La F1 arriva questo fine settimana all’Hermanos Rodríguez in Messico, a 2.238 m sul livello del mare. L’altitudine rappresenta da sempre una variabile importante poiché la rarefazione dell’aria può creare non pochi problemi all’aerodinamica e al motore anche se la tecnologia di oggi riesce certamente a limitare questi danni. Si arriva su una pista veloce in cui Valtteri Bottas ha segnato il nuovo record di velocità massima percorrendo il lungo rettilineo a 372,5 km/h, con la parte conclusiva più guidata dello stadio. Ci sono tanti punti in cui si può sorpassare e Pirelli ha portato le mescole C2-C3-C4 lasciando quindi a casa la gomma più morbida. In questo momento fare un pronostico non è facile considerando che nel recente passato qualsiasi previsione è stata poi smentita in pista. Abbiamo due vetture, Mercedes e Red Bull, che si equivalgono molto anche se la compagine guidata da Toto Wolff credo abbia ancora un leggero vantaggio. Dall’altra parte però c’è un Max Verstappen molto motivato e riflessivo che ha fatto sue le ultime due gare. E’ certamente un GP da non perdere con variabili di carattere tecnico dovute all’altura, con un occhio all’affidabilità e alle penalità per l’eventuale sostituzione di quelle parti limitate.
Gian Carlo Minardi