Secondo alcune fonti (se ben informate o meno è da vedere) giovedì dovrebbe arrivare l’annuncio Ferrari sulla scelta del pilota 2019. A Monza circolava voce che Kimi Raikkonen fosse già stato informato che il prossimo anno il suo sedile andrà a Charles Leclerc, sulla base di un contratto firmato a suo tempo da Marchionne. Questo potrebbe spiegare il comportamento non proprio collaborativo del finlandese durante il weekend, che ha sfruttato la scia di Sebastian Vettel in qualifica facendo la pole e poi partendo come sappiamo in gara.
Dice tutto la dichiarazione di Vettel rilasciata il sabato all’emittente olandese Ziggo Sport: “Mi è chiaro che devo competere contro tre macchine, inclusa quella del mio compagmo di squadra. Non mi aspetto aiuto da nessuno“.
Secondo Sky Italia la partenza di Raikkonen sarà presto resa pubblica, dopo che sarà formalizzata in una riunione in programma giovedì a Maranello. E la cosa, se così fosse, scusate ma ci strappa un sorriso, visto che il 29 agosto Sky sul sito scriveva testualmente: “Questo fine agosto quindi ci regalerà il rinnovo di Kimi, il passaggio di Leclerc in Haas e l’arrivo a tempo pieno di Giovinazzi in Sauber; settembre, invece, ci darà le risposte definitive“. Tanta sicurezza prima e tanta sicurezza adesso, coerenza al potere e, soprattutto, informazioni certe! Ci fa ridere anche la conclusione di Sky sul comportamento di Kimi sul podio di Monza: “Raikkonen, da come ha corso a Monza fin dal via e da come ha salutato il pubblico sul podio, sembrava davvero alla sua ultima presenza al GP d’Italia“. E su che basi? Lasciare la Ferrari equivale in automatico a lasciare la Formula 1?!?
Ma secondo Il Corriere dello Sport il 38enne – ultimo a portare la Ferrari sul tetto del mondo, nel 2007 – conosce già il suo destino, come da comunicazione diretta del presidente John Elkann. Solleva dei dubbi il connazionale Mika Salo, che non capisce perché Raikkonen non abbia subito dato la notizia al mondo, quando Elkann gli ha dato la conferma a Monza: “Mi sarei aspettato che Kimi lo dicesse direttamente dopo Monza, ma non è successo“.
L’abbiamo seguito da vicino nel weekend di Monza, l’abbiamo incalzato facendogli la domanda diretta nel corso della conferenza stampa FIA dei piloti il giovedì, abbiamo scherzato con lui e lui con noi con quel teatrino che è diventato virale, qui vi copiamo il testo, ma andate poi a guardare il video (al minut0 4.03), perché il suo comportamento (e l’occhiolino) dicono più del transcript: “Q: (Barbara Premoli – Motorinolimits.com) Question for Kimi. I know you won’t answer me – but I need only to see your expression. In Monza, we have always had a big announcement. So, we have to expect something? Lift the cap! Look at me. KR: Better glasses maybe? You need to talk to the team. It’s not up to me. That’s about it. Not my decision in the end”. Il giorno dopo l’abbiamo incontrato nel paddock, ci siamo guardati, ha riso e ha detto: “Are you sure you understood?“. “Looking at you, think so“, la risposta, e di nuovo l’occhiolino…
Raikkonen a Monza ha fatto il suo lavoro, ha dimostrato al mondo di che pasta è fatto, fin dalle qualifiche (ed è il sabato che ha sgretolato le speranze di Vettel per la gara, portandolo alla manovra poco felice di domenica…), ha detto chiaramente che ha voglia di correre se no non lo farebbe e il giorno che si alza e non ne ha più voglia stop. Raikkonen a Monza ha dimostrato di non essere un numero due qualsiasi, forse perché già conosceva il suo destino, forse perché voleva semplicemente dimostrare che non è il maggiordomo di Vettel o Arrivabene, a costo di giocarsi il posto. Lui voleva i risultati e li ha ottenuti. Ha portato a casa la macchina con quel pneumatico distrutto, rischiando a ogni passaggio sui cordoli.
Lo conosciamo da anni, tanti: Brasile 2007, eravamo là, vince il Mondiale, gli dicono che il risultato è in sospeso e bisogna aspettare (per ore!) la decisione FIA e lui che fa? Prende e va in hotel, dicendo che tanto non sarebbe cambiato niente stare lì ad aspettare. Se aveva vinto bene, se no avrebbe vinto un’altra volta. Raikkonen, attaccatissimo alla sua famiglia, quella attuale e ai suoi genitori… indimenticabili i momenti passati con loro, con il suo papà, persone amabili e normali, proprio come lui. E secondo noi, se Hamilton dovesse lottare contro Kimi per il Titolo avrebbe vita più complicata, perché Iceman è uno schiacciasassi, lui punta l’obiettivo e va, riesce a isolarsi dal mondo. Si trincera dietro a un atteggiamento impenetrabile, per poi giocare e sciogliersi in un sorriso, che chi lo conosce sa come interpretare.
Se davvero la Ferrari avesse deciso di prendere Leclerc al suo posto… mah! Perché metterebbe alla porta un campione del mondo dalle qualità indubbie che in questi anni ha lavorato e tanto e in silenzio e rischierebbe di bruciare il giovane Charles. Senza dimenticare un paio di “dettagli”: 1) Kimi è amatissimo dal pubblico; 2) se quest’anno vincono il Titolo limitano i danni e nel 2019 possono vivere di rendita. Se così non fosse, non osiamo pensarci… Noi diciamo sempre quello che pensiamo, poi arriva il momento in cui ci sbilanciamo di più, quando ne vale la pena. Secondo noi, secondo me, Kimi Raikkonen lo merita.
Barbara Premoli