Abbiamo assistito a un GP di Germania ricco di colpi di scena e molto interessante che ha premiato chi non ha commesso il minimo errore, come la Toro Rosso che festeggia un incredibile terzo posto con Daniil Kvyat, cui vanno i miei più sinceri complimenti, e la Ferrari con un Sebastian Vettel perfetto, che è riuscito a raddrizzare un weekend nero per Maranello dopo la doppia débacle del sabato durante le qualifiche. Sebastian ha sfruttato ogni occasione che gli si è presentata senza commettere errori riuscendo a non cadere nella trappola dell’ultima curva che ha fatto vittime illustri, tra cui i due piloti Mercedes e il suo compagno di box, oltre a Raikkonen (abilissimo nella tenuta) e a Nico Hulkenberg. La Ferrari ha dimostrato di essere in crescita e molto vicina al primo successo, con un’importante competitività sia col caldo sia sotto la pioggia. Purtroppo Charles Leclerc ha commesso un errore di gioventù, che ci può stare in queste condizioni difficili.
Max Verstappen si è meritato la vittoria, la seconda stagionale, e a lui va il riconoscimento di miglior pilota del GP, assieme a Vettel. L’olandese ha gestito la corsa occupando costantemente le posizioni di vertice. Complimenti alla Honda che conquista il primo e terzo posto con i due team. Con questo risultato la Toro Rosso scalza la Renault dal quinto posto e si piazza alle spalle di una McLaren in forte ascesa. Risultato positivo anche per Antonio Giovinazzi che, fino alla penalità, aveva messo in bacheca altri 4 punti sopravanzando in classifica Grosjean. Ancora una volta ha rispettato gli ordini di scuderia e sono molto fiducioso sul suo finale di stagione, deve continuare su questa strada, senza commettere errori e saranno i risultati a parlare per lui. Complimenti anche a Lance Stroll, un quarto posto che lo ripaga di tutte le critiche ricevute fino a oggi e che lo stanno accompagnando nella sua carriera. Anche con una strategia rischiosa ha dimostrato di avere le carte in regola per restare in F1.
Prima di darvi appuntamento al prossimo GP in Ungheria, è giusto sottolineare l’ottimo lavoro di Kimi Raikkonen. Ancora una volta, il finlandese, al volante di una macchina in cui non deve dimostrare di essere un Campione del Mondo, riesce a dare il meglio di sé conquistando risultato importanti, così come aveva già fatto in passato con la Lotus al rientro dopo la parentesi nei rally. Da manuale il suo controllo in occasione dell’uscita di pista all’ultima curva. In Ungheria, lui e Antonio, potranno conquistare un altro bel risultato. Sperando non intervengano penalità post-gara che fanno uscire lui e il compagno di squadra dalla zona punti…
Gian Carlo Minardi