Archiviato il primo quarto del campionato, a Imola prende il via la stagione europea che durerà, salvo la digressione in Canada a metà giugno, fino al GP d’Italia del 7 settembre. Il GP dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy si svolge sul tracciato di Imola, intitolato alla memoria di Enzo Ferrari e di suo figlio Dino. Si aprirà e chiuderà quindi nel nostro Paese la fase più classica del campionato: del resto, l’Italia è la nazione che nella storia ha ospitato più Gran Premi (107: 74 a Monza, 31 a Imola, uno ciascuno al Mugello e a Pescara) validi per il titolo mondiale Piloti.
L’appuntamento di Imola vedrà il debutto in gara della nuova mescola C6. La Pirelli ha infatti selezionato per questo fine settimana la terna più morbida possibile offerta dalla gamma 2025, composta appunto dalla C4 come Hard, la C5 come Medium e, appunto, la C6 come Soft. Sarà la prima volta che i piloti proveranno questa mescola con le vetture di questa stagione, visto che ai test del Bahrain nessuno la utilizzò. Omologata per essere utilizzata su tracciati a bassa severità, la C6 potrà così offrire un ulteriore step in termini di aderenza sul giro secco, approfittando anche di un asfalto che ha una rugosità inferiore alla media. Sarà difficile vederla impiegata anche in uno stint della gara ma i dati raccolti a Imola, uniti a quelli che arriveranno nelle gare di Monte Carlo e Montreal, serviranno ai tecnici della P lunga per valutarne l’utilizzo in altri GP nella seconda parte della stagione.
L’anno scorso la strategia su una sosta fu la più competitiva. Quindici piloti presero il via con la Medium (C4), tre con la Hard (C3) e due con la Soft (C5). Le mescole più dure furono assolute protagoniste, entrambe in grado di offrire una prestazione molto costante e con degrado limitato, nonostante temperature dell’asfalto superiori ai 50° C. Chi era partito con le Soft, invece, fu costretto a fare due soste. Sarà interessante vedere se l’ulteriore step fatto in termini di mescole, più morbide rispetto allo scorso anno, potrà avere un impatto. Peraltro, il tracciato è caratterizzato da una sola zona DRS e non offre molti punti idonei per i sorpassi, cui va aggiunto il fatto che la pit-lane è la più lunga del calendario in termini di percorrenza: fattori che hanno reso nel tempo la sosta singola è una tradizione pressoché obbligata su questa pista.
L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola rappresenta uno dei tracciati più iconici e tecnici dell’intero calendario di Formula 1. Situato nel cuore della Motor Valley italiana, il circuito si sviluppa su una lunghezza di 4,909 chilometri, con 19 curve (dieci a sinistra e nove a destra) da affrontare in senso antiorario: una rarità nel panorama del mondiale. È un tracciato “old school”, caratterizzato da una carreggiata piuttosto stretta, cordoli alti e aggressivi, dislivelli naturali e una successione di curve che alternano frenate impegnative a tratti guidati. Il giro inizia con la variante del Tamburello, uno dei punti più veloci della pista, seguito dalla variante Villeneuve e dalla curva Tosa, dove la trazione in uscita è fondamentale. La sezione delle Acque Minerali rappresenta uno dei passaggi più tecnici e spettacolari del tracciato, mentre la variante Alta e la doppia curva a sinistra della Rivazza completano un layout che premia la precisione, la stabilità e il bilanciamento generale della monoposto.
La gestione delle gomme è influenzata dalle frequenti accelerazioni e frenate, con un carico medio basso sui pneumatici e un degrado generalmente contenuto. Tuttavia, i cordoli pronunciati possono aumentare le sollecitazioni meccaniche, specialmente sulle sospensioni e sulle coperture. Le opportunità di sorpasso sono limitate, rendendo la qualifica e la strategia di gara elementi decisivi.
Le statistiche
La Formula 1 ha esordito a Imola nel 1980, quando vi si disputò l’unica edizione del Gran Premio d’Italia corsa lontano dall’Autodromo di Monza. Dall’anno successivo e fino al 2006 è stato il palcoscenico del Gran Premio di San Marino per poi ritornare nel calendario nel 2020 come GP dell’Emilia-Romagna: soltanto due anni fa, a causa di una devastante alluvione, la gara, cui nel frattempo era stata aggiunta la denominazione “Made in Italy”, non ha avuto luogo.
Il re di Imola è Michael Schumacher, che qui ha vinto ben sette volte. Al secondo posto della classifica dei vincitori ci sono ex-aequo, con tre successi ciascuno, due grandi rivali storici come Alain Prost e Ayrton Senna e l’attuale campione del mondo Max Verstappen, trionfatore delle ultime tre edizioni della corsa. Il brasiliano è il pilota con più pole position (8), seguito da Schumacher (5) e da René Arnoux (3). Schumacher è invece primatista nei piazzamenti sul podio (12), doppiando Prost (6), mentre Senna e Gerhard Berger (5 ciascuno) sono al terzo posto a pari merito. Fra le squadre, Ferrari e Williams condividono il primato di vittorie (8) davanti alla McLaren (6), a sua volta prima come numero di pole position (8), davanti a Ferrari (6) e Williams (4). Le stesse tre squadre guidano la classifica dei piazzamenti sul podio: Ferrari prima con 25, McLaren seconda con 22 e Williams terza con 15.