Ci siamo lasciati alle spalle anche l’ultima sessione di test. Il mondiale può aprire le danze. A questo punto solo 15 giorni ci separano dal primo GP.
Mai come quest’anno la Formula 1 è avvolta da una fittissima coltre di nebbia che rende incomprensibile a noi osservatori i valori reali in campo, anche se una cosa è certa: c’è ancora un grandissimo lavoro e l’incognita più importante è rappresentata dall’affidabilità. Nessuno è soddisfatto al 100% del lavoro svolto, dalla Mercedes alla Caterham e questo ci fa capire quanto sia stato poco intelligente, davanti a un cambiamento così epocale, non organizzare un maggior numero di prove.
Tra Bahrain 1 e 2 abbiamo avuto dei grandi miglioramenti in termini di chilometri percorsi (2.314 giri contro gli oltre 3.280 passaggi) e prestazioni. Ogni giorno che passa va a vantaggio della competitività, ma Melbourne sarà una grandissima incognita. Credo che per i primi appuntamenti il famoso detto “Chi va piano va sano e lontano” troverà grande riscontro.
Durante gli ultimi 4 giorni di lavoro il gruppo si è compattato. Tutte le vetture sono riuscite a rientrare nel famoso limite del 107%, anche se resta il grande divario tra Ferrari-Mercedes e i motorizzati Renault. La Red Bull ha mostrato maggiori problemi, rispetto a quanto evidenziato da Toro Rosso, Lotus e Caterham, anche se dobbiamo fare un ragionamento a parte. Gli uomini RBR devono difendere un titolo, diversamente dai “compagni” i cui obiettivi sono diversi. Di conseguenza l’esasperazione delle prestazioni potrebbe essere stata differente.
In casa Mercedes, la FW36 e la W05 si sono dimostrate allineate sul tempo sul giro, senza dimenticare la McLaren anche se è impossibile fare una classifica. I chilometri percorsi potrebbero essere un buon termometro e, su questo fronte, è evidente la superiorità dei propulsori tedeschi sul Ferrari (1.462 passaggi per i quattro partner Mercedes contro i 948 del “club Ferrari”); prendendo singolarmente Scuderia Ferrari e Team Mercedes, Brackley batte Maranello 351 a 337.
Dopo aver dato un po’ di numeri, non ci resta che aspettare due settimane per volare dall’altro capo del mondo e vedere cosa ci aspetta. Che lo spettacolo abbia inizio!