Presentati a Roma i risultati della campagna Vacanze Sicure 2024, giunta al suo ventunesimo anno, promossa dalla Polizia di Stato con il supporto di Assogomma. La raccolta dei dati ha impegnato, tra maggio e giugno, centinaia di agenti della Polstrada in nove regioni italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Umbria, Sardegna e Veneto) dove circolano oltre 23 milioni di veicoli, pari al 58% del totale nazionale. Circa diecimila i veicoli controllati e i risultati hanno fatto scattare il campanello di allarme.
E’ emerso, infatti, un dato più che preoccupante: il 9% delle vetture che circola sulle strade italiane viaggia con pneumatici lisci. Una percentuale che ci riporta indietro al 2003, quando però la sensibilità sulla sicurezza stradale e sui dispositivi di sicurezza era praticamente assente; quando ancora si pensava che i pneumatici non giocassero un ruolo così fondamentale nella sicurezza attiva del veicolo, per evitare o ridurre le conseguenze degli incidenti stradali. Il pneumatico liscio, invece, può essere la concausa o addirittura la causa principali di tanti sinistri. Basta pensare al fatto che, nel 2022, hanno perso la vita sulle strade italiane ben 3.159 persone, un numero drammaticamente impressionante.
Ma ad aumentare la preoccupazione sono anche gli altri numeri emersi dalla campagna 2024, indicatori i cui numeri virano decisamente verso l’alto, ma in senso negativo. E’ stato riscontrato che, in estate, metà delle vetture monta pneumatici invernali, magari soltanto all’anteriore, e che 6 vetture su 100 viaggiano con gomme visibilmente danneggiate, mentre 5 su 100 hanno pneumatici non omogeni, di marche e caratteristiche differenti. E’ stato rilevato anche che 20 vetture su 100 sono equipaggiate con pneumatici non conformi alle norme del Codice Stradale; dato che sale a 27 su 100 se si aggiungono quelle senza revisione.
Insomma, un quadro preoccupante, che si correla a quello dell’età media delle vetture in circolazione. Nonostante le campagne promosse e gli incentivi, che evidentemente non bastano o sono insufficienti, in Italia si continua a registrare un costante invecchiamento del parco circolante che, in assenza o carenza di manutenzione, rappresenta un altro fattore di forte apprensione. Nel 2023 risultavano immatricolati circa 41 milioni di veicoli, con un’età media di 12 anni e 8 mesi; di questi, poi, il 59% con oltre dieci anni di età e il 10% vecchio di trenta.
Le cause che hanno portato a questa situazione sono diversa, ma tra tutte la mancanza di interventi per favorire la manutenzione dei veicoli e l’assenza di una continua e adeguata campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza. Ma, soprattutto, la perdita di potere di acquisto dei consumatori che impedisce un più veloce e costante rinnovo del parco circolante, ma anche sul cambio dei pneumatici.
“Quasi il 10% di veicoli con pneumatici lisci, come venti anni fa”, ha dichiarato Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, “è un dato preoccupante per la sicurezza stradale, se si pensa che solo dieci anni fa si era scesi a meno del 3%. Bisogna intervenire con provvedimenti che favoriscano la manutenzione dei veicoli. Non c’è alcuna utilità ad agevolare l’acquisto di veicoli di nuova generazione se poi non si riesce a mantenere nel tempo i vantaggi che offrono”.
Si potrebbe, comunque, partire da alcuni semplici azioni da mettere in pratica sulla manutenzione dei pneumatici per affrontare con più sicurezza le strade, prima di arrivare a potenziali situazioni di pericolo. Ovviamente, il primo consiglio è quello di controllare lo stato delle gomme e poi rivolgersi sempre a un centro assistenza dove trovare le attrezzature opportunamente tarate per il gonfiaggio. E’ infatti essenziale verificare la pressione, il cui controllo va fatto sempre a freddo, almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. Se non fosse possibile, di norma “a caldo” si deve prevedere un incremento di pressione fino a 0,3 bar. Ovviamente vanno rispettati i valori di pressione prescritti dal Costruttore del veicolo. Una pressione insufficiente può causare, tra l’altro, surriscaldamenti, un deterioramento più veloce e irregolare, ma anche un aumento del consumo di carburante.
Il controllo periodico consente di individuare le eventuali conseguenze di urti, deformazioni, lesioni, tagli, rigonfiamenti sui fianchi o sul battistrada. Un consumo irregolare delle gomme può anche essere causato da un a non perfetta equilibratura delle ruote o una non corretta geometria. E’ importante ricordare che il Codice Stradale stabilisce che il battistrada dei pneumatici delle vetture deve avere uno spessore minimo di 1,6 mm. L’ultima raccomandazione è anche la più ovvia: montare solo pneumatici con le caratteristiche omologate dal costruttore del veicolo e riportate sulla Carta di Circolazione e, soprattutto, montare quattro pneumatici uguali e con lo stesso grado di usura.
Walter Marcelli