Lando Norris ha vinto per la prima volta il GP di Ungheria. resistendo all’attacco finale del compagno di squadra Oscar Piastri, grazie a una strategia alternativa che gli ha consentito di avere la meglio alla bandiera a scacchi.
Al via il poleman Charles Leclerc ha fatto una buona partenza mantenendo il comando e costruendo un buon vantaggio su Piastri e conservando la leadership anche dopo il primo round di pitstop, nonostante il tentativo di undercut della McLaren. Ma la situazione è cambiata quando i primi hanno attuato strategie differenti, con Leclerc e Piastri – entrambi su due soste – che nell’ultima fase della gara si sono ritrovati dietro a Norris.
Nelle fasi finali il passo del ferrarista è crollato drammaticamente (2 secondi al giro, con team radio di fuoco e dichiarazioni contraddittorie alla fine. Leclerc che ha parlato di problemi al fondo di cui era stato informato dopo e Vasseur di problemi di pressione), mentre Piastri si è lanciato alla caccia di Norris, incollato negli ultimi giri. Ma, nonostante un paio di tentativi, il numero 81 non è riuscito a passare il compagno di squadra, che ha tagliato il traguardo con 0.698s di vantaggio, conquistando la quinta vittoria della stagione e riducendo il vantaggio di Piastri in classifica Piloti a 9 punti. E regalando anche la vittoria numero 200 al team di Woking, che oggi festeggia anche la quarta doppietta consecutiva, cosa che non si verificava dal 1988, con Prost e Senna.
George Russell ha portato la Mercedes sul terzo gradino del podio, dopo aver superato Leclerc, la cui rabbia e frustrazione si riassumono nella risposta data nelle interviste a fine gara: “Che cosa salvi della prima parte della stagione?”. “Niente“. Per lui anche 5 secondi di penalità per la guida durante il duello con Russell.
Solido quinto posto per Fernando Alonso e l’Aston Martin, con Lance Stroll settimo. Tra loro la Sauber di Gabriel Bortoleto, autore di un’altra ottima prestazione. Ottavo Liam Lawson sulla Racing Bulls, seguito dalla Red Bull di Max Verstappen, che è anche under investigation per un incidente con Lewis Hamilton che ha costretto il ferrarista ad andare largo. Ultimo punto alla Mercedes di Kimi Antonelli, seguito da Isack Hadjar e Hamilton, in 12° posizione, la stessa da cui aveva preso il via, in un weekend da dimenticare per il 7 volte campione.
A chiudere la classifica Nico Hulkenberg, le Williams di Carlos Sainz e Alex Albon, Esteban Ocon, Yuki Tsunoda e le Alpine di Franco Colapinto e Pierre Gasly (per lui 10 secondi di penalità per aver causato una collisione con Sainz). Unico ritiro quello di Ollie Bearman, per danni alla sua Haas che l’hanno costretto a rientrare ai box.
Oggi un bravo Lando Norris se lo merita proprio. Per la gara e per aver messo in salvo i fragilissimi trofei prima di picchiare la bottiglia sul podio e festeggiare una gara davvero memorabile. Piastri resta davanti, che sia dispiaciuto o seccato per il secondo posto è dura da capire, visto che la sua espressione è sempre la stessa, ma ha mostrato chiaramente quanto volesse passare il compagno di squadra. Dopo le vacanze la McLaren dovrà prendere una decisione anche sul pilota su cui puntare, per non rischiare inutili contatti in pista.
Ci sembra invece impossibile sperare che a Maranello smettano di dire “dobbiamo capire cosa è successo“. Leclerc oggi è stato chiaro nei team radio e siamo portati a credere che “il telaio… la pressione...” siano solo delle scuse studiate male a tavolino. Mettetevi almeno d’accordo, prima di rilasciare dichiarazioni alle TV, perché restano, non solo il comunicato stampa sterile che rilascerete tra qualche ora. Perché sapete, signori di Maranello, tifosi, addetti ai lavori ma soprattutto i piloti sarebbero un po’ stanchi di essere presi in giro… e in questo weekend sia Leclerc sia Hamilton – ognuno a modo suo – ve le hanno cantate chiare in diretta mondiale.
Barbara Premoli

































