Grande affluenza di pubblico nella seconda giornata di Milano AutoClassica, in un sabato baciato dal sole: code di appassionati di ogni età agli ingressi di Fiera Milano Rho. Se ne è parlato con grande entusiasmo nei tre Padiglioni della manifestazione, incluso il salotto di ASI, Automotoclub Storico Italiano durante l’inaugurazione ufficiale dell’ASI Village a cura di Alberto Scuro, Presidente ASI e Andrea Martini, Presidente di Milano AutoClassica.
Bagno di folla per la presenza in fiera dell’ingegner Giampaolo Dallara, uno dei padri dell’ automobilismo moderno, grandissimo comunicatore che da sempre valorizza e sa parlare con i giovani che, non a caso, lo hanno circondato per un autografo, un selfie o una semplice stretta di mano. “Qui a Milano AutoClassica si vede palpabile la rinnovata passione dei giovani per l’automobile“, ha commentato soddisfatto l’ingegnere prima di partecipare all’incontro ospitato da ACI Storico dal titolo “50 anni di Dallara Automobili… e i prossimi 50? Il futuro dell’auto sportiva, tra BEV ed e-fuel, in attesa del 2035″ assieme a Carlo Di Giusto – Vice-Direttore di Ruoteclassiche e Angelo Sticchi Damiani – Presidente dell’ACI (in video collegamento), moderati dal giornalista Marco Di Pietro.
“L’automobile ha il privilegio e l’ onere di portare avanti la lotta del cambiamento climatico”, ha dichiarato nel corso del suo intervento con una lucida e sempre molto equilibrata analisi del contesto in cui stiamo vivendo. “Un cambiamento che coinvolga il motore a combustione interna utilizzando il carburante sintetico – come già sta avvenendo nel comparto del motorsport e come sarà regolamentato anche in F1 a partire dal 2026 – è un’alternativa percorribile e necessaria. Ma in coda al settore automotive, tutto deve modificarsi e ognuno di noi è chiamato a contribuire ad un cambiamento radicale di abitudini verso uno stile di vita a 360 gradi più sostenibile”.
Grande attesa e partecipazione anche all’Asta di Wannenes ospitata dalle ore 16.00 nel Padiglione 6. Sono 43 i lotti in totale: in apertura una serie di “automobilia”, successivamente alcune interessanti moto per passare poi a una nutrita selezione di vetture che spaziano dagli anni 30 al Duemila raccontando la storia di motori e successi che non smetteranno mai di far sognare gli amatori. Highlight della vendita le vetture di casa Maranello e in particolare la Ferrari 512 TR del 1992 (lotto 27, stima 150.000 – 250.000 euro) con soli 45.000 km e proveniente da un’importante collezione privata. Si fa certamente notare anche la 575 M Maranello del 2002 (loto 32, stima 250.000 – 350.000 euro) che vanta la peculiarità di essere una dei soli 246 esemplari di questo modello nata con il cambio manuale. Sempre loggata cavallino il modello 365 GT 2+2 del 1969 (lotto 28, stima 160.000 – 260.000 euro) si presenta sobria e discreta: una GT destinata agli amatori che privilegiano prestazioni e comfort sulle lunghe distanze. Tra gli altri brand non possiamo non citare l’Alfa Romeo 2000 Spider Touring Superleggera del 1960 (lotto 13, stima 55.000 – 85.000 euro); la Fiat 1500A Cabriolet Viotti del 1937 (lotto 24, stima 65.000 – 85.000 euro) che ha partecipato alla Mille Miglia 2017 e si è aggiudicata la seconda targa Catania a 5 numeri; la Porsche che con la 911 2.2 S Coupé del 1970 (lotto 31, stima 150.000 – 200.000 euro) presenta in catalogo una vettura mai restaurata che vanta ancora i fondi con vernice protettiva originale. Tra le moto la Puch MC175 Frigerio Semi-Works Enduro del 1975 (lotto 6, stima 5.000 – 10.000 euro) mai restaurata e dotata dei punzoni di alcune gare dell’epoca.