Dominante. In una parola il weekend a Shanghai di Lewis Hamilton e della Mercedes, che ha riaffermato la leadership dopo la vittoria della Ferrari in Malesia. Hat trick per l’inglese (il secondo qui in Cina dopo quello del 2008), ovvero pole, vittoria (la 35°, ottava in 10 gare) e giro veloce, il settimo in carriera. Al termine della gara conclusa dietro la Safety Car per il ritiro a 2 giri dalla fine dello sfortunatissimo Max Verstappen, secondo posto per Nico Rosberg davanti alle SF15-T di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
Ma diciamolo subito: un GP della Cina che, se non fosse stato per i numeri di Pastor Maldonado e qualche sorpasso, non ha avuto grandi colpi di scena… Decisa fin dal via, quando Hamilton ha posizionato la sua monoposto verso il compagno di squadra, rendendo subito chiare le sue intenzioni.
Dietro di lui si sono accodati Rosberg e Vettel, e poche curve dopo un decisissimo Raikkonen, che si è liberato al volo delle Williams. Qualche discussione via radio tra Nico e gli ingegneri per il passo lento di Lewis che aumentava il degrado delle sue gomme, ma dopo il passaggio alle medie le Mercedes come sempre hanno allungato ed è stato chiaro che, a meno di imprevisti, Vettel non sarebbe riuscito a raggiungere chi gli stava davanti. Quando la Ferrari ha richiamato Vettel per il secondo stop prima delle due Mercedes, Rosberg è rientrato il giro dopo per controbattere subito. Ed è stato lì che Hamilton ha (misteriosamente? Curiosamente?) allungato il passo, sfruttando al massimo gli ultimi due giri sulle soft. Quando è tornato in pista dopo il suo pitstop, l’inglese aveva 6 secondi di vantaggio rispetto al compagno di squadra, contro i 2 prima delle soste. Rosberg ci ha provato, ma invano.
Come ci ha provato Raikkonen a raggiungere Vettel (regalando pure dei siparietti… “Fate uscire quelle due macchine, please“). Ma la rincorsa delle ultime fasi è stata congelata quando la Toro Rosso di Max Verstappen è rimasta ferma sul rettilineo principale e, per rimuoverla, è stato necessario far entrare in pista la safety car, che ha messo in cassaforte la vittoria di Hamilton.
Stessi tre piloti sul podio nelle prime tre gare, quindi, con la Ferrari che con le medie non riesce ancora a competere con le Mercedes. Ottima la gara di Kimi Raikkonen, che si è quindi rifatto della delusione in qualifica e che ha sfruttato uno stint centrale più lungo per recuperare sui tre davanti e che era a 1.4s da Vettel quando la SC è entrata in pista.
Sesta e 7° ma staccatissima la Williams, a 1 minuto dai leader, con Felipe Massa e Valtteri Bottas, seguiti da Romain Grosjean che conquista i primi punti dell’anno per la Lotus, mentre una gara che definire movimenta è poco per Pastor Maldonado. Passato davanti al compagno di squadra nel primo pitstop, il venezuelano è arrivato lungo all’ingresso della pitlane, poi è finito in testacoda nel tentativo di recuperare e infine ha battagliato con le McLaren di Jenson Button e Fernando Alonso. Duello finito male, quando Button ha toccato la Lotus alla curva 1, portando al ritiro di Maldonado (l’incidente è stato investigato dopo la gara e ha portato alla penalizzazione di 5″ e a 2 punti in meno sulla licenza per Button, per cui l’inglese nella classifica ufficiale da 13° è diventato 14°, ndr).
Lap 52/56: Maldonado missed the pit lane, kicked up a dust cloud, and took on the McLarens – and lost. Never dull… pic.twitter.com/Shj3AkJDm9
— Formula 1 (@F1) 12 Aprile 2015
E le McLaren sono comunque riuscite nell’obiettivo che si erano prefisse, portando entrambe le macchine al traguardo, con Alonso e Button 12° e 13°.
Un vero peccato il ritiro di Verstappen, protagonista di una splendida gara con bei sorpassi che l’avevano portato fino all’8° posto, ma costretto come detto al ritiro per un problema al motore che ha completato la débacle per la Renault e i team Red Bull. Dopo aver sbagliato la partenza, Daniel Ricciardo era 17° ed è riuscito a risalire fino alla 9° posizione, chiudendo tra le Sauber di Felipe Nasr e Marcus Ericsson, di nuovo a punti. Ritiro nel fumo anche per Daniil Kvyat, mentre Carlos Sainz è andato in testacoda nei primi giri e poi ha avuto un problema al cambio che sembrava mettere fine alla sua gara: riuscito a resettare il tutto (W l’elettronica, signori!), ha chiuso in 14° posizione, tra le due McLaren.
E deludente anche la giornata della Force India, unico team sulla strategia di tre soste e per un po’ in zona a punti con Sergio Perez, che ha poi chiuso 11°, mentre un problema al cambio ha messo ko Nico Hulkenberg.
Barbara Premoli
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