Dopo quasi un mese di stop, il Mondiale di F1 riparte dagli USA, già teatro a inizio maggio del GP di Miami. Questo weekend si corre ad Austin, in Texas, al Circuit of the Americas. Si tratta della dodicesima edizione del GP Usa su questo impianto capace di radunare per il terzo anno di fila almeno 400mila presenze, fino a spingersi ai 432mila spettatori dell’anno scorso.
Secondo i tecnici Brembo il Circuit of the Americas da 5.513 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 pur avendo 4 staccate della categoria Hard, compensate da altrettante frenate Light. In un giro i piloti di Formula 1 impiegano i freni 10 volte per poco più di 16,7 secondi al giro, pari al 18% dell’intera gara.
La lunga esperienza maturata da Brembo in F1, in cui ha esordito nel 1975 con una piccola fornitura di dischi in ghisa per la Scuderia Ferrari, ha permesso di approntare alle pinze una serie di soluzioni che contribuiscono alla dispersione termica dell’intero impianto frenante. Tra queste figuravano anche le pastiglie con fori di ventilazione, tutt’altro che facili da realizzare per la loro ridotta dimensione e i materiali che costituiscono le pastiglie, a partire dal carbonio. Grazie a questi fori la circolazione dell’area era superiore e ciò ritardava il surriscaldamento delle pastiglie e anche della pinza. Dal 2022 però il regolamento tecnico FIA vieta tali fori nelle pastiglie per limitare il costo del componente. Brembo ha ovviato a questo divieto favorendo il raffreddamento attraverso apposite lavorazioni sul retro della pastiglia che diminuiscono il peso e aumentano la superficie di scambio.
La curva più dura del Circuit of the Americas per l’impianto frenante è la 12: le monoposto vi arrivano a 309 km/h e scendono a 86 km/h in 2,7 secondi durante i quali percorrono 123 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti è di 4,3 g e il carico che esercitano sul pedale del freno è di 133 kg. La potenza frenante è di 2.212 kW.
Quarant’anni fa il Texas ospitò l’unica edizione del GP di Dallas: il tracciato fu disegnato intorno al Cotton Bowl, iconico stadio principalmente teatro del football americano universitario. Disponeva di diverse curve cieche e una parte del tracciato era priva di asfalto: frenare sul cemento non è però la stessa cosa e alcuni piloti si lamentarono, salvo accettare di correre. Il caldo la fece da padrone tanto che, quando Nigel Mansell scese a spingere la sua Lotus, ferma a pochi metri dal traguardo, svenne stremato.