Un GP veramente anonimo con una supremazia imbarazzante (ancora una volta) da parte della Mercedes che piazza l’ennesima doppietta, lasciando Bottas – il primo degli altri – a oltre 40”. Dopo aver segnato il nuovo record di resistenza portando a termine 6 GP con la medesima Power Unit, la corazzata tedesca si è presentata a Montreal con un’unità aggiornata i cui risultati si sono visti anche in casa Williams e Force India.
A movimentare la domenica ci hanno pensato Sebastian Vettel e Felipe Massa con due belle rimonte, che hanno portato il tedesco al 5° posto (alle spalle del compagno partito 3°) e il brasiliano al 6°. Vedendo questa rimonta, Seb è mancato e avrebbe potuto impensierire (o almeno provarci) il duo Hamilton-Rosberg, regalando alla Ferrari quel podio che è sfuggito a Raikkonen per un errore all’uscita box, facendo arrabbiare non poco il Team Principal Maurizio Arrivabene. Un gran premio volato via nella normalità, in cui anche la Safety-Car (invitata quasi fissa) ha fatto da spettatrice.
Gara perfetta per Hamilton dopo un inizio di weekend molto nervoso con diversi errore tra venerdì e sabato. Raikkonen non ha sfruttato al 100% la sua Ferrari, mentre dopo le critiche di inizio stagione Daniil Kvyat è stato davanti a un Daniel Ricciardo non a suo agio. La Red Bull ha fatto dei passi in avanti telaisticamente parlando, mentre la Renault è ancora in difficoltà come dimostrano anche i risultati in casa Toro Rosso.
Incomprensibile la situazione in McLaren. Sarà difficile per gli uomini-Honda giustificare una débâcle di questo genere ai vertici. Non si intravvedono dei miglioramenti. Anzi, l’affidabilità sta peggiorando come dimostra il doppio ritiro. Senza alcun dubbio (e come sostengo da ormai troppo tempo) questa Formula 1 deve farsi un lifting, per ritrovare il suo “appeal“. Forse qualcosa inizia a muoversi. Le riunioni in casa McLaren potrebbero aver aperto a soluzioni interessanti e lo stesso Marchionne è stato a colloquio con Ecclestone.