Con una Mercedes che mette a rischio le coronarie di Toto Wolff e qualche testa nel team, George Russell taglia il traguardo del GP d’Arabia in quarta posizione, seguito dal compagno di squadra Lewis Hamilton. Passano pochi minuti, giusto il tempo della cerimonia del podio, e l’inglese si sente dire che tutto sbagliato, tutto da rifare: penalità ad Alonso e il terzo posto è suo. Lo spagnolo, saputa la cosa, con grande flemma e senza scomporsi non le manda però a dire: “La FIA fa una brutta figura, dare una penalità dopo 35 giri e con il podio già celebrato. I tifosi non meritano questo“.
Intanto George si avvicina a lui, quasi intimidito, una pacca sulla spalla, un abbraccio e dichiara, con la classe e l’eleganza che lo contraddistinguono: “Fernando e Aston Martin oggi meritavano il podio, ma sono molto felice per aver conquistato il nostro primo trofeo della stagione e super orgoglioso del grande impegno del team. Avanti così“. Poco dopo le foto con il trofeo, piccolo ma sincero e importante. Tutto bene? Quanto accaduto sarebbe già una farsa, perché 10 minuti d’attesa e sarebbe arrivata la decisione e sul podio sarebbero saliti Perez, Verstappen e Russell. E qui viene il bello: se così fosse stato, sarebbe stato un podio farlocco, perché nel cuore della notte i commissari esaminano il materiale prodotto dall’Aston Martin, pensano e ci ripensano e decidono che il terzo posto è di Alonso, che quindi festeggia anche il 100° podio in F1. E Russell, mesto e pensoso, ma che ormai fatica a nascondere ciò che pensa, attraversa il paddock e riporta il trofeo nel box Aston Martin al legittimo proprietario. FIA permettendo. Perché ormai è tutto talmente ridicolo e assurdo che non ci stupiremmo se arrivasse un comunicato con scritto che il terzo posto viene ridato a George perché Alonso si è messo le dita nel naso quando era sul podio e quindi… 10 secondi di penalità! Ma facciamo anche 20 e non se ne parli più! Scherziamoci su, come fanno la Mercedes e lo spagnolo sui social. Ma il povero Russell? Forse sta ancora pensando a cosa sia successo ieri, girando per la stanza chiedendosi dove sia il trofeo…
Barbara Premoli