Chi capisce qualcosa è bravo. Negli ultimi mesi e settimane si è letto tutto e il contrario di tutto. Chi compra un team per poi ritirarsi alla vigilia di una doppia trasferta, con il sequestro di sedi e la scuderia affidata ad amministratori. Ora l’ultima notizia, arrivata tramite le parole di Mr. E: niente Texas per Caterham e Marussia. La stessa Caterham non dovrebbe neanche partecipare alla trasferta brasiliana, penultimo round stagionale.
La situazione di questa Formula 1 sembra ogni giorno sempre più grave, sia dal punto di vista economico, sia per il forte calo degli spettatori. “Sinceramente è una brutta tegola per questa F1 e, certamente, dispiace che vengano a mancare due team, quattro macchine e quattro ragazzi”, commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it. “Purtroppo i cambi di regolamento hanno inciso pesantemente sulle casse di tutti i team, portando a questo risultato in realtà già in forte difficoltà. Mi sembra molto strana però la situazione della Marussia che, grazie ai due punti conquistati a Montecarlo da Jules Bianchi, occupa attualmente il nono posto nella Classifica Costruttori, davanti a Sauber e Caterham. Punti che a fine anno si tramutano in denaro, derivante dai diritti televisivi. Già questo aspetto dovrebbe rendere appetibile una realtà. Forse sarebbe meglio acquistare una di queste strutture, piuttosto che partire da zero…”.
La crisi finanziaria che ruota intorno al Circus, però, non riguarda solo queste due squadre. “Se escludiamo i top team, tutti gli altri non navigano certo in acque tranquille, anzi. Questo deve far pensare e meditare tutti. Prima di prendere delle decisioni – vedi le nuove Power-Unit o i punti doppi – bisogna contare almeno fino a dieci, per evitare di trovarci in queste situazioni, con ‘bonus’ per non partecipare a un appuntamento a livello Mondiale nella massima serie automobilistica”.
Nella sua analisi, Minardi auspica un maggior controllo anche da parte della FIA. “Quello che sta succedendo in casa Caterham è veramente ridicolo. A distanza di 2-3 mesi, il salvataggio da parte di personaggi, che come sono arrivati sono spariti, è esploso come una bolla di sapone. Sedi poste sotto sequestro, team affidati ad amministratori e chi avrebbe dovuto comprare e gestire con proclami apocalittici, si è fatto da parte”.
Si fa sempre più imponente lo spettro della “terza vettura” a partire dal prossimo anno. “E’ una situazione che non mi piace molto ma, se proprio bisogna adottarla, che almeno sia affidata a un giovane pilota da far crescere”. I problemi del Circus non sono solo di carattere finanziario. In particolare, quest’ultima stagione è caratterizzata da un forte calo dell’audience e Minardi pone un interrogativo: “E se un calendario di 19-20 appuntamenti fosse troppo folto? Venti GP vuol dire altrettanti weekend impegnati davanti al televisore. Forse per le esigenze di oggi sono troppi? Aggiungiamoci pure anche il forte distacco del Circus dagli appassionati”.