Per la prima volta la stagione della MotoGP scatta dalla Thailandia, già teatro di cinque GP ma tutti disputati nel mese di ottobre. Per permettere ai piloti di adattarsi alle diverse condizioni climatiche, il tracciato di Buriram ha ospitato una due giorni test il 12 e il 13 febbraio, a cui erano assenti per infortunio Jorge Martin e Fabio Di Giannantonio. Tutte le moto della classe regina impiegheranno freni Brembo, che quest’anno festeggia 50 anni nelle competizioni iridate, così come accaduto nelle precedenti edizioni del GP Thailandia.
Secondo i tecnici Brembo che lavorano con tutti i piloti della MotoGP, il Chang International Circuit da 4,554 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 6 per la presenza di 4 frenate della categoria High, tutte con spazi di frenata superiori ai 190 metri. Ogni giro i freni sono in funzione per 27 secondi, pari al 30% della durata della gara. La curva più dura del Chang International Circuit per l’impianto frenante è la terza, complice una riduzione di velocità di 249 km/h, da 325 km/h a 76 km/h. Per riuscirci i piloti della MotoGP esercitano un carico sulla leva di 5,8 kg e sono soggetti ad una decelerazione di 1,5 g. Durante la frenata le moto percorrono 277 metri mentre la pressione dell’impianto frenante raggiunge i 12,4 bar.
Il trio del 2018 si ritrova
La prima edizione del GP Thailandia andò in scena nel 2018 e con 222.535 presenze nell’arco del week-end surclassò il numero di spettatori degli altri 18 round. La gara della Moto3 fu vinta da Fabio Di Giannantonio su Honda, quella della Moto2 da Francesco Bagnaia su Kalex mentre in MotoGP Marc Marquez con la Honda beffò per 115 millesimi Andrea Dovizioso. Marquez, Bagnaia e Di Giannantonio sono i soli ad usare quest’anno la Desmosedici GP 25.
L’impianto dell’epoca
Ai tempi della prima edizione del GP Thailandia, nel 2018, i piloti della MotoGP utilizzavano pinze monoblocco a quattro pistoni ad attacco radiale meno sofisticate delle attuali: le pinze non disponevano infatti ancora delle alette sul corpo esterno che sarebbero state introdotte soltanto nel 2021. Sempre nel 2021 furono lanciati anche i dischi in carbonio con le alette, che quindi nel 2018 erano lungi dall’essere concepiti. Entrambe le soluzioni hanno permesso di ridurre la temperatura dell’impianto frenante.
A Buriram, a partire dal 2023, i piloti sono obbligati a utilizzare i dischi in carbonio da 340 mm di diametro o da 355 mm, in caso di competizione dichiarata asciutta dal Direttore di gara. Su questa pista sono quindi vietati i dischi da 320 mm perché non reputati sufficientemente adeguati per lo sforzo richiesto all’impianto frenante e per la dispersione termica. Oltre tutto per agevolare la dissipazione del calore e la superficie di scambio con l’aria, i dischi da 355 mm sono disponibili anche nella variante finned, ossia dotati di alette.