Flavio Briatore non ha alcun rimpianto dopo la sostituzione di Jack Doohan con Franco Colapinto. “Doohan ha avuto cinque gare per dimostrare le sue capacità“, ha detto il 75enne a RTL, anche se l’australiano è stato sostituito dopo Miami, sesta gara. “Dopo cinque gare abbiamo guardato i risultati e non mi sono piaciuti. Resti in un’azienda solo se fai un buon lavoro. In caso contrario vieni licenziato. Oltre un migliaio di persone e le loro famiglie dipendono da questo. Io sto solo proteggendo chi lavora per me. Ecco perché scelgo sempre il miglior pilota possibile da mettere in macchina“. La prima gara di Colapinto con l’Alpine, a Imola, è stata molto travagliata, incluso un brutto incidente in qualifica, ma Briatore ha detto: “Se guardate i tempi di domenica, vedrete che ha guidato in modo simile a Gasly, è stata la prima volta che le nostre macchine sono state così vicine“.
Il cambio di pilota prosegue un lungo periodo di grande instabilità in Alpine, inclusa la partenza recente del team boss Oliver Oakes, tra voci di problemi personali e di scontri con Briatore. Scontri che l’italiano nega, dicendo di essere stato lui stesso sorpreso dalla decisione. Ma adesso sembra felice del potere extra, con David Greenwood che ha il ruolo di “rappresentante del team” designato per i rapporti con la FIA. Per essere il vero team principal, il consigliere esecutivo Briatore avrebbe infatti bisogno dell’approvazione della FIA e dovrebbe anche essere dipendente Alpine e quindi pagare le tasse in Gran Bretagna.
Ma del suo ruolo ha detto: “In un team di F1, serve un dittatore, forse un dittatore democratico. Qualcuno che sia responsabile. Adesso sono a Enstone tre giorni la settimana invece di due e sei direttori riportano direttamente a me. Prima di Oliver erano 25. Abbiamo dovuto cambiare le cose“. Briatore è anche noto per il suo voler snellire le procedure e di recente ha rigettato i progetti per migliorare l’estetica Alpine nel paddock e in pitlane: “Non abbiamo bisogno di una struttura più bella, ma di una macchina più veloce. Da adesso in poi, spenderemo solo per cose che migliorino le prestazioni“, ha detto ad Auto Motor und Sport“. E sul fatto che dal suo arrivo le prestazioni siano migliorare non c’è dubbio: “La macchina non è più un camion come l’anno scorso, ma dobbiamo capire perché a volte entriamo in top 10 e a volte finiamo in fondo. Perché non si tratta del motore. Sappiamo che il nostro motore ci costa tra i 3 e i 4 decimi di secondo e questo non spiega le nostre fluttuazioni. Dobbiamo concentrarci su altre cose e non nasconderci dietro la scusa della power unit“.