’ultimo giro. Non credo che ci sia nulla in macchina in questo momento che indichi che faremo un passo avanti. Questa è la realtà della nostra situazione attuale. Non so davvero come capovolgerla, perché non abbiamo nuove parti o cose del genere. La Red Bull ha fatto due passi avanti nella prima metà della stagione e un altro a Monza, dove ha fatto un enorme balzo. Ora anche la Mercedes sembra aver fatto questo passo, e noi siamo i soli a non aver trovato quella soluzione“.
Alessandro Benetton – che ha guidato il team di F1 di famiglia tra il 1988 e il 1998 prima che fosse venduto alla Renault – ha dichiarato a Sky Italia che i problemi della Ferrari sono sintomatici di un vuoto di leadership. “Succede nelle aziende che la voglia di andare avanti si ferma e la crescita si ferma, ma ci deve sempre essere qualcuno che possa distinguersi, fare la differenza e ispirare la squadra. Penso che in fase di cambiamento, le aziende debbano identificare leader capaci di fare la differenza. Non ne ho uno in mente per la Ferrari, ma sono figure importanti che devono ispirare la squadra”.


















