Bridgestone ha annunciato un investimento per l’installazione di un nuovo simulatore driver-in-the-loop (DiL) situato presso il Centro di Ricerca e Sviluppo EMEA con sede vicino a Roma. In aggiunta alle competenze di Virtual Tyre Development (VTD), il nuovo simulatore DiL mette in luce l’impegno dell’azienda verso la completa digitalizzazione del processo di sviluppo dei pneumatici. L’investimento consentirà a Bridgestone di sfruttare l’intelligenza artificiale (AI) per integrare le simulazioni di pneumatici e veicoli, favorendo così l’innovazione, la sostenibilità e la riduzione del time to market. Dopo aver utilizzato il VTD per circa dieci anni, l’introduzione di un simulatore DiL di Bridgestone consente agli ingegneri di riprodurre virtualmente il comportamento dei pneumatici, l’interazione con il veicolo e la risposta in varie condizioni, combinato con gli input forniti da piloti esperti. Con l’aiuto delle tecnologie AI, questa combinazione consente di valutare più rapidamente un maggior numero di opzioni di progettazione, accelerando così il raggiungimento degli obiettivi.
Il nuovo simulatore DiL supporterà Bridgestone nell’obiettivo di stimolare l’innovazione ed esplorare aree ancora inedite, aumentando così la velocità di immissione sul mercato e l’efficienza dei processi di sviluppo. L’investimento va inoltre a rafforzare lo sviluppo di prodotti premium Original Equipment (OE) e di ricambio e la collaborazione con i partner Original Equipment Manufacturers (OEM). Ciò può avvenire grazie a queste nuove capacità, che consentono a pneumatici e veicoli di essere sviluppati in parallelo. La simulazione DiL in sede contribuirà, inoltre, ad accelerare il percorso di sostenibilità dell’azienda. Riducendo infatti il volume dei pneumatici prodotti e dei test fisici effettuati, Bridgestone prevede che grazie a questo investimento si risparmieranno fino a 12.000 pneumatici sperimentali all’anno, con una conseguente significativa riduzione delle emissioni di CO2. La tecnologia proprietaria VTD consente già di ridurre fino al 60% il consumo di materie prime e le emissioni di CO2 nella fase di sviluppo dei pneumatici di primo equipaggiamento. Per i pneumatici di ricambio, il risparmio è invece di almeno il 25%.