Con la vittoria di domenica in Bahrain, la Ferrari ha dimostrato di rispondere presente appena gli altri commettono una minima sbavatura e di indurre gli avversari all’errore mettendoli sotto pressione. Una vittoria costruita sulla prestazione in gara. Fin dalle prove del venerdì era emerso un buon passo-gara. E’ chiaro che la Mercedes resta la vettura da battere come si è visto, in particolare, sul giro secco in qualifica e nel tentativo di rimonta da parte di Lewis Hamilton. Parliamo di un divario tra i due team di circa 4-5 decimi a vantaggio dei tedeschi.
La Ferrari ha azzeccato la strategia e Sebastian Vettel non ha commesso il minimo errore, capitalizzando al meglio il materiale a disposizione, compreso il lavoro ai box. L’azione ai danni di Valtteri Bottas è il sorpasso più bello del gran premio (oltre a essere stato determinante ai fini del risultato finale).
Una Ferrari che è stata aiutata anche da un’ingenuità di Lewis Hamilton e da una eccessiva severità dei commissari. Forse avremmo visto un finale più combattuto tra i due protagonisti di questo mondiale. L’inglese ha confermato il suo punto debole in partenza, rendendosi successivamente protagonista di una gara eccezionale con una serie di giri da qualifica. Il ritiro di Nico Rosberg ha portato nel team una seconda guida, come si è capito anche dai team-radio. E’ evidente che non avremo le bagarre degli ultimi anni e il poleman in gara ha deluso anche se è arrivato davanti a Kimi Raikkonen.
Diversi team hanno accusato problemi dovuti al caldo e l’incidente di Verstappen potrebbe aver condizionato la corsa di Ricciardo, su una Red Bull che in qualifica emerge, mentre in gara è ancora distaccata a causa della power-unit. Appuntamento tra due settimane per il GP di Russia a Sochi.