Questa Formula 1 non mi piace perché si vuole privilegiare a tutti i costi lo spettacolo, anche ai danni della sicurezza come si è visto nel GP di Toscana in occasione della prima ripartenza al rientro della safety car. Sono state modificate le regole senza averle provate prima creando incidenti e caos. I piloti, in quella circostanza, non hanno colpe.
Il Mugello ha certamente superato la prova e ha dimostrato come i piloti non siano più abituati a correre sui circuiti storici con la ghiaia subito fuori dai cordoli. Dodici macchine all’arrivo non si vedevano da un pezzo e certamente non raccontano nel modo corretto le reali forze in campo, anche se mi fa piacere il terzo posto di Alex Albon con la Red Bull. Bravi anche in casa Renault con Daniel Ricciardo quarto.
Ancora una volta la Mercedes ha giocato coi suoi avversari. A ogni ripartenza sono stati in grado di guadagnare immediatamente 2 secondi di vantaggio, per poi amministrarlo giro dopo giro. Hanno una forza unica, come dimostra anche il miglior giro segnato da Lewis Hamilton proprio sul finale.
Prosegue l’agonia in casa Ferrari che conquista la zona punti grazie ai numerosi ritiri. Diversamente sia Charles Leclerc sia Sebastian Vettel sarebbero rimasti fuori dalla top 10. Rispetto agli altri team non sta portando aggiornamenti. Molto probabilmente vogliono utilizzare tutti i gettoni di sviluppo consentiti in una volta sola per porre rimedio a un progetto completamente sbagliato. Pertanto il calvario durerà ancora.
La F1 però deve fare “un punto a capo” perché così non va bene. Non si possono continuare a cambiare le regole che, tra le altre cose, destabilizzano anche la lettura della corsa. Ora la Formula 1 si fermerà prima di trasferirsi a Sochi, dove dal 25 al 27 settembre si corre il GP di Russia.
Gian Carlo Minardi
Masi respinge ogni accusa per l’incidente alla ripartenza. E tutti accusano tutti