Max Verstappen conquista Monza e il GP d’Italia 2025 facendo miracoli con la sua Red Bull, chiudendo davanti alle McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri e, quarta a oltre 25 secondi, la Ferrari di Charles Leclerc.
Partito dalla pole, il campione olandese ha mostrato subito le sue intenzioni al via, con un ruota a ruota con Norris lungo il rettilineo, tagliando la chicane e restituendo subito la posizione all’inglese all’inizio del secondo giro per evitare una possibile penalità. Ma in men che non si dica è tornato attaccato agli scarichi della McLaren #4 e nel giro di un paio di tornate ha ripreso la leadership della gara. Da quel momento ha controllato freddamente ogni fase, gestendo il gap con le McLaren e fermandosi per la sosta prima di Norris e Piastri, montando le hard, per rafforzare quel vantaggio. Tutto secondo copione per il tre volte vincitore di Monza, che ha tagliato il traguardo con 19 e passa secondi su Norris, conquistando la vittoria numero 66 in carriera.
Se per Verstappen i 53 giri della gara sono stati apparentemente una passeggiata, lo stesso non si può dire della McLaren. Al momento dei pitstop, Norris ha dato l’ok perché Piastri si fermasse per primo. Ma quando è toccato a lui c’è stato un problema all’anteriore sinistra, che ha rallentato la sosta, permettendo a Piastri di passare al secondo posto. E qui la questione solleva discussioni, perché Andrea Stella ha chiesto a Piastri di lasciar passare Norris, poi sarebbero stati liberi di lottare. Peccato mancasse una manciata di giri… Se inizialmente il leader del campionato ha detto la sua, poi ha lasciato il passo al compagno di squadra, per cui il vantaggio in campionato è passato da 34 a 31 punti.
Quarto posto per la prima delle Ferrari, quella di Charles Leclerc, seguito dalla Mercedes di George Russell e dalla seconda Ferrari di Lewis Hamilton: unica soddisfazione per la Scuderia il doppio arrivo a punti, non certo lo spettacolo che i tifosi che hanno riempito l’Autodromo speravano, ma oggi era impensabile ripetere il miracolo dello scorso anno, a meno che i primi non venissero rapiti dagli alieni! Punti importanti per la Williams grazie al settimo posto di Alex Albon, seguito dalla Kick Sauber di Gabriel Bortoleto e dalla seconda Mercedes di Kimi Antonelli, che ha anche scontato una penalità di 5 secondi per irregolarità nella guida.
Partito dalla pitlane, Isack Hadjar è riuscito a portare in casa Racing Bulls l’ultimo punto, davanti a Carlos Sainz e Ollie Bearman (penalizzato per il contatto con lo spagnolo), alla seconda Red Bull di Yuki Tsunoda e a Liam Lawson. In castigo anche Esteban Ocon (per aver costretto Lance Stroll ad andare largo a inizio gara), 15°, seguito da Pierre Gasly e Franco Colapinto, in un pomeriggio del tutto incolore per l’Alpine. Peggio è andata all’Aston Martin, che aveva entrambe le macchine a punti, fino a un crollo nelle fasi finali di Lance Stroll e al cedimento di una sospensione sulla macchina di Fernando Alonso. Chi non ha nemmeno bisogno di lavare la tuta è Nico Hulkenberg, costretto a rientrare ai box al termine del giro di formazione per problemi idraulici sulla sua Sauber.
Conclusioni? Monza è Monza e regala sempre emozioni e si vede che i piloti qui si divertono. Verstappen è Verstappen ed è indiscutibilmente il migliore nonostante la macchina (senza contare che continua a correre da solo, perché se solo avesse un compagno mediocre…). La McLaren dovrebbe finalmente prendere una posizione e smetterla di giocare, perché oggi Piastri felicissimo non era e questo buonismo a tutti i costi è stucchevole. La Ferrari è la Ferrari e, se oggi la Madonna di Lourdes non avesse avuto niente da fare e avesse sprecato del tempo per la F1, sarebbe stato uno zuccherino che non avrebbe addolcito la realtà delle precedenti 15 gare (e degli ultimi 18 anni).
E chiudiamo col capitolo tifosi e appassionati: semplicemente grandiosi, il rettilineo stracolmo è scontato se sul podio c’è una tuta rossa, ma oggi c’erano Verstappen e i due piloti McLaren eppure non si sono sentiti gli insulti, i fischi e i boooo di qualche anno fa (specie quando là sopra c’era Hamilton…). Oggi pomeriggio è stata una festa: non tifoseria sfegata ma passione per la Formula 1. E oggi chi era a Monza ha giustamente applaudito piloti e squadre che, lavorando sodo, hanno regalato un weekend di grande spettacolo e sport. Indipendentemente dai colori di macchine e tute e dal fatto che fossero o meno sul podio.
Barbara Premoli




















