Con un messaggio sui social, Lewis Hamilton ha annunciato che Roscoe si è addormentato. La notizia in questi giorni ha scatenato i commenti più disparati e beceri, la maggior parte dei quali fuori luogo e non fondati su informazioni vere. Il campione della Ferrari non ha partecipato a dei test pneumatici 2026 al Mugello né a un evento alla Milano Fashion Week e giù con accuse di ogni genere, mettendo sul piatto della bilancia ingaggio e vita di un cane, come se quel tempo trascorso accanto a Roscoe fosse la causa di una Ferrari 2025 che è sotto gli occhi di tutti. E non per colpa di Lewis Hamilton o Charles Leclerc.
Roscoe era un cane, indubbiamente, ma è stato parte della vita di Lewis per 12 anni. La morte è inevitabile per qualunque essere vivente, è l’unica certezza che abbiamo nella vita. Ma ciò non toglie che perdere un amico a quattro zampe sia un dolore, che colpisce allo stesso modo un sette volte campione del mondo di F1 con un patrimonio smisurato e un operaio della Fiat. Il dolore è dolore. L’umanità è umanità. E chi non la possiede non la possiede, non gliela si può insegnare. Adesso sfogatevi pure a dire “finalmente il cane è morto così torna a fare il lavoro per cui è pagato“. Io mando una carezza a Roscoe e un abbraccio a Lewis: averli conosciuti e vissuti entrambi è una gioia che mi resterà sempre nel cuore.
Questi sono i messaggi che Lewis ha pubblicato sui suoi social: leggendo con attenzione le sue parole, forse anche i più cinici si ricrederanno e smetteranno di blaterare. Almeno si spera.
“Lost my best friend last night. Thank you all for the love you’ve shown him over the years. Roscoe forever“.
“Dopo quattro giorni di terapia intensiva, combattendo con tutte le forze che aveva, ho dovuto prendere la decisione più difficile della mia vita e dire addio a Roscoe. Non ha mai smesso di lottare, fino alla fine. Mi sento così grato e onorato di aver condiviso la mia vita con un’anima così bella, un angelo e un vero amico. Portare Roscoe nella mia vita è stata la decisione migliore che abbia mai preso, e conserverò per sempre i ricordi che abbiamo costruito insieme. Anche se ho perso Coco, non ho mai dovuto affrontare il fatto di far addormentare un cane prima d’ora, anche se so che mia madre e molti amici più stretti l’hanno fatto. È una delle esperienze più dolorose e sento un legame profondo con chiunque abbia vissuto la perdita di un amato animale domestico. Anche se è stato così difficile, averlo è stata una delle parti più belle della vita, amare così profondamente ed essere ricambiati. Grazie a tutti per l’affetto e il sostegno che avete dimostrato a Roscoe in questi anni. È stato così speciale viverlo e sentirlo. È morto domenica sera 28 settembre tra le mie braccia“.
Barbara Premoli





























