Spesso in queste pagine abbiamo parlato di caschi iconici che hanno attraversato anni di storia della F1 rimanendo vivi nel ricordo degli appassionati. Edito da Centauria, per la serie I caschi dei grandi campioni della F1, in questi giorni trovate in edicola il casco di Jean Alesi, realizzato dalla Spark in scala 1:5. La versione è quella del 1995, anno in cui l’amato pilota transalpino vincerà il suo primo e unico gran premio, in Canada, sul circuito Gilles Villeneuve.
Stagione che ebbe in quella vittoria il massimo apice per il Cavallino e Alesi, che a fine anno lasciò il team per accasarsi alla Benetton in uno scambio di sedili con Michael Schumacher. Proprio il tedesco, in un test a fine stagione con la Rossa del ’95 motorizzata V12, ultimo aspirato del Cavallino con questa configurazione tanto amata dal Drake, sceso dalla monoposto sembra abbia esclamato: “Non so come abbiate potuto non vincere il Mondiale con questo motore“.
Ma, tornando al casco di Alesi, il fatto che sia ancora oggi iconico e amato dai fans è dovuto alla semplicità e al fatto che nel corso della carriera è sempre stato uguale. Sempre riconoscibile. Tranne negli ultimi anni in Prost e Jordan, dove il bianco lasciò posto al cromato. Il casco di Jean è un omaggio al nostro Elio de Angelis, scomparso al Paul Ricard nel 1986. Corsi e ricorsi storici, il casco di de Angelis fu disegnato da un pilota italiano… Un pilota veloce come pochi hanno saputo essere, ma che non riuscìì mai a raccogliere i frutti del proprio talento in F1… Ma questa è un’altra storia, che vi sveleremo più avanti.
Riccardo Turcato