Lewis Hamilton ce l’ha messa tutta per portare a casa la 50° pole, ma niente da fare neppure oggi, per 78 millesimi: nelle qualifiche del Brasile, Nico Rosberg è stato il più veloce di tutti, portando a casa la 5° pole consecutiva, la 6° della stagione e la 21° in carriera. Quella di oggi è la 14° prima fila tutta Mercedes del 2015, con il podio virtuale del sabato completato dalla Ferrari di Sebastian Vettel. Quarta la Williams di Valtteri Bottas davanti a Kimi Raikkonen, che domani partirà comunque 4° per la penalità di 3 posizioni inflitta al connazionale che scatterà dalla 7° piazzola. Sarà quindi 5° Nico Hulkenberg con la Force India, davanti alla Red Bull di Daniil Kvyat. A completare la top 10 Felipe Massa, Daniel Ricciardo (sulla cui monoposto è stata montata la versione aggiornata della power unit Renault che non ha dato i frutti sperati) e la Toro Rosso di Max Verstappen. L’australiano partirà dalla 19° posizione per la penalità del cambio motore.
Undicesima la Sauber di Felipe Nasr (ma perderà 3 posizioni e 2 punti per aver ostacolato Massa alla curva 11), seguito dalla Toro Rosso di Carlos Sainz Jr e dalla Force India di Sergio Perez, più lento di 0.662s di Hulkenberg nel Q2. 14° Marcus Ericsson sulla seconda Sauber, seguito dalla Lotus di Romain Grosjean, in testacoda alla Ferradura nel run decisivo e quindi fuori nel Q2. Esclusi subito nel Q1 l’altra Lotus di Pastor Maldonado e la McLaren di Jenson Button, 17°. Peggio è andata a Fernando Alonso, costretto a fermarsi subito e classificato alle spalle delle Manor di Alexander Rossi e Will Stevens. E gli è pure andata bene, perché i commissari gli hanno consentito di prendere comunque parte alla gara, pur non avendo fatto un tempo, ma considerando quelli fatti nelle libere. Oddio, che poi sia un bene bisognerebbe chiederlo a lui ma auguriamogli che almeno domani non arrivi l’ennesima doccia fredda formata Honda. Alonso nel post-qualifiche è stato chiaro: “La monoposto è ottima, il motore soffre di problemi di gioventù, ma il prossimo anno saranno superati“.
A margine di quanto accaduto in pista di queste qualifiche, resteranno dei siparietti: Alonso che, sceso dalla McLaren-Honda, si piazza su una sdraietta a bordo pista e segue le fasi finali del Q1 facendo smorfie alle telecamere e prendendo il sole, e poi lui e Jenson che salgono sul podio per salutare il pubblico (gesto aspramente criticato dal commentatore Sky Marc Genè – e che sarà mai, un minimo di spirito, Marc!).
A fine qualifiche, poi, per una volta niente foto ufficiale dei primi tre perché Lewis Hamilton non si presentato e Nico e Sebastian, dopo aver parlato un po’ tra loro in tedesco, alla fine la foto l’hanno fatta da soli e sono andati in conferenza stampa, dove abbiamo ritrovato tutti e tre i piloti (con l’inglese che , in onore del Brasile, nel weekend sfoggia un berrettino giallo).
Vogliamo partire subito con le polemiche pure qui? Hamilton maleducato, arrabbiato, insolente, che non sa accettare la sconfitta? Sarà perché non cerchiamo la polemica a tutti i costi ma perché pensare sempre male? E se semplicemente avesse avuto un bisogno impellente? Vi capita mai, soloni della domenica (in questo caso del sabato), di dover fare plin plin?!? Stiamo vivendo un weekend pesantissimo, perché la tragedia di quanto avvenuto la scorsa notte a Parigi è negli occhi e nei cuori di tutte le persone dotate di un minimo di umanità e sensibilità. Vi assicuriamo che le tragedie si amplificano nel paddock e se i piloti scherzano non è perché siano degli imbecilli insensibili, ma proprio per sdrammatizzare.
Conclusioni di queste penultime qualifiche 2015? Stessa musica, Mercedes sempre là, Rosberg che non ha rubato niente a nessuno, Hamilton che ha commesso qualche errore di troppo (ma che ha già vinto tutto, anche se qualcuno sempre ormai esserselo dimenticato) e la Ferrari che è lì, seconda forza. Il tutto su un circuito vero e spettacolare come quello di Interlagos, altro che Messico…
Barbara Premoli