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[tab title=”Un anno di Formula 1″]
Un anno di Formula 1: il film del 2020
Non ce lo dimenticheremo questo 2020… un anno fa nessuno avrebbe mai immaginato quello che ci aspettava. E non ci dimenticheremo neppure il Campionato del Mondo di F1 2020. Pronti, tutti a Melbourne e poi stop, il Covid-19, tutti a casa, senza sapere se e quando si sarebbe tornati in pista. Va dato atto a F1 e FIA di aver compiuto una vera impresa, riuscendo a mettere insieme un calendario di 17 GP, con new entry e graditi ritorni, su tutti Imola e Turchia, molto apprezzati dagli stessi piloti. Noi italiani salutiamo questo 2020 con l’orgoglio di aver avuto ben tre gran premi: ovviamente la speranza ĆØ che Imola ritorni in calendario, ma intanto godiamoci la soddisfazione di aver rivisto la F1 correre su quella pista che ĆØ un tassello di storia dello sport.
E’ stato un anno difficile, per piloti, team, addetti ai lavori, per i pochi colleghi accreditati ai GP che dall’ingresso restavano relegati in sala stampa senza poter aver alcun contatto; per tutti gli appassionati che hanno seguito la stagione davanti alla TV, col magone per non poter andare a Monza, un rito atteso ogni anno con entusiasmo. E’ mancata anche a noi. E’ mancato il poter guardare i piloti negli occhi quando rispondono a una domanda, sono mancati i rapporti umani con chi abita il paddock. Le severissime misure anti-Covid messe in atto dalla F1 e dalla FIA hanno creato la cosiddetta “bolla”, che ha protetto tutti per 17 GP. Pensate, sono stati circa 79mila i tamponi fatti, pochissimi in percentuale i casi di positivitĆ , ma il virus ĆØ riuscito a insinuarsi in quelle maglie strette, colpendo anche Sergio Perez, Lance e Lawrence Stroll, Lewis Hamilton, Mario Isola, solo per citare i piĆ¹ noti. Un campionato salvato ma con ritmi frenetici, specie per i protagonisti nascosti, i meccanici, il personale dei team. A tutti loro va il nostro grazie. Sono stati lontani dalle famiglie per mesi, con l’aggravante della preoccupazione per il virus. Ve lo ricordate quando ci ĆØ stato detto che il Mondiale sarebbe iniziato? Sembrava strano, vero? E’ stato come un primo passo verso la “normalitĆ ”. Ci abbiamo creduto solo quando li abbiamo visti scendere in pista. Le tribune vuote, quelle prime strane premiazioni, i piloti che all’inizio sembravano piĆ¹ straniti di noi per il silenzio e il vuoto, tutto sembrava irreale…
Ma abbiamo assistito a spettacolo vero, a una stagione che ha visto crollare record su record, con il settimo Titolo consecutivo per Lewis Hamilton e la Mercedes, la conferma della Red Bull e Max Verstappen, ma anche l’arrivo nella parte alta della classifica di McLaren, Racing Point, Renault. Purtroppo ĆØ mancata la Scuderia, ma i tifosi non hanno mai smesso di credere in una ripresa, in Charles Leclerc e in Sebastian Vettel, che ha chiuso la sua avventura in Ferrari e che il prossimo anno troveremo in Aston Martin, mentre sulla Rossa arriverĆ Carlos Sainz. Non sono mancati lo scandalo Mercedes-rosa ma anche le critiche accese contro la stessa Scuderia, per non essere mai riuscita a migliorare una SF1000 partita col piede sbagliato.
E poi tanti fotogrammi in questo anno, quello del #WeRaceAsOne e dei piloti, guidati da Hamilton, inginocchiati sulla griglia contro il razzismo a sostegno del movimento #BlackLivesMatter. E quello dell’uscita della famiglia Williams dal team, un pezzo di storia della F1 che se ne va, anche se il nome del team resta. Quello di Mick che consegna il casco di papĆ Michael a Lewis. Quello di Sebastian che stringe forte la mano del neo-campione e gli dĆ quella carezza sul casco. Quello delle emozioni di Gasly e Perez dopo le vittorie. Quello di Verstappen e Russell seduti per terra dopo la delusione.
E’ stato, soprattutto, l’anno del miracolo, con Romain Grosjean praticamente illeso nel terribile incidente in Bahrain – e nessuno, neppure lui, sa ancora come sia riuscito a non perdere i sensi e a trovare la forza di uscire dalla Haas spezzata in due e infilata nel guard-rail esplosa in una palla di fuoco. Senza nulla togliere a Hamilton e agli altri piloti, per noi il Campione 2020 ĆØ lui, con gli occhi che sorridono e le dita alzate in segno di vittoria. Per questo la foto d’apertura di questo Speciale ĆØ dedicata a lui. In un anno da dimenticare, un cameo da custodire tra le cose piĆ¹ preziose ĆØ l’immagine degli uomini della Medical Car che lo soccorrono e il loro abbraccio pochi giorni dopo nel paddock. Un campionato che, al di lĆ della tecnologia, delle prestazioni, dei risultati, dei record, ha riportato al centro di tutto l’essere umano. Mai abbiamo sentito cosƬ vicino il mondo della Formula 1 alle nostre vite: tutti vulnerabili, tutti sotto la cappa della pandemia, tutti dietro le mascherine, tutti inizialmente freddi e distanziati e poi a cercare contatti, una mano, un abbraccio sul podio.
In attesa di vedere cosa accadrĆ nel 2021, se finalmente le porte dei circuiti torneranno ad aprirsi al pubblico e il calendario sarĆ effettivamente di 23 GP – segno che saremo usciti dall’emergenza-Covid – vi portiamo a fare una corsa in questa stagione impossibile da dimenticare. Buona lettura e, soprattutto, buon anno a tutti. E, se dovessimo passare qualche momento non facile e ci venisse la voglia di mollare, guardiamo Romain e andiamo avanti!
Barbara Premoli
Iām not crying, you are 🥺
Amazing scenes as @RGrosjean meets those who got him to safety 🙏#HaasF1 pic.twitter.com/XehGe3HGsT
ā Haas F1 Team (@HaasF1Team) December 3, 2020
Ok del Governo: la F1 2020 inizia in Austria il 5 e 12 luglio
AUSTRIA
Austria: Bottas in pole davanti a Hamilton e Verstappen. Ferrari 7Ā° e 11Ā°
STIRIA
Stiria: qualifiche bagnate e vero show, con Hamilton in pole
Stiria: Hamilton, Bottas, Verstappen. Ferrari fuori al primo giro
UNGHERIA
90Ā° pole e 7Ā° in Ungheria per Hamilton. Poi Bottas, le Racing Point e le Ferrari
Ungheria: Hamilton record davanti a Verstappen e Bottas. Tutti doppiati fino al 5Ā°. Vettel 6Ā°
GRAN BRETAGNA
Gran Bretagna: settima pole di Hamilton, davanti a Bottas, Verstappen e Leclerc
Gran Bretagna: settimo sigillo di Hamilton. Su tre ruote! Sul podio Verstappen e Leclerc
SILVERSTONE #F170
#F170: Bottas brucia Hamilton. Terzo l’incredibile Hulk. Ferrari e Alfa imbarazzanti
Verstappen davanti alle Mercedes nel GP dei 70 anni della F1. Quarto Leclerc
SPAGNA
Spagna sul filo dei millesimi. Pole di Hamilton. Poi Bottas e Verstappen. Ferrari 9Ā° e 11Ā°
Spagna: Hamilton, Verstappen, Bottas. Ma il podio lo merita anche Vettel
BELGIO
Belgio: Hamilton dĆ mezzo secondo a Bottas. Ferrari umiliate. Ma i piloti ridono
Belgio: Hamilton a quota 89, poi Bottas, Verstappen e Ricciardo. Ferrari fuori dai punti
ITALIA
Dominio Mercedes in qualifica a Monza. Senza party mode. Ferrari a fondo
Incredibile Italia con Gasly, Sainz e Stroll. Hamilton 7Ā°. E doppio KO Ferrari
MUGELLO
Hamilton-Bottas anche al Mugello, terzo Verstappen. Leclerc 5Ā°
Hamilton fa 90 in un pazzo GP di Toscana. A podio Bottas e Albon. Ferrari 8Ā° e 10Ā°. Su 12
RUSSIA
Russia: Hamilton, Verstappen e Bottas. Indagine permettendo. Ferrari 11Ā° e 15Ā°
In Russia Bottas vince davanti a Verstappen e al due volte penalizzato Hamilton
GERMANIA
All’Eifel pole di un Bottas scatenato. Poi Hamilton, Verstappen e Leclerc
Eifel: Hamilton eguaglia il record di Schumacher. Sul podio Verstappen e Ricciardo
PORTOGALLO
Hamilton primo poleman a Portimao. Poi Bottas, Verstappen e Leclerc
Portogallo: Hamilton nella storia, con Bottas e Verstappen sul podio ma a distanza
EMILIA ROMAGNA
Bottas, Hamilton e Verstappen: i soliti tre nelle qualifiche di Imola
Hamilton conquista Imola. La Mercedes il 7Ā° Costruttori consecutivo
TURCHIA
Turchia: pole di Stroll davanti a Verstappen e Perez. Ferrari annegate
Turchia delle meraviglie, con Hamilton, Perez e Vettel a podio. E il settimo Titolo
BAHRAIN
In Bahrain pole 98 per Hamilton, poi Bottas e Verstappen. Ferrari out in Q2
Bahrain: Hamilton e le Red Bull. Ma il vero vincitore ĆØ Grosjean
SAKHIR
Sakhir: Perez! Con Ocon e Stroll a podio. Peccato per Russell
ABU DHABI
Abu Dhabi: pole di Verstappen, che interrompe il monopolio Mercedes
Abu Dhabi: Verstappen e le Mercedes nel finale 2020. Vettel saluta cantando
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[tab title=”I record del 2020″]
Un Campionato che entra nella storia
Il 2020 che stagione ĆØ stata dal punto di vista dei numeri? Nonostante le complicanze sorte causa pandemia, anche questo campionato ci regala record cui a marzo difficilmente avremmo pensato di assistere.
Partiamo dalla fine. La vittoria di Sergio Perez al GP di Sakhir ĆØ particolare perchĆ© batte il record di Mark Webber per l’attesa della prima gioia mondiale. Webber ottenne la sua prima vittoria alla 130Ā° gara, Checo alla sua 190Ā°. Eā il 110Ā° pilota di F1 in assoluto a ottenere una vittoria in un GP e il secondo messicano dopo Pedro Rodriguez. Perez e Pierre Gasly sono i due piloti che nel 2020 hanno ottenuto le loro prime vittorie in un gran premio. Eā la prima volta dal 2012 che si hanno due nuovi vincitori in una stagione, allora furono Nico Rosberg e Pastor Maldonado. L’ultimo francese a vincere in F1 prima di Gasly fu Olivier Panis, a Montecarlo, nel 1996.
E poi c’ĆØ il ritorno dei grandi cognomi, infatti Pietro Fittipaldi ĆØ il quarto della dinastia brasiliana a schierarsi in griglia. Valtteri Bottas al GP di Sakhir ottiene la pole (sua 16Ā°) piĆ¹ veloce di sempre. Con 53.377 secondi batte il record precedente di Lauda al GP di Digione 1974 con 58.790 secondi. Il pilota che nel 2020 ha fatto piĆ¹ giri in testa di tutti, oltre a Hamilton (613) e Bottas (188), ĆØ stato George Russell, 59 giri.
Lewis Hamilton raggiunge Michael Schumacher nel conto dei Titoli mondiali a quota 7. Ha battuto il record di Michael di vittorie, arrivando a 95. Ha il record di pole position con 98 partenze al palo e detiene il record per le gare con lo stesso motore, 266. Causa Covid, ha interrotto la sua striscia record di partenze consecutive da Australia 2007, 265, e la striscia di GP a punti, 48. In Ungheria, ha vinto per l’ottava volta: un record per un singolo GP, come Schumacher per il GP di Francia. I suoi podii sono 165 cosƬ suddivisi: 95 vittorie, 40 volte secondo, 30 volte terzo. Dopo questo 2020 puĆ² dire anche di aver vinto un GP su 3 ruote, a Silverstone.
Kimi Raikkonen ha il record di GP a cui si ĆØ iscritto, 331, mentre sono 329 le sue partenze. Non invecchia mai. Nico Hulkenberg, con le presenze per sostituire Perez e Stroll, ha incrementato la sua triste striscia di GP senza podio, 179. In questo 2020 sono arrivati anche i primi podii per Lando Norris e Alex Albon. La Ferrari al Mugello ha corso il suo 1000esimo gran premio, mentre abbiamo rivisto il primo pilota canadese in pole dai tempi di Jacques Villeneuve, Lance Stroll in Turchia. Nel 2020 record anche per lāItalia, unico Paese che ĆØ riuscito a organizzare tre gran premi in tre diverse piste, Monza, Mugello e Imola. L’ultima volta successe negli Stati Uniti nel 1982 con Long Beach, Detroit e Las Vegas.
Riccardo Turcato
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[tab title=”Numeri & classifiche”]
Le statistiche del 2020
Il Campionato Piloti
Il Campionato Costruttori
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[tab title=”Team per team”]
I protagonisti del 2020
Eccoci qua a tirare le somme di una stagione compressa, intensa e inaspettata. Pochi avrebbero scommesso che, con il Covid-19 diventato pandemia mondiale (e ancora purtroppo lo ĆØ), avremmo visto giri di ruota in pista. Ci eravamo giĆ preparati a una lunga stagione virtuale, ma invece la F1 ha guidato la fronda del motorsport per tornare in pista con misure anti-Covid che hanno funzionato. Eā bene sottolinearlo. Eā vero, abbiamo perso in pluralismo, con pochissimi giornalisti ammessi ai weekend di gara, pochi fotografi, gli spettatori solo al Mugello, a Sochi e Portimao, ma abbiamo avuto una stagione. Perez, Stroll e Hamilton sono stati i soli piloti colpiti dal virus, e pochi altri addetti al settore. Per uno sport globale, che fa del viaggiare il suo mantra, ĆØ stato un successo. Doppie gare, location storiche che sono tornate, nuove piste. Il calendario ĆØ il vero vincitore di questo 2020. Doppia gara in Austria a Zeltweg, Ungheria, doppia gara a Silverstone, Spagna, Belgio, Monza, new entry Mugello, Russia, ritorno al Nurburgring, New entry Portimao, il ritorno di Imola, di Istanbul, doppia gara in Bahrain e per finire Abu Dhabi. Dal 5 luglio al 13 dicembre.
Cominciamo col farci i complimenti noi stessi italiani. PerchĆ© siamo spesso bravi a fare risaltare solo gli aspetti negativi della nostra Italia, ma quest’anno con tre gare tre, abbiamo salvato parte del calendario. Monza, Mugello, Imola, tre gare, tre location storiche per il motorsport italiano e mondiale. Tre gare, in tre piste diverse, come nessuno. Nemmeno la tanto esaltata culla del motorsport, l’Inghilterra, si ĆØ potuta permettere tanto. Quindi, scusateci se pecchiamo di nazionalismo, ma complimenti Italia. Poi dobbiamo sottolineare come sia stato stupendo vedere le F1 impegnate nei continui saliscendi di Portimao. Pista eccezionale che dovrebbe essere sempre in calendario, altro che Vietnam, ma sappiamo tutti come funziona. La pista esterna del Bahrain, il Sakhir GP, ĆØ stata la sorpresa in positivo. Aveva fatto storcere il naso a molti quando fu annunciato il layout della seconda gara nel regno di Al-Khalifa, ma alla fine le poche curve e la forma a triangolo che raccordano il rettilineo principale ci hanno regalato una delle gare piĆ¹ entusiasmanti e ricche di sorprese dell’anno.
In pista abbiamo assistito al dominio Mercedes, Hamilton, Bottas. Hamilton, voto 10 con lode e bacio accademico, ha raggiunto Schumacher nel numero di Mondiali e lo ha superato nel numero di vittorie. Si ĆØ avvicinato a quota 100 pole position. Ha vinto una gara su tre ruote. Ha vinto un gran premio difficile da interpretare come quello di Turchia. Ha vinto un gran premio, giĆ con il Covid in corpo praticamente. Ha veramente sbagliato poco o nulla. Monza e la prima gara in Austria. Bottas ha cercato di resistergli, forse anche illuso dalla vittoria nella prima gara, ma in realtĆ ĆØ inciampato nella sua stagione piĆ¹ difficile. Molte volte irriconoscibile. La gara di Russell, come sostituto di Lewis al Sakhir GP, ha complicato ancora di piĆ¹ la sua posizione. Ha un lungo inverno davanti Valtteri e poche prove prima della stagione 2021. Deve rimettere assieme i pezzi e ricominciare, ancora una volta da capo. Non sarĆ facile. 2021, ultima chiamata per lui, difficilmente lo rivedremo ancora in Mercedes nel 2022 e quindi deve guidare per trovare un sedile per restare in F1. Mercedes invece ha dimostrato di essere un team cannibale che non si accontenta mai con una continua evoluzione della monoposto e con una tenuta mentale di tutti i suoi protagonisti che difficilmente si ĆØ vista in precedenza non solo in F1, ma in qualsiasi altro sport. Vincere sempre e trovare continue motivazioni non ĆØ facile come certi media vogliono farvi credere.
Red Bull, Verstappen, Albon. Secondo il team nel campionato Costruttori, e terzo Max in quello Piloti. Il team taurino ha brillato solo in parte. Nessuno dice sia facile contro questa Mercedes, ma sono sempre 254 punti in meno della Mercedes. Ci si aspettava di piĆ¹. Verstappen si ĆØ un poco perso a fine estate, ma nel complesso ĆØ stato autore di una buonissima stagione. Inoltre ĆØ maturato molto. Non fa piĆ¹ cavolate. Eā un bel segnale per quando avrĆ , se lāavrĆ , a disposizione una vettura per lottare costantemente per il primo posto. Albon ha deluso molto. E infatti ha perso il posto. Le doti ci sono, ci ha regalato spesso ottimi sorpassi, ma ha fatto fatica a mettere assieme lāannata. Ha faticato nellāessere costante nei risultati. Nessuno gli chiedeva di essere Max, ma nemmeno di perdersi come stesse guidando una Williams. I veri problemi per la Red Bull ci saranno nel 2022 quando, con i nuovi regolamenti da affrontare, dovrĆ trovare uno nuovo motorista, e un nuovo sponsor. Honda lascia e Aston Martin che si fa il team in proprio non sarĆ piĆ¹ sulle carrozzerie del team.
McLaren, Sainz, Norris. Per il team di Bruce, finalmente una stagione degna di nota. Chiudere al terzo posto nel Costruttori ĆØ una boccata d’ossigeno per la gloria e per le casse dell’organizzazione che sta soffrendo e non poco con il reparto automotive in crisi. Il nome McLaren torna dove dovrebbe sempre essere, nelle zone nobili della classifica. Eā vero, in una stagione che ha visto AlphaTauri e Racing Point vincere un GP, la visibilitĆ , che tale conseguimento avrebbe portato al team dal punto di vista degli sponsor, sarebbe stata una grande cosa, ma la costanza e l’impegno del duo Carlos-Lando, ha funzionato molto bene. Considerando il motore Renault che li spingeva, che non era di certo un Mercedes o un Honda. Carlos 105 punti e Norris 97 sono stati molto simili nei risultati ma ci si sarebbe aspettato qualcosa in piĆ¹ proprio dal giovane talento inglese che nel 2021 con l’arrivo di Ricciardo, uno velocissimo giĆ dalle qualifiche, dovrĆ per forza alzare l’asticella dei risultati. Anche perchĆ© ci sarĆ un motore Mercedes, assieme, si spera per loro, a piĆ¹ sponsor e soldi.
Racing Point, Perez, Stroll. Prima nota positiva. La vittoria di Perez al Sakhir GP. Il team di Stroll raccoglie una grande affermazione, come grande lo ĆØ stata per Perez che da troppo tempo avrebbe meritato il primo gradino del podio. Stroll ĆØ stato poleman in Turchia. Si ĆØ discusso molto sul fatto che fosse la monoposto Mercedes dello scorso anno, e non essere arrivata nel podio dei Costruttori, vittoria o no, sicuramente ha deluso le aspettative, vista la mancanza di un competitor come Ferrari che di solito era da quelle parti della classifica. Hanno pagato noie meccaniche che McLaren non ha avuto e, se Renault fosse partita meglio, rischiavano anche il quarto posto in classifica. Giusto sottolineare anche le buone gare di Hulkenberg quando ĆØ stato chiamato in causa per sostituire Perez prima e Stroll poi, che si erano presi il Covid. PerĆ² la stagione ĆØ stata indubbiamente positiva. Nel 2021 si chiameranno Aston Martin e arriverĆ Vettel, ma questo ĆØ un altro discorso.
Renault, Ricciardo, Ocon. Tanto deludente ĆØ stato lāinizio di stagione, quanto esaltante ĆØ stato il finale. Dopo il parapiglia a colpi di carte bollate con Racing Point a inizio anno, la stagione del team francese, con l’arrivo a bordo di Luca de Meo, ha svoltato. E in una F1 chiusa ai test e agli sviluppi ĆØ stato un cambio di passo incredibile. Ocon, distantissimo da Ricciardo ha salvato la stagione col podio in Bahrain, Daniel invece, da par suo, si ĆØ piazzato quinto in campionato e abbiamo ritrovato quel Ricciardo sorridente, ficcante e veloce che tutti ricordavamo. Ora se ne va in McLaren lasciando il posto ad Alonso. Renault chiude il suo capitolo in F1 con 181 punti e un quinto posto nel Costruttori che lascia ben sperare per il 2021 e l’avventura sotto il nuovo nome, Alpine.
Ferrari, Vettel, Leclerc. 442 sono i punti nel mondiale Costruttori che dividono la Rossa di Maranello dalla Mercedes. 573 contro 131. I numeri parlano da soli e nel caso della Ferrari urlano. Una stagione stressante per tutti. Tecnici, piloti e tifosi. Una monoposto che ĆØ funzionata solo a sprazzi e che solo Charles ĆØ riuscito in parte a capire in qualche gara. Leclerc 98 punti, Vettel 33. Numeri crudi che non possono diventare uno standard in futuro. I piloti perĆ² sono l’ultimo dei problemi. Leclerc e Vettel non sono la causa. Hanno portato la croce, non l’hanno assemblata. Una Ferrari irriconoscibile. Che nel 2020 perde il presidente, che non ha una guida tecnica di riferimento, che vede in Binotto un uomo dai mille compiti e nessuno ben preciso. Eā inutile dilungarsi tanto, non ha funzionato nulla. Motore, telaio, scelte strategiche. Meglio dimenticare in tutti i modi questa annata e guardare oltre.
AlphaTauri, Kvyat, Gasly. Per un team italiano che piange, ce n’ĆØ uno che ride. Per la scuderia con base a Faenza, ex-Minardi, rinominata da Toro Rosso col marchio di moda della casa madre Red Bull, questo 2020 rimarrĆ nella storia come il 2008. In comune Monza e il primo gradino del podio. Allora fu Vettel, quest’anno ĆØ stato Pierre Gasly. Un motore Honda che ha funzionato alla grande. Un Pierre rinato dopo la precedente stagione tormentata e tormentosa passata vicino a Verstappen. Nessuno si aspettava tanto, ma a Faenza sono seri. Lavorano benissimo. Sanno sfruttare le occasioni, lo avevamo giĆ visto in passato. Sono piccoli ma ben organizzati. 107 punti conquistati, dietro di loro l’Alfa Romeo ne ha 8!
A proposito di Alfa Romeo Racing, Raikkonen, Giovinazzi. 8 miseri punti. Anche qui. Come nel caso Ferrari, i due piloti non c’entrano nulla. Hanno fatto con quello che avevano. Anzi, degno di nota ĆØ il nostro Giovinazzi che via via in stagione ha migliorato sempre piĆ¹, ma lui e Raikkonen si sono spartiti la torta. 4 punti a testa. Eā difficile, quando hai un motore che non funziona, sviluppare la vettura nel modo giusto.
Prova ne ĆØ Haas, Grosjean, Magnussen, anch’essa motorizzata Ferrari, che di punti nel Mondiale ne ha raccolti 3. SƬ, avete letto bene, 3. Un incubo. Il miracolo dellāincidente del Bahrain con la vettura di Grosjean che esplode e lui si salva, resta l’unica nota positiva della stagione. Romain 2 punti e Kevin Magnussen 1, salutano la Formula 1 nel peggior modo possibile.
Williams, Russell, Latifi. Zero punti. Ma ĆØ un successo. No, non siamo impazziti. Il successo sta nel fatto che la Williams ha trovato capitali e nuovi investitori che manderanno avanti la scuderia anche senza nessuno della storica famiglia. Claire a Monza ha passato la mano. Nel 2021 arriverĆ a gestire il team Jost Capito che si troverĆ nella posizione di avere una vettura con motore Mercedes, unica a non sfruttarne il potenziale, tranne che per qualche fiammata in qualifica del talentuoso George. Latifi, imbarazzante nel confronto con il compagno Russell, va perĆ² tenuto in considerazione perchĆ© se la Williams ha fatto questo 2020 e farĆ il 2021 lo dobbiamo a lui e ai capitali che ha portato. Non facciamo le vergini. Situazioni cosƬ le abbiamo sempre viste e le vedremo. Russell stesso resta in panchina in Williams dalla Mercedes portando in cambio i motori tedeschi. Insomma, il solo fatto di essere sopravvissuti, ĆØ come aver vinto il Mondiale. Certo, Russell poteva portare la monoposto a punti, clamoroso il suo errore a Imola, ma si spera ci sarĆ occasione nel 2021.
Un 2020 ricco di avvenimenti in pista e fuori. Vittorie clamorose, la partenza di Kimi in Portogallo, gravi incidenti per fortuna finiti bene, record abbattuti. Cose che non vorremmo rivedere nel 2021: i podii robot telecomandati che portano le coppe ai piloti e quelle tribune vuote. Quando inizieremo a rivedere bandiere e cappellini fare capolino ai bordi della pista, vorrĆ dire che saremo usciti, o staremo uscendo sempre piĆ¹, da questa maledetta pandemia.
Riccardo Turcato
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[tab title=”Minardi: il punto sulla stagione”]
Minardi: sfida Red Bull-Mercedes anticipo del 2021
La Red Bull ha concluso la stagione con la perentoria vittoria di Max Verstappen ad Abu Dhabi, davanti alle Mercedes di Bottas e Hamilton, lanciando la sfida ai Campioni del Mondo giĆ in ottica 2021. Proprio in vista della prossima stagione la squadra di Horner ha messo a segno lāultimo colpo di mercato, aggiudicandosi i servigi di Sergio Perez che proprio una settimana prima si era imposto nel GP di Sakhir, firmando la prima vittoria in carriera. La Red Bull ha messo insieme due operazioni molto intelligenti, assicurandosi un pilota talentuoso come Sergio Perez e mantenendo allāinterno dellāorganico Alex Albon nella veste di terzo pilota Red Bull e AlphaTauri.
Il 2021 sarĆ una stagione anomala, di transizione verso il cambio drastico di regolamento e sarĆ importante vedere chi riuscirĆ a sfruttare al meglio i pochi gettoni a disposizione per sviluppare la vettura. Hanno concluso in crescita la stagione e solo loro possono provare a infastidire la corrazzata tedesca di Toto Wolff, anche se sarĆ difficile arrivare a batterli avendo cosƬ poco tempo a disposizione. Per la Red Bull si ĆØ trattato di unāimportante inversione di tendenza, interrompendo la tradizione che fino a oggi aveva visto scegliere piloti provenienti dal proprio vivaio e dal team satellite. Intervistato da Servus TV, Marko ha difeso a spada tratta il lavoro della Red Bull Junior Academy, sottolineando come lāarrivo del messicano a Milton Keynes non sia una bocciatura al programma giovani della scuderia austriaca, avendo diversi piloti su cui puntare in vista del 2022. Tra le novitĆ della prossima stagione, ci sarĆ il debutto del giapponese Yuki Tsunoda che affiancherĆ Pierre Gasly (vincitore a Monza) nel box Alpha Tauri. Un giovane promettente che arriva da una positiva stagione in F2 e nei test ĆØ andato molto bene.
La stagione 2021 partirĆ quindi con diverse novitĆ . Salutata la Ferrari, Sebastian Vettel si appresta a vestire i colori della neonata Aston Martin (ex-Racing Point) affiancando Lance Stroll al posto di Perez. Al fianco di Leclerc a Maranello ĆØ giĆ arrivato lo spagnolo Carlos Sainz il cui posto in McLaren ĆØ preso da Daniel Ricciardo, che farĆ coppia con Lando Norris. Sul sedile lasciato libero dallāaustraliano nella ribattezzata Alpine (ex-Renault) si siederĆ niente meno che il due volte campione del mondo Fernando Alonso. Line-up completamente rinnovata in casa Haas: salutati Romain Grosjean e Kevin Magnussen, il team americano schiera due debuttanti, Mick Schumacher e Nikita Mazepin. Intanto Lewis Hamilton deve ancora firmare il rinnovo con la Mercedes…
Gian Carlo Minardi
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[tab title=”Brembo”]
Brembo sempre piĆ¹ leader nel motorsport
Brembo, leader mondiale in progettazione, sviluppo e produzione di impianti frenanti, conferma la propria supremazia tecnologica nel motorsport grazie ai grandi successi conquistati nelle principali competizioni del 2020. Con 42 Titoli mondiali vinti – tra Titoli Piloti, Costruttori e Team – il Gruppo Brembo raggiunge il traguardo di 500 successi ottenuti nelle diverse competizioni a due e a quattro ruote in oltre 45 anni di presenza globale nel motorsport. Titoli che comprendono anche gli importanti traguardi ottenuti con Marchesini, leader nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di cerchi in lega leggera per moto da corsa e stradali e con AP Racing, leader nel mercato della fornitura di freni e frizioni per auto e moto da competizione con sede a Coventry. Entrambi i marchi fanno parte del Gruppo Brembo dal 2000.
In Formula 1 tutti i 17 GP disputati nella stagione 2020 sono stati vinti da monoposto fornite di componenti Brembo. Lāazienda bergamasca puĆ² vantare vittorie in 442 GP su 785 disputati dal 1975 – anno di esordio nel campionato – a oggi, per un totale di 26 campionati Piloti e 30 Costruttori vinti con i principali team. In questa stagione per le prime otto gare europee che si sono svolte su sei circuiti, Brembo ha fornito assistenza ai team attraverso il proprio Remote Garage, una soluzione giĆ introdotta nelle scorse stagioni ma potenziata questāanno a seguito delle disposizioni che sono state diffuse per il personale del paddock, con lāobiettivo di fornire comunque un servizio completo ed esaustivo alle squadre. Gli ingegneri Brembo che solitamente si recano in pista per monitorare le prestazioni degli impianti frenanti, hanno operato da remoto presso la sede dellāazienda bergamasca, con la possibilitĆ di scambio dati con i team, analisi delle telemetrie delle vetture e raccogliendo i feedback inerenti le performance dei prodotti Brembo in videoconferenza con gli ingegneri delle squadre.
Continua il dominio assoluto anche in MotoGP, a cui si aggiungono nuovi successi in Moto2 e in Moto3 (anche con Marchesini). Superate le 500 vittorie in classe regina (classe 500 e MotoGP): per la quinta stagione consecutiva Brembo ha fornito tutti i team. In particolare, i 27 piloti che questāanno hanno corso almeno una gara in MotoGP, si sono affidati agli elevati livelli di performance e sicurezza garantiti dai componenti Brembo: pinze freno, dischi e pastiglie in carbonio, pompe freno e pompe frizione. Partendo dal 1978 e arrivando fino al 2001, si contano i primi 185 GP vinti da moto dotate di freni Brembo nella classe 500. La serie vincente inizia perĆ² nel 1995: da quellāanno infatti tutti i GP sono stati vinti da moto equipaggiate con freni dellāazienda bergamasca. Infine, dal 2002 – anno di introduzione della MotoGP – tutti i 329 GP disputati sono stati vinti da moto con impianti Brembo per un totale che supera le 500 vittorie in oltre 40 anni di presenza nella classe regina. Brembo puĆ² vantare il successo in 32 campionati del mondo Piloti e 33 Costruttori vinti con i principali team di MotoGP. Ennesimo dominio incontrastato per Brembo anche nel campionato World Superbike, in cui ĆØ presente dal 1988 con ben 29 successi nel campionato Piloti e 33 nel Costruttori ottenuti in oltre trentāanni di presenza con i principali team.
Il 2020 si conferma un anno vincente anche nel motorsport elettrico. Seconda stagione consecutiva per Brembo come fornitore esclusivo del campionato FIA Formula E: tutte le 24 monoposto full electric della nuova generazione – Gen2 – sono state equipaggiate con freni Brembo tramite il costruttore Spark Racing Technology. Dopo lāesordio del 2019 nel campionato FIM MotoE World Cup, Brembo ha nuovamente equipaggiato con lāintero impianto frenante le 18 Ego Corsa di Energica Motor Company, nonchĆ© con i cerchi forgiati Marchesini, presenti anche in 7 team su 11 in MotoGP e in oltre il 50% dei piloti di Moto2, Moto3 e WSBK.
Oltre ai giĆ citati campionati di Formula 1, Formula E, MotoGP, Moto2, Moto3, MotoE e WSBK, ĆØ doveroso ricordare anche i campionati GT, NASCAR, WRC, WTCR, IndyCar, Enduro, MX2, EWC, IMSA, DTM, Formula 2, Formula 3 e tanti altri ancora, per un totale di oltre 500 Titoli mondiali vinti dal 1975 a oggi nelle diverse categorie. Anche per la stagione 2020, Brembo ha lavorato in stretta collaborazione con le principali Case automobilistiche e motociclistiche mondiali, investendo il massimo impegno nella ricerca e sviluppo di processi e prodotti innovativi sempre piĆ¹ performanti e tecnologicamente avanzati e che offrono altissime prestazioni, garantendo massima affidabilitĆ e sicurezza.
Brembo per il Mondiale di F1 2020: massima personalizzazione per ogni team
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[tab title=”Petronas”]
Petronas e Team Mercedes-AMG F1: i segreti del successo
PETRONAS segna in questa stagione un’incredibile pietra miliare nella sua partnership con il team Mercedes-AMG PETRONAS F1: il settimo doppio titolo ā Piloti e Costruttori ā consecutivo, nel Campionato del Mondo FIA Formula 1. Dal 2010, PETRONAS ĆØ il Title e Technical partner del team Mercedes, i suoi fluidi e la sua tecnologia sono stati i protagonisti di alcuni dei risultati piĆ¹ importanti e hanno dato vita a ricordi che rimarranno nella memoria collettiva. In questa stagione, Mercedes ha fatto la storia assicurandosi il settimo titolo consecutivo nel Campionato del Mondo Costruttori, un risultato mai raggiunto prima. Il successo ha una valenza ancora maggiore, se considerato alla luce delle sfide inaspettate di quest’anno.
“A livello globale abbiamo affrontato un anno senza precedenti e sono incredibilmente orgoglioso di vedere come tutti in PETRONAS si siano uniti di fronte alle avversitĆ e abbiano continuato a spingere per il progresso“, ha affermato Tengku Muhammad Taufik, presidente e CEO di PETRONAS. “I successi che abbiamo ottenuto nel corso degli anni come parte del Team Mercedes-AMG PETRONAS di Formula 1 sottolineano lāattiva collaborazione che caratterizza la nostra partnership, dimostrano lāinarrestabile determinazione e il talento delle nostre persone e testimoniano il valore delle nostre Fluid Technology Solutions. Con la nostra forza, derivata dalla coesione del collettivo e dallo scopo condiviso, in qualitĆ di partner capace di fornire soluzioni allāavanguardia, sempre piĆ¹ sostenibili, nellāambito dei carburanti e dei fluidi lubrificanti e funzionali, non vediamo l’ora di segnare risultati ancora piĆ¹ importanti con il team Mercedes“.
PETRONAS personalizza le Fluid Technology Solutions per soddisfare le specifiche esigenze del propulsore e della trasmissione Mercedes-AMG. Il carburante PETRONAS Primax, l’olio motore PETRONAS Syntium e i fluidi funzionali PETRONAS Tutela, che hanno portato Mercedes alla vittoria, sono infatti messi a punto appositamente e controllati continuamente durante le gare da ingegneri dedicati, dotati di un laboratorio che segue il Circo della Formula 1 in ogni dove.
“Quando siamo tornati in F1 nel 2010, speravamo che un giorno saremmo stati in grado di lottare per le vittorie e forse anche per un campionato, ma nessuno avrebbe mai pensato che avremmo scritto la storia mettendo a segno sette doppi campionati consecutivi“, ha dichiarato Toto Wolff, Team Principal e CEO di Mercedes-AMG PETRONAS Formula One Team. āPETRONAS ĆØ stata con noi dal primo giorno e il legame tra Kuala Lumpur, Brixworth e Brackley ĆØ diventato piĆ¹ forte nel corso degli anni e continua a rafforzarsi. PETRONAS ha svolto un ruolo insostituibile nellāazione che abbiamo portato avanti insieme per raggiungere il successo. Non possiamo ringraziarli abbastanza per il loro continuo supporto e lāeccezionale rapporto instaurato. Abbiamo formato una partnership davvero iconica in questo sport e guardiamo avanti, insieme, verso un futuro ancora piĆ¹ luminoso“.
PETRONAS Fluid Technology Solutions ha portato Lewis Hamilton a un record mondiale, il settimo titolo del Campionato Piloti, non solo eguagliando il grande Michael Schumacher, ma diventando anche il detentore del primato per il maggior numero di vittorie in Formula 1. “Voglio dire un enorme grazie a tutti in PETRONAS“, ha detto Lewis Hamilton. āQuest’annata ha messo ognuno di noi di fronte ad alcune grandi sfide che abbiamo superato insieme ā socialmente distanti, ma lavorando piĆ¹ che mai di concerto, come una vera e propria orchestra. PETRONAS ĆØ una parte importante di questa squadra e senza suo apporto non saremmo dove siamo oggi. Sfortunatamente, le circostanze non ci consentono di festeggiare insieme alle Petronas Towers di Kuala Lumpur, ma desidero idealmente mandare a tutti in PETRONAS la mia energia positiva ā vi sono veramente grato per il vostro sostegno e per aver continuato ad alzare il livello insieme a noi. Grazie per essere stati con noi in questo incredibile viaggio: insieme, quest’anno abbiamo fatto la storia“.
Solo nel 2020, PETRONAS e Mercedes hanno ottenuto 13 vittorie, 15 pole position, 25 podi, 28 prime file e 860 giri in testa in 17 GP. Dall’introduzione del propulsore ibrido nel 2014, la partnership ha collezionato un totale di 102 vittorie in 138 Gran Premi, 109 pole position e ha portato a casa 204 trofei. “Il 2020 ĆØ stato impegnativo per tutti, ma sono molto orgoglioso di far parte di una squadra che ha ottenuto cosƬ tanto quest’anno“, ha detto Valtteri Bottas. “PETRONAS gioca un ruolo fondamentale nel nostro team, non solo perchĆ© fornisce la linfa vitale ai nostri motori, ma anche perchĆ© condivide la stessa determinazione e la ricerca incessante della perfezione che ha portato questa squadra al primo posto della F1. Lo storico successo di quest’anno non sarebbe stato possibile senza PETRONAS – grazie a tutti per il vostro continuo supporto“.
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Pirelli: i record proseguono anche nel 2020
Per la stagione 2020 di Formula 1, Pirelli ha presentato una nuova gamma di pneumatici che comprende cinque mescole slick e tre colori, uguali per tutte le gare; il bianco per la mescola hard, il giallo per la medium e il rosso per la soft. A ogni mescola quest’anno ĆØ stato assegnato un codice numerico anzichĆ© un colore. La nuova gamma ĆØ stata infatti numerata da C1 a C5, dove C1 ĆØ la mescola piĆ¹ dura e C5 la piĆ¹ soft. Questi nuovi pneumatici sono stati progettati per aumentare la resistenza al surriscaldamento e fornire una maggiore consistenza durante ogni stint. Le novitĆ hanno riguardato anche i pneumatici da bagnato intermedio ed estremo. Gli intermediate green sono i piĆ¹ versatili tra i pneumatici da bagnato. Possono essere utilizzati su pista bagnata senza acqua stagnante, cosƬ come su asfalto quasi asciutto. Dissipano 30 litri di acqua al secondo per pneumatico a 300 km/h. La nuova mescola ĆØ stata progettata per aumentare la finestra d’utilizzo e garantire un punto di crossover sia con i pneumatici slick sia con i full wet. A proposito di full wet, i pneumatici wet blue sono la soluzione piĆ¹ efficace in caso di forte pioggia: possono dissipare 85 litri di acqua al secondo per pneumatico a 300 km/h. Il nuovo disegno, progettato per aumentare la resistenza all’aquaplaning, dĆ al pneumatico maggiore aderenza in caso di bagnato estremo. Il diametro del Cinturato full wet ĆØ 10 mm piĆ¹ largo rispetto ai P Zero slick.
Come giĆ accaduto in FP1 e FP2 il 27 novembre in Bahrain, anche il venerdƬ ad Abu Dhabi i piloti hanno potuto provare i pneumatici Pirelli nella specifica 2021, deliberata dopo i test svolti nelle FP2 a PortimĆ£o il 23 ottobre scorso e omologata dalla FIA lā1 novembre. Rispetto al Bahrain, dove i piloti hanno avuto a disposizione 2 set in mescola C3, ad Abu Dhabi ĆØ stato fornito 1 solo set per monoposto in mescola C4 da utilizzare esclusivamente in FP2 e per un minimo di 8 giri cronometrati. Lāobiettivo del test ĆØ stato quello di permettere a team e piloti di raccogliere informazioni utili in ottica 2021. La nuova specifica per il prossimo anno ĆØ stata sviluppata e realizzata per far fronte alla sempre crescente evoluzione delle monoposto attuali e ai carichi previsti per lāanno prossimo. Al fine di consentire unāottimale raccolta dati, Pirelli ha lasciato ai team la libertĆ di definire i run plan pur avendo suggerito di utilizzare pressioni ridotte, pari a 21,5 psi per lāanteriore e 19,5 psi per il posteriore (rispettivamente 1,5 psi e 0,5 psi piĆ¹ basse della specifica 2020) e di modificare il setup up delle monoposto per far lavorare al meglio la nuova struttura e compensare fenomeni quali il sottosterzo.
MARIO ISOLA RESPONSABILE F1 E CAR RACING: “A Portimao abbiamo dato diversi prototipi a diversi team, non lo stesso a tutti, in modo che tutti potessero provare quello che abbiamo deciso di omologare per il 2021, e l’abbiamo fatto anche nelle FP2 degli eventi successivi. I pneumatici 2021 avranno una diversa costruzione e sarĆ l’anteriore a cambiare di piĆ¹ rispetto al 2020, per profilo e struttura, ma le mescole (da C1 a C5) resteranno le stesse. Ovviamente ĆØ impossibile in un test ridisegnare tutta la gamma di mescole, ma abbiamo questa nuova specifica, che abbiamo fornito a tutti i team in Bahrain e ad Abu Dhabi. Stiamo discutendo di dare proprio la possibilitĆ di testare la versione finale e omologata di questa specifica. Ad Abu Dhabi nelle FP2 assieme ai team abbiamo avuto un’altra possibilitĆ di raccogliere dati utili sui pneumatici 2021, in questo caso in mescola C4. Ora analizzeremo questi dati prima di rivedere le gomme nuovamente in pista nei test pre-season“.
PIRELLI IN FORMULA UNO (dal 1950 al 2020)
- Gare: 379
- Vittorie: 220
- Pole position: 223
- Podi: 591
- Giri piĆ¹ veloci: 227
- Titoli Piloti: 14
- Titoli Costruttori: 9
With 10 poles, there could only ever be one winner of the overall #F1 #PirelliPolePositionAward for 2020. Step forward @LewisHamilton to receive the prize from @Mario_Isola ahead of the #AbuDhabiGP @MercedesAMGF1 @ymcofficial @f1 pic.twitter.com/IfQBTw3MSs
ā Pirelli Motorsport (@pirellisport) December 13, 2020
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Sabelt: le cinture di sicurezza nell’incidente di Grosjean
Nel GP del Bahrain tutto il mondo ĆØ rimasto col fiato sospeso negli istanti successivi al terribile incidente che ha visto protagonista Romain Grosjean. Lo schianto e il successivo incendio della monoposto della Haas guidata dal francese hanno riportato al centro dellāattenzione mediatica la questione della sicurezza di vetture e piloti. Dimostrando, fortunatamente, i grandi progressi compiuti in questo campo.
I dati della telemetria pubblicati dal team statunitense mostrano che Grosjean, dopo un contatto con l’Alpha Tauri del russo Daniil Kvyat, ha impattato contro il guardrail a una velocitĆ di 221 km/h circa, producendo una forza di decelerazione frontale pari a 53 g e il successivo incendio della vettura. Per avere un metro di misura, basti considerare che durante la frenata piĆ¹ impegnativa del Mondiale, quando sulla prima variante di Monza i piloti devono pa ssare da 360 a 60 km/h in meno di 100 metri, sul conducente viene esercitata una forza di circa 6 g, mentre in fase di accelerazione e durante le curve piĆ¹ impegnative la forza raggiunge rispettivamente i 2 e i 4 6 g.
Uscire illesi da uno schianto di tale violenza ha fatto pensare a un intervento divino, ma dietro a quello che molte persone hanno definito un miracolo si cela anche un incredibile, continuo, attento e minuzioso lavoro di tanti tecnici e ingegneri che hanno permesso nel tempo di compiere enormi progressi nel campo dei sistemi di sicurezza in F1. Proprio la sicurezza ĆØ il centro del lavoro di Sabelt, che dal 1972 a oggi mira costantemente a migliorare le prestazioni e la sicurezza dei propri prodotti. I successi dellāazienda torinese si devono soprattutto ai grossi investimenti nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie, riconosciuti da diverse scuderie, al punto che a oggi sette team di F1 – inclusa la Haas – su dieci scelgono delle cinture di sicurezza a 6 punti Sabelt.
Durante l’incidente di Grosjean sono stati coinvolti tutti gli aspetti āsafetyā delle cinture di sicurezza, sia quello inerente allāurto sia quello inerente le fiamme. La fibbia e i nastri hanno resistito e sono rimasti perfettamente funzionanti, con carichi di apertura ancora a norma e meccanismi di sgancio senza impuntamenti o inceppamenti.
Il fatto che il francese sia riuscito a uscire autonomamente dalla vettura ha dimostrato quanto sia importante la sicurezza in pista e come soluzioni tecniche sviluppate in laboratorio possano fare la differenza. Ne citiamo alcune specifiche delle cinture progettate da Sabelt:
ā¢ La fibbia in alluminio: ĆØ realizzata in Ergal 7075 e progettata utilizzando il calcolo FEM con una speciale forma triangolare e lingua fissa integrata nel corpo. Le fibbie delle cinture Sabelt vengono sottoposte a 5.000 cicli di apertura e chiusura, un numero addirittura superiore ai parametri richiesti dalla FIA.
ā¢ La leva di sgancio: ĆØ sporgente ed ergonomica e consente di attivare facilmente il meccanismo di apertura anche in situazioni estremamente critiche e con scarsa visibilitĆ . Ć stata progettata appositamente con una forma che āaccoglieā il pollice il quale appoggia perfettamente alla leva e crea un attrito sufficiente per permetterne lāapertura rapida.
ā¢ I regolatori: anche questi ultraresistenti e in alluminio, con una forma ergonomica. In fase di test, vengono sottoposti a 1.000 cicli di microscorrimento per verificare che il nastro rimanga ben saldo resistendo alle sollecitazioni alla quale viene sottoposto in fase di gara, e ovviamente in caso di urti.
ā¢ I nastri: sono prodotti con la nuova fibra in Vectran che garantisce un peso di 44 g/m, inferiore del 35% a pari resistenza rispetto ai nastri in poliestere. Hanno anchāessi superato indenni la prova del fuoco, lavorando correttamente senza subire danni.
Sabelt dimostra quindi di saper coniugare alla perfezione la sicurezza con lāefficienza e il comfort: il peso complessivo dellāultimo modello di cintura si ĆØ ridotto ad appena 470 grammi (solo 10 anni fa il peso delle cinture di Formula 1 era pari a circa 1 kg), e nonostante ciĆ² ĆØ aumentata la resistenza meccanica del sistema, progettato per sopportare una forza di 60 g e un ĪV (differenza di velocitĆ ) di 67 km/h. Al contempo, la cintura presenta anche una fibbia dallāinnovativa forma triangolare che ne alza il baricentro, schiacciando meno il pilota a livello del bacino e regalandogli una guida non so lo piĆ¹ agevole ma anche piĆ¹ sicura.
Le prestazioni delle cinture di sicurezza Sabelt, infine, superano le prescrizioni dettate dalla nuova norma FIA 8853/2016. Ad esempio, i cicli a fatica vengono portati a multipli rispetto al minimo richiesto. A fronte dei 5 000 imposti da regolamento, Sabelt ne esegue fino a 20.000. Lo stesso vale per il microslittamento. Se la normativa impone che non superi i 25 mm, in Sabelt non si va oltre i 5 mm. I nastri, a loro volta, a fronte di un minimo omologativo di 1500 kg, a seconda dellāapplicazione, possono arrivare a 3500 kg.
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