Abbiamo vissuto un GP dell’Azerbaijan interessante, soprattutto per i tempi sul giro segnati dai primi dieci piloti. È stata però anche una gara che ha confermato come la tecnica sia importante, ma che tutto il resto risulti determinante.
In una Red Bull che ha ritrovato serenità – coincisa con l’arrivo in squadra di Laurent Mekies – è arrivato il secondo successo consecutivo firmato dal solito “mostro” di bravura Max Verstappen; il clima sereno incide favorevolmente anche nella gestione del team, del morale dei piloti e delle strategie. Il tutto si riflette nei risultati. Il sesto posto di Yuki Tsunoda è un’ulteriore conferma dopo diversi weekend non facili. Verstappen ci ha certamente messo del suo, gestendo al meglio una vettura più scarica delle altre nel tratto guidato e firmando, negli ultimi tre giri, la tornata più veloce nonostante un vantaggio di 14” su Russell.
Fine settimana positivo anche per la Mercedes, che lascia Baku con un secondo e un quarto posto che valgono la seconda posizione nel Costruttori, a scapito di una Ferrari in cui continua a regnare confusione. Bravo Kimi Antonelli a non prendersi inutili rischi, viaggiando costantemente a un decimo e mezzo dal compagno di squadra – che ritengo tra i tre-quattro migliori piloti del Mondiale. Antonelli ha dimostrato il suo valore anche dal punto di vista mentale. Certo, deve apportare alcuni cambiamenti nella sua organizzazione interna, ma crescerà ulteriormente: ha davanti a sé un anno e mezzo per migliorarsi. Anche a Baku ha lottato per il podio e, non dimentichiamolo, davanti a lui c’erano mostri sacri come Verstappen, Russell e Sainz.
Fine settimana assolutamente positivo anche per la Williams e per Sainz, che hanno chiuso al terzo posto dopo aver conquistato in qualifica la prima fila. Molto bravo il team nella gestione della strategia e altrettanto il pilota in gara, senza la minima sbavatura.
Capitolo McLaren: non qualificabile. Errori importanti da parte dei due piloti che ambiscono a diventare campioni del mondo, in particolare di Oscar Piastri, sia in partenza sia finendo a muro al primo giro. Probabilmente il team, vicinissimo a riconquistare il Costruttori, si è distratto e dovrà riflettere. Sia Piastri sia Lando Norris, però, non possono pensare di dormire sonni tranquilli con un Verstappen così in forma. I punti di distacco sono ancora consistenti – 69 lunghezze separano l’australiano dall’olandese – ma con sette Gran Premi ancora in calendario [di cui tre con le Sprint, ndr] non rappresentano un margine rassicurante. Con il settimo posto di Norris, a Oscar è comunque andata di lusso.
Situazione decisamente opposta in casa Racing Bulls, che può festeggiare il quinto e il decimo posto con Lawson e Hadjar. In particolare, Lawson è stato molto bravo a tenere dietro Tsunoda, che a inizio stagione lo aveva sostituito in Red Bull, creandogli non pochi problemi anche dal punto di vista mentale. Mi fa molto piacere questo risultato: tanti punti preziosi per il team, che agguanta il sesto posto tra i Costruttori. Adesso break e tra quindici giorni si va a Singapore.
Gian Carlo Minardi





































