Mazda è molto legata alle tradizioni e alla cultura giapponesi, per questo oggi ci porta a fare un viaggio diverso, non in auto, ma alla scoperta della gru, simbolo di longevità e buona sorte e forse per questo uno degli origami più conosciuti e diffusi. Si ritiene altresì che il potere della gru di carta (o Orizuru) vada ben oltre la semplice magia artistica del trasformare un banale foglio di carta nell’uccello di origami più iconico al mondo. Secondo una leggenda della tradizione Senbazuru, a chi è in grado di piegare mille gru d’origami è concesso realizzare un desiderio. In tutto il Giappone la storia della dodicenne Sadako Sasaki incarna forse al meglio la leggenda di Senbazuru. Avvelenata dalle radiazioni della bomba atomica di Hiroshima del 1945, Sadako iniziò a piegare mille gru di carta nella speranza di riuscire a guarire. La sua storia si diffuse ben presto nell’intero Paese e le gru di carta continuano oggi a essere un simbolo di guarigione, messaggi di pace e speranza in tutto il Giappone. A Hiroshima è stato costruito anche un edificio con questo nome, la torre di Orizuru.
Kuniko Yamamoto, artista e insegnante in Florida, è da sempre immersa nell’arte del piegare la carta. “Ho vissuto circondata dagli origami: mia madre costruiva scatole per conservare le forcine, mia nonna portauova e mio zio faceva trucchi da bar con i tovaglioli di carta”, racconta. Yamamoto è cresciuta in Giappone; pratica l’arte degli origami a livello professionale ormai da due decenni, ma le sue radici sono molto più profonde: iniziò a farli quando aveva cinque anni. Mentre i portauova artigianali o le piccole scatole ordinate non sono note nel resto del mondo, le gru sono famose a livello globale.
Toshi Aoyagi, membro fondatore della Origami Society di Toronto, sostiene che tutti i principianti dell’arte degli origami non vedono l’ora di padroneggiare l’onnipresente gru che però non è adatta ai novellini. “Personalmente considero la gru come l’esame finale del corso per principianti” spiega. Aoyagi ha insegnato l’arte degli origami ad adulti e bambini per molti anni e tiene a precisare quanto personale sia questa attività: imparare a piegare la carta richiede un addestramento pratico, a stretto contatto e modellato sulle esigenze del singolo studente. “Alcuni sono convinti che i giapponesi siano naturalmente predisposti agli origami, ma io non lo credo affatto” afferma ridendo.
In genere si pensa agli origami come a una forma d’arte molto antica, ma sia Yamamoto sia Aoyagi fanno notare che in realtà le sue origini sono sconosciute. Il primo libro sugli origami di cui si è a conoscenza è Sembazuru Orikata (Come piegare mille gru di carta), pubblicato nel 1797. “Se questo è il libro più vecchio, allora gli origami non sono poi così antichi come si pensa” sottolinea Aoyagi. Fattori quali la reperibilità della materia prima e il tempo libero sono elementi importanti da prendere in considerazione quando si pensa alla storia degli origami: l’arte richiede risorse e opportunità. Oltre, ovviamente, all’ispirazione.
Aoyagi considera la gru di carta come uno degli oggetti più perfettamente realizzati. Questo perché il centro della gru – il contrassegno “x” sulla schiena dell’uccello – è il centro del foglio di carta. Ciò risulta evidente nel momento in cui si dispiega una gru: il motivo delle pieghe si estende partendo dal centro verso l’esterno, quasi come un fiocco di neve. “L’armonia dello schema è sorprendente”, dice, “la quantità di carta utilizzata nelle quattro direzioni è totalmente uguale”. È questo equilibrio che consente di appendere correttamente la gru utilizzando un solo filo che passa per il centro.
Di fatto, l’aspetto elementare della gru è un prodigio della tecnica, il che la rende anche un efficace strumento didattico. Yamamoto dice che tramite gli origami, “gli studenti apprendono la matematica, le frazioni, la geometria di base e il sistema numerico”. Aggiunge che l’attività manuale aiuta anche a sviluppare le abilità linguistiche, in quanto i bambini imparano a comunicare correttamente ogni passo. “Non ho mai smesso di cercare nuovi modi di applicare gli origami ai programmi scolastici in modo da favorire un apprendimento creativo: è stato un gran bel viaggio”, conviene l’autrice. Il Monumento alla pace dei bambini di Hiroshima è tuttora ricoperto di orizuru luminose e le gru vengono ancora piegate per incentivare la guarigione dalle malattie (e come regalo dei fan a celebrità ed atleti, nota Aoyagi), quindi, la magia continua.