Jacky Ickx. Bastano nome e cognome. E’ il pilota che più ha impersonificato, e impersonifica tuttora, Michel Vaillant, l’eroe del motorsport a fumetti, nel mondo reale. Non a caso è amico di Jean Graton, il papà di Michel. Ha guidato di tutto: moto da cross e da pista, auto da F1, endurance, Turismo, Can-Am; ha corso nei Rally e nei Rally Raid e con tutti gli altri tipi di vettura a 4 ruote che possono venire in mente… E l’ha fatto sempre per marchi prestigiosi: da Ferrari a Porsche, a Peugeot, solo per citarne alcuni.
Il casco Spark, in scala 1:5, che potete trovare in edicola e che fa parte della collezione “I caschi dei più grandi piloti di sempre” edita da Centauria (uscita #20), è l’ultimo indossato da Jacky nel Mondiale di F1. Questo modello è il famosissimo e riconoscibilissimo twin window della Bell, molto di moda tra i piloti a fine anni 70. Nel 1979 il belga è impegnato nella serie Can-Am con il team di Carl Haas quando viene richiamato in F1 da Guy Ligier per sostituire Patrick Depailler, che si era rotto le gambe schiantandosi al suolo volando con un deltaplano. Jacky torna nonostante le gare in America con la Can-Am lo costringono a tanti, stancanti, viaggi aerei oltreoceano.
Lasciamo raccontare a lui gli ultimi suoi mesi di F1: “La Ligier JS11 era stata una monoposto vincente a inizio stagione. Quando mi sono messo alla guida, al GP di Digione, mi sono reso conto di quanto le F1 fossero cambiate con l’effettuo suolo rispetto all’ultima volta che avevo guidato nel mondiale. Il grip era fenomenale. Purtroppo non mi sono mai sentito a mio agio nella vettura, che aveva iniziato anche un declino tecnico da inizio anno. Ho capito che non avevo più la passione necessaria per desiderare di portare al limite una monoposto di F1. L’ho capito con serenità e ragionevolezza. La F1 per me era ormai il passato”. A fine stagione coglierà come miglior risultato un quinto posto in Olanda. Al GP degli USA del Glenn, 13 anni dopo il suo esordio, il belga correrà la sua ultima gara nella massima serie. Da segnalare, la presenza, molto apprezzata, della decal del marchio tabaccaio per potere completare al meglio il modello.
Riccardo Turcato